Facevano credere di avere più personale per farsi pagare alte rette dall'lnps di Guido Guidi

Facevano credere di avere più personale per farsi pagare alte rette dall'lnps Il processo per la speculazione sui bimbi toc Facevano credere di avere più personale per farsi pagare alte rette dall'lnps Lo ha ammesso uno degli imputati, il dott. La Porta, amministratore di una delle case di cura di Aliotta - Il legale dell'Istituto di previdenza chiede che sia incriminato per truffa - Pare che buona parte delle 700 lire giornaliere destinate al vitto ed al ricovero dei piccoli ammalati fosse distolta per altri fini - Una domanda rimasta ancora senza risposta: ma allora come venivano curati i bimbi tbc? (Nostro servizio particolare) (Roma, 16 luglio. [Se è difficile supporre che Isettecento lire al giorno pos-]sano essere sufficienti per lprovvedere all'alloggio e al'vltto in una casa di cura diiun ammalato di tbc. il so-jspetto diventa ancora più fon-!dato se si tiene conto che dal questa somma le piccole suo- re missionarie «Don Orione idi Tortona, con le quali il prof, Nicola Aliotta aveva stipulato una subconvenzione per rico- verare 1 bambini assistiti dal-1 l'Istituto Nazionale della Pre-|videnza sociale, hanno dovuto|ricavare le spese per la luce!per l'acqua, per il riscalda-j mento, per la biancheria nel Ipreventorio di Anzio. Non so-1 (Io: ma con il danaro ricevuto! [dal prof. Aliotta, che era poiive Ila metà e successivamente un r-]terzo della retta pagata gior-\fctar lealmente dall'lnps al tisiolol'go, le suore hanno provveduiit0 anche ad ampliare la casa -jdi cura portandone la capien-!za da 100 a 180 posti letto. \ fial «Io desidererei sapere qua-1 - ie parte della somma era «e-itaistituita al vitto dei bambini L, ricoverati », ha chiesto og-\mo gi il p. m. dott. Bracci in Tri- - bunale al dott. Antonino La -1 Porta che, per essere stato -|amministratore di una delle o|.società del prof. Aliotta, èi !imputato -j tisiologo nsanche lui, come il l^ai truffa ai danni\ml Idell'Inps. Ma nessuno è riu-i h-1scito a dargli una rispostai te L1 i 111 ( IM11111 ! 111111111111 ì 11111111111111 i III I nsla «Jo posso dire — ha osser-lrvato l'imputato — che le suo-\A re si erano impegnate a con-] fczionare i pasti sulla base diIMtalune tabelle dietetiche for-ig fidali dell'Inps» La giustificazione non è stata suffìciente, però, a dissipare L senso di disagio che si è m ,n aula con ..accerta-nto flj una circostanza sinora rimasta nell'ombra. Avv. Nicola Madia (difensore del dott. La Porta) — ^a società di cui lei era amministratore quali altre spese ha avuta oltre quelle costituì te dalla retta versata alle suo- llllllllllllllllllllllllllllllllllll lllllll nite loro dalla nostra società, msuperiori per la quantità e per\mla qualità del cibo a quelle uf-\s'qdqspgplfstrrsp lre per la Casa di cura ad \AnzioT ] Imputato dott. La Porta — IMoltissime. Conto di conse- ignare al Tribunale la docu- mattazione precisa. Per il mo\mento posso dire che comples\sivamente tra il luglio 1057 'quando cominciò la gestione del preventorio e l'aprile 1063 quando cessò, la società ha speso: IO milioni per gli impianti, per la sala raggi, per gli apparecchi stratigrafici, per il gabinetto analisi, per l'acquisto di tina scuola prefabbricata, per impiantare una sala cinematografica, per automezzi; oltre 26 milioni di lire sono serviti per spese varie, 60 milioni per tasse. Posso anche aggiungere che la polizia tributaria ha attribuito alla società un utile di ..'V milioni di lire circa in sei anni, ma c incorsa in un equivoco. La società ha guadagnato 70 milioni e cioè circa il 12 per cento... Giudice a latere dott. Moro — Come mai esiste questa differenza fra l'accertamento della polizia tributaria e quanto lei sostienet Dott. La Porta — Non so spiegarmelo. Avv. Foti (parte civile per l'Inps) — Lei ha denunciato all'Istituto Nazionale della Previdenza sociale come suoi dipendenti anche le suore. Perché lo ha fattoi Sa che non poteva? Dott. La Porta — Se non mi fossi comportato in questo modo avrei avuto delle noie dagli ispettori dell'Inps. Avv. Foti — Ma questa è truffa. Io chiedo che il P.M. proceda anche per quest'altro reato. P. M. — Per il momento io desidero avere la copia delle dichiarazioni rese dal dott. La Porta. Avv. Madia — L'Inps era a conoscenza che le suore erano addette alla confezione dei pasti e si interessavano della parte alberghiera* Dott. La Porta — Lo ritengo r .Von lo abbiamo mai detto all'Inps perché non avevamo alcun obbligo di dirglielo: l'Istituto stabiliva la retta e si disinteressava di sapere come la omma. venisse impiegata. Controllava però la situazione con i suoi ispettori i quali quando sono venuti nel Preventorio hanno veduto le suore, hanno parlato con loro... Avv. Foti — Si è detto però che le suore erano invitate ad allontanarsi quando arrivavano gli ispettori. Comunque lei ha sempre impedito alla madre superiora di presenziare alle ispezioni. Dott. La Porta — E' stato soltanto perché la suora non era all'altezza del compito affidatole tant'è che io mi rivolsi alla madre generale perché la sostituisse. Avv. Foti — Chi ha sostenuto, dunque, le spese per l'ampliamento del preventorio di Anzio! Dott. La Porta — Le suore. Anche oggi il prof. Nicola Aliotta non si è presentato ai giudici. Ha fatto sapere che è ancora indisposto, ma che probabilmente verrà domani. E di conseguenza il Tribunale ha esaurito l'interrogatorio dei primi due imputati. Il dott. Luigi Catasta si è limitato a fornire soltanto qualche chiarimento dopo quanto aveva detto ieri: in particolare ha spiegato che l'Inps gli ha imposto di trattenere nel preventorio da lui diretto ad Anzio due bambini per i quali sarebbe stato preferibile il clima di montagna anziché di mare. Questo, secondo l'imputato, dimostrerebbe che il preventorio di Anzio era efficiente. Avv. Foti — L'Istituto nell'aprile 1962, pero, le ìw. inviato una diffida accusandola di avere tradito la sua fiducia per avere trattenuto nella casa di cura dei ricoverati che potevano essere dimessi perché guariti. Il processo proseguirà domani. Guido Guidi

Luoghi citati: Anzio, Roma