Oltre 3500 auto passate sotto il Bianco nel primo giorno di apertura al traffico

Oltre 3500 auto passate sotto il Bianco nel primo giorno di apertura al traffico Meri è entrata in funzione il più lungo traforo dei mondo Oltre 3500 auto passate sotto il Bianco nel primo giorno di apertura al traffico In maggioranza provenienti dalla Francia - Il biglietto n. 1 sul versante italiano ad una Fiat "1100 Familiare" di un commerciante di Lecco - Il transito dalle 6 del mattino alle 22 - I viaggiatori si sono dichiarati entusiasti per l'imponenza dell'opera, il perfetto impianto di ventilazione, l'illuminazione e le segnalazioni (Dal nostro inviato speciale) Courmayeur, 19 luglio. Il traforo del Monte Bianco è stato aperto al pubblico stamane alle 6. Stasera alle 22 erano passate 3550 macchine, di cui 1912 provenienti dalla Francia e 1638 uscite dall'Italia. Come è noto, il traforo per qualche tempo è percorribile soltanto dalle 6 alle 22 e ne sono esclusi gli autocarri. La prevalenza delle auto in arrivo su quelle che escono dall'Italia si riscontra in tutti i valichi di frontiera nel periodo attuale, che è di intensa affluenza di turisti. Il traffico ha superato fin dal primo giorno ogni previsione: si calcola infatti che passino 600 mila macchine all'anno, ossia 1650 al giorno. C'è stata una gara per accaparrarsi il primo biglietto di transito e la direzione del traforo aveva respinto varie richieste di prenotazione : « Passerà prima — aveva risposto — chi arriverà prima ». Ed ecco domenica sera alle ore 19,15 presentarsi al cancello del piazzale il primo turista, il signor Raffaele Gianola, di 56 anni, commerciante, di Premana, presso Lecco. «Da quattro mesi — diceva soddisfatto — mi proponevo di essere il primo turista ad entrare nel traforo, e ci sono riuscito ». Sulla sua 1100 familiare, targata CO 134057, vi erano pure la moglie, signora Venturina, e due dei loro undici figli: Abramo di 17 anni e Angela di 19. Tutti e quattro, naturalmente, hanno trascorso la notte nell'auto mobile. Tre minuti dopo, alle 19,18, giungeva la seconda macchina, una Fiat 500 del l'ingegnere olandese Thorkild Bak, di Linkoping, che si preparava anche lui ad un bivacco un po' disagiato nella piccola macchina con la moglie, Lise, e tre bion dissime e vivacissime barn bine: Marianne, Inger e Birgitte. Passa poco più di un'ora ed ecco, alle 20,30, un terzo concorrente: il si gnor Jean Schneider, direttore della Compagnia gene rale transatlantica france se, con un amico, su una Peugeot 403; e poco dopo Eugène Hayois, di Rixensan (Vallonia), con la moglie, Marie-Louise, su una Aronde Simca. Il silenzio della vallata è stato ancora rotto nella notte più volte da rombi di motore: erano altre macchine che allungavano la fila di quelle già in sosta davanti al cancello del piazzale. Quando alle 6 viene aperto il cancello sono incolonnate una trentina di autovetture. Gli operatori della televisione riprendono l'ingresso delle prime macchine nel traforo e il direttore generale, ing. Cuaz, con il rag. Cavallone si avvicina all'auto n. 1 e offre un mazzo di fiori alla signora Gianola. All'ing. Thorkild Bak, che guida la seconda macchina, porge in dono una grolla aostana. Poco dopo giunge l'ing. Enrico Carrara, amministratore delegato della Società italiana del traforo, che si trattiene sul piazzale osservando con l'ing. Cuaz lo svolgimento del traffico per rimediare a possibili lentezze e inconvenienti. Fra le « prime » traversate della galleria è ancora da ricordare que!". del signor Carlo Bruschi, di Pontedera, impiegato in una azienda di autotrasporti : con la sua Vespa egli fa staccare il primo biglietto per motorette. Poco dopo arrivano due motociclisti con targa Gibilterra. Intanto giunge la prima macchina dalla Francia : una Citroen 19 DS targata 638EL28, del signor Le lievre, che viaggia con la moglie e due amici. Il si gnor Lelievre, che proviene da Chartres, ha avuto in dono all'imbocco francese una medaglia, ma è soddisfai to soprattutto del biglietto n. 1. Egli è un collezionista e proprietario di un negozio di antiquariato : « Sono certo — dice — che fra poco il mio biglietto n. 1 avrà una notevole quotazione fra 1 collezionisti ». Dopo gl'ondata dei turisti che speravano di essere primi c'è un rallentamento, ma alle 8 il traffico ripren¬ de e aumenta rapidamente. Alle 9 sono già passate 450 macchine, a mezzogiorno, 1100, alle ore 16, 2200. I controlli di polizia e di dogana sono solleciti e smaltiscono facilmente il traffico. Si forma tuttavia un agglomeramento di macchine provenienti dalla Francia nella nostra zona di posteggio per il ritiro dei buonibenzina rilasciati ai turisti stranieri. Il servizio è disimpegnato dall'Automobile Club e dovrà essere sveltito con l'impiego di un numero maggiore di impiegati. Sarà pure necessario aprire un ufficio per il cambio delle monete estere. Nel pomeriggio è stata segnalata un'affluenza sempre crescente di turisti sul versante di Chamonix per un certo ritardo nell'avviare le macchine in galleria, sebbene sul versante francese non si facciano controlli di dogana e polizia e le formalità si riducano al rilascio dei biglietti d'ingresso. Abbiamo constatato noi stessi l'ingorgo: da Courmayeur a Chamonix abbiamo impiegato trentacinque minuti, comprese le operazioni di frontiera e qualche minuto di attesa; da Chamonix a Courmayeur un'ora e quaranta minuti, di cui più di un'ora di « coda » sui tornanti della strada francese di accesso al traforo. Il direttore ing. Cuaz è poi intervenuto per accelerare il rilascio dei biglietti sul versante di Chamonix. Questi lievi inconvenienti del primo giorno sono inevitabili: le tariffe variano per ogni tipo di macchina, prevedono agevolazioni per l'andata e ritorno, mutano per i giorni festivi, per l'estate, per l'inverno, il giorno e la notte, e richiedono una preparazione che il personale, per quanto già addestrato su modellini d'auto e sulle complicate tabelle di pedaggio, deve perfezionare con la pratica dei primi giorni. Le impressioni dei viaggiatori sono di grande en¬ tusiasmo per l'imponenza dell'opera, la perfetta ventilazione, l'illuminazione e le segnalazioni. La vigilanza è assicurata da continue perlustrazioni di agenti in motocicletta italiani e francesi. Il « Soccorso Aci » è già intervenuto per rimorchiare un'auto fermatasi per guasto meccanico. La velocità di transito deve essere compresa fra 50 e 70 chilometri ora: confessiamo che avendo toc¬ cato i 70 chilometri siamo stati subito richiamati all'ordine dal lampeggiamento del disco, su cui compare la cifra 70. Se si procede a meno di 50 chilometri lampeggia il disco del 50. Se le macchine non procedono distanziate di cento metri e si addensano si accendono i semafori rossi che diradano la colonna motorizzata. Ettore Doglio La « Fiat 1100 familiare », la prima automobile transitata al Traforo Monte Bianco (Telefoto A. P.)