Due commerciami di Zurigo fornirono cobalto alla Cina per la prima atomica?

Due commerciami di Zurigo fornirono cobalto alla Cina per la prima atomica? Secondo rivelazioni dell'«Agenzia telegraiica svizzera* Due commerciami di Zurigo fornirono cobalto alla Cina per la prima atomica? (Dal nostro corrispondente) Berna, 15 luglio. L'ufficiosa Agenzia telegrafica svizzera, sulla base di informazioni della polizia elvetica, riferisce ampi particolari su una questione di contrabbando di cobalto che potrebbe aver permesso alla Cina comunista di fabbricare la bomba atomica. I due svizzeri accusati di questo traffico clandestino sono commercianti di Zurigo e sono padre e Aglio. Si chiamano Walter e Richard Oertli, di 62 e 36 anni. Da tempo sono fuggiti dalla Svizzera lasciando forti debiti, circa 12 milioni di franchi svizzeri, pari a 1 miliardo 200 milioni di lire. Si fa l'ipotesi che ab¬ biano chiesto asilo alla Cina popolare. I due Oertli avevano avuto una parte molto importante nel mercato clandestino del cobalto. Fra l'altro, s'Impegnarono a fornire alla Cina popolate questa materia che, a quanto sembra, fu utilizzata per la fabbricazione della prima bomba atomica cinese. Essi fecero passare clandestinamente il cobalto dalla Svizzera in Germania e quindi In un altro paese dell'est, probabilmente la Cecoslovacchia. Un'inchiesta era In corso da parecchio tempo sul traffico del cobalto, ma 1 due Oertli furono così abili nella loro opera clandestina che fu mol¬ to difficile imputarli di tale reato. Fino all'esplosione della pri ma atomica cinese, gli Oertli vissero molto agiatamente e senza andare incontro ad al cuna difficoltà finanziaria. ] loro affari cominciarono a gua starsi subito dopo l'esplosione della bomba, dato che i cinesi non ebbero più bisogno del co balto. Contemporaneamente la loro fabbrica cominciò a na vigare in cattive acque. Fu al lora che padre e figlio scomparvero improvvisamente dalla Svizzera. Le autorità di Zu rigo li hanno cercati invano Si sa che il padre è malato. La loro ditta è fallita. j j

Persone citate: Richard Oertli