Cominciata per la Maglia gialla ad Evreux la serie delle esibizioni su pista in Francia
Cominciata per la Maglia gialla ad Evreux la serie delle esibizioni su pista in Francia Cominciata per la Maglia gialla ad Evreux la serie delle esibizioni su pista in Francia ' Nella cittadina normanna Gimondi ha ritrovato Janssen, Anglade, Jimenez, Stablinski e il grande rivale Poulidor - Quest'ultimo ha ringraziato Felice per le simpatiche parole di comprensione pronunciate mercoledì dalla mamma a Sedrina - Cordiale incontro con Anquetil (Dal nostro inviato speciale) Evreux, 15 luglio. Il signor Dousset, il manager che organizza tutte le riunioni su pista o in circuito dei protagonisti del Tour, ha consegnato stamane a Felice Gimondi una carta della Francia, sulla Quale decine di città e di paesi sono segnati da un cerchietto a matita blu ed indicati da un numero. Seguendolo come un gioco per bambini, si ha il percorso del secondo Giro di Francia che la Maglia gialla, in compagnia di Pambianco, ha iniziato sin da Questa sera, appena ventiquattr'ore dopo il trionfo del Parco dei Principi, facendo tappa ad Evreux, in Normandia, 105 chilometri a Nord-Ovest da Parigi. Tutti gli anni, concluso il Tour, i corridori si ritrova¬ no il giorno dopo sul circuito stradale di questa città. E' una tradizione iniziatasi con la formazione di Anquetil, che abita poco lontano, a Rouen. L'asso francese ha colto i primi successi della carriera, ancora dilettante, appunto per una società di Evreux, un club finanziato da commercianti. Stamane Gimondi è stato ospite della televisione francese a Parigi, poi è rientrato in albergo con un fascio di giornali sotto il braccio e, leggendoli, si è finalmente accorto del clamore e dell'interesse che la sua affermazione ha destato. Ma neppure questa mattina, anche se non c'è più un'altra tappa, egli ha avuto molto tempo per riposare: c'era appunto da pensare alla lunga trasferta che l'attende, caricare i bagagli sulla vet- tura, scegliere il materiale. E, verso l'uno, dopo aver pranzato con il fratello Beppino ed un gruppo di amici di Bergamo, Gimondi, in veste di turista, è partito per Evreux in compagnia di Pambianco. Hanno lasciato Parigi attraverso la Porta di St. Cloud, e nel lento traffico cittadino sono stati riconosciuti prima dagli occupanti delle vetture che affiancavano la loro, poi dalla gente sui marciapiedi. Ancora applausi, grida di incitamento, espressioni di sinvpatia, richieste di autografi. Gimondi sta abituandosi al ruolo di campione: «Verso il traguardo di Versailles — racconta — un ragazzo si è lanciato in mezzo alla strada con un pezzo di carta ed una matita in mano: voleva una firma mentre si viaggiava ai cinquanta all'ora; non ho potuto proprio accontentarlo ». Ad Evreux, finalmente, il corridore bergamasco ha potuto riposare, prima della riunione serale. La sua calma e il suo equilibrio colpiscono anche maggiormente, se si pensa alla giovane età, alla fama e alla fortuna che improvvisamente l'hanno raggiunto. Discute di ingaggi e di percentuale senza dimostrarsi avaro, ma con molta attenzione. «Le cifre dei contratti sono buone — d'ee — ma c'è da tener conto che il signor Dousset vuole almeno il 10 per cento e poi ci sotto molte altre spese ». Un'ora prima di recarsi al circuito, un tracciato di 900 metri alla periferia della città, i due corridori hanno pranzato come se dovessero prendere il <via> di una tappa del Tour: prosciutto, insalata, filetto ai ferri, mezzo bicchiere di vino. <Non bisogna lasciarsi andare — spiata Gimondi con un tono da anziano — perché non si può deludere il pubblico che paga- Senza contare poi che ai Campionati del mondo tutti gli anni si distinguono gli uomini che fanno queste riunioni dopo-Tour; il gareggiare ogni giorno contribuisce a dare scatto e resistenza, lo per i Mondiali ho già i miei favoriti, e sono Poulidor e Stablinski, tuttavia spero proprio che la serie continuata di competizioni giovi anche a me »- Sul circuito Gimondi ha ritrovato Poulidor, Cazala, Janssen, l.cbaube, Anglade, Jimenez, Bachelot, Delisle e Pingeon, i rivali del Tour, e poi Anquetil, Stablinski e Jourden. Sanmno compagni per tanti niorni, per settantun riunioni, sin quasi alla fine di agosto. Il pubblico ha avvoltò la Maglia gialla con una ovazione. Anquetil ha sorrido e ha sussurrato a Gimondi: stai rubando i tifosi anche nella mia reaionc mi costringerai a correre il Tour del prossimo anno. Comunque l'avvenire è per te, io con il 1067 chiudo con questa vita*. Poulidor gli ha stretto la mano con calore: « Ti ripeto i miei complimenti, sei stato bravo davvero ». Poi, ricordandosi di quanto hanno riportato stamane i quotidiani parigini, ha aggiunto: « Tua madre è stata molto buona a pensare a me, con tutta l'emozione che avrà provato ieri ». Sono cominciate le gare, Gimondi si è adattato bene ad un genere di competizioni nelle quali bisogna soprattutto cercare di dare spettacolo. Ha vinto facilmente la prima manche della velocità professionisti, ha lasciato la seconda ad Anquetil come impone la buona politica di questo tipo di gare, si è battuto con slancio nel « piccolo Tour* che ha chiuso la serata. Domani tutta la comitiva si trasferirà in Belgio per partecipare a una riunione in una cittadina -ricino a Bruxelles, riunione alla quale parteciperanno anche Motta, Rik Van Looy e De Rosso. Bruno Perucca
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