il combattivo direttore di "Spiegel" ha perduto una battagtia contro Strauss

il combattivo direttore di "Spiegel" ha perduto una battagtia contro Strauss il combattivo direttore di "Spiegel" ha perduto una battagtia contro Strauss Aveva scritto che l'ex ministro tedesco è un «uomo corrotto»: ieri il Tribunale lo ha condannato a pagare quattro milioni di lire per danni ed a ritrattare le accuse - La lotta continua - Tra breve un altro processo per il « Party intimo » cui Strauss avrebbe partecipato con Jayne Mansfield (Dal nostro corrispondente) Bonn, 15 luglio. L'annosa disputa tra l'ex ministro della Difesa tedesco Franz Josef Strauss e il giornalista Rudolf Augstein, editore del settimanale politico Der Spiegel, proseguita dinanzi al Tribunale civile di Monaco di Baviera, segna oggi un punto a favore del battagliero deputato bavarese, presidente del partito cristiano - sociale. La Corte di Monaco ha accolto la querela di Strauss contro Augstein, il quale lo aveva accusato di corruzione, e ha condannato il giornalista-editore a ritirare pubblicamente quanto aveva scritto sul suo conto. Augstein è stato inoltre con dannato a pagare a Strauss 2 mila marchi (quasi 4 milioni di lire) più gli interessi del 4 per cento maturati a partire dal 2 luglio 1964. Le spese del processo civile, delle quali non è stato reso noto l'ammontare, dovranno essere divise tra Strauss e Augstein, un quarto il primo e tre quarti il secondo. Strauss — si è saputo stasera — ha già protestato. In particolare Augstein dovrà sottoscrivere e pubblicare una dichiarazione nella quale afferma di ritirare le seguenti frasi, che sono sue: «E' sfato pubblicamente provato, senza ombra di dubbio, che Strauss ha accumulato un capitale prt vato quale dalla fine della guerra nessun uomo politico è riuscito a raccogliere per vie normali. L'ex incaricato per gli acquisti del Ministero della Difesa, dott. Aloys Brandenstein, ha portato a Strauss una valigia contenente mezzo milione di marchi (circa 78 milioni di lire) in biglietti da 50 marchi nuovi di zecca ». Augstein dovrà inoltre rimangiarsi la frase: « Strauss è un miiiistro corrotto, che ha accettato denaro che non gli apparteneva ». La sentenza è venuta di sorpresa, in un'aula semivuota, dopo l'escussione di due testi che avevano deposto a favore di Strauss. Si trattava del direttore di una rivista aziendale che versava a Strauss 600 marchi (circa 95 mila lire) al mese e del presidente dell'Associazione degli industriali bavaresi che pagava all'ex ministro 800 marchi (circa 125 mila lire) mensili. I due testi hanno confermato i versamenti, provando tuttavia che Strauss era loro collaboratore (come presidente del partito cristiano-sociale e come giornalista, non come ministro della Difesa) e che il denai'o se lo era guadagnato regolarmente. L'editore Augstein oggi sconfìtto ha annunciato che ricorrerà contro la sentenza. Altrettanto farà Strauss, il quale non sopporta dì dover pagare un quarto delle spese processuali. Tra qualche me^e, poi, si inizierà un altro processo civile Intentato da Strauss ad Augstein. L'ex ministro ha querelato l'editore per altre frasi scritte sul suo conto, tra cui quella di avere trattato la sti¬ pula di un contratto con una grande industria aeronautica americana dopo avere partecipato a un party con l'attrice cinematografica Jayne Mansfield. Due mesi 1 a — è il caso di ricordarlo — l'editore dello Spiegel e i suol collaboratori avevano segnato una schiacciante vittoria su Strauss. Dopo due anni di inchiesta giudiziaria erano stati assolti dall'imputazione di alto tradimento. Una vittoria per parte, dun- que: due mesi fa vinse Aug- Stein, in modo brillante, oggi1 Strauss. Ma la lotta tra i due acerrimi rivali continua, e non solo nelle aule dei tribunali, con tutti i mezzi. Lo Spiegel ha dedicato buona parte del suo ultimo numero, copertina compresa, a un'inchiesta demoscopica dalla quale risulta che la maggioranza dei tedeschi si oppone al ritorno di Franz Josef Strauss nel governo. t. s.

Luoghi citati: Augstein, Bonn, Monaco, Monaco Di Baviera