Il detenuto che si lanciò dal treno aveva derubato Macario a Torino

Il detenuto che si lanciò dal treno aveva derubato Macario a Torino Il detenuto che si lanciò dal treno aveva derubato Macario a Torino A Genova, si era impadronilo dei gioielli di una ballerina Il brigadiere che si gettò dal convoglio è sempre grave (Dal nostro corrispondente) Tortona, 14 luglio. Le condizioni del brigadiere Egidio Molari, di 32 anni, che ieri mattina presso Tortona si era gettato da un treno in corsa per riacciuffare un detenuto che lanciatosi dal convoglio tentava di fuggire, sono sempre gravissime. Il coraggioso sottufficiale è stato sottoposto a energiche cure da parte dei sanitari dell'ospedale civile di Tortona, ma purtroppo per il momento non si è avuto alcun miglioramento ed è sempre in stato di in coscienza. Al suo capezzale sono arrivati da Urbino dove il giovane sottufficiale risiede, alcuni con giunti, fra cui la moglie: il brigadiere Molari si è sposato da poco più di un anno a Cairo Montenptte e tre, mesi fa, era divenuto padre di una bambina. La prognosi dei sanitari è sempre riservatissima e l'unica speranza sta nella forte fibra del giovane. Nei confronti del detenuto Antonio Vitale, di 23 anni, abitante a Regello (Firenze.) è stata frattanto iniziata istruttoria per tentata evasione aggravata: il Vitale ha dichiarato di essere dispiaciuto di quanto accaduto al brigadiere Molari, ma che per lui la fuga era indispensabile. Il detenuto, ora ricoverato al Centro sanatoriale di S. Vittore con una frattura alla spalla, sostiene infatti di avere un «vero terrore» del giudice istruttore del Tribunale di Genova, dove stava per essere tradotto per un furto di gioielli, compiuto sette mesi fa in una pensione di via XX Settembre in danno di una vedette della compagnia di riviste di Erminio Macario. Ai primi di gennaio il Vitale si era portato a Torino dove spacciandosi per Antonio Perale e qualificandosi « paroliere » di note canzoni era riuscito ad intrufolarsi tra gli artisti della compagnia di Macario che seguì poi a Genova, dove prese alloggio in una pensione adiacente a quella che ospitava le ballerine della rivista « Febbre azzurra ». Nella tarda serata dell'8 gennaio il galante « paroliere » gettò la maschera. Abbandonò la pensione «Margherita» facendo sparire \m ciondolo d'oro della proprietaria e si introdusse nell'alloggio delle ballerine mentre esse erano impegnate in teatro. Con unaj chiave falsa penetrò nella camera della soubrette Anna Maria Sandor (in arte Ann San Dor) e rubò una valigetta con smeraldi e zaffiri per quasi quattro milioni. Quando il furto fu scoperto i sospetti caddero subito sul « paroliere » scomparso, ma occorse tempo prima che i carabinieri; riuscissero a identitarie è a trarlo in arresto. Fu catturato a Venezia dove intanto aveva derubato altri noti artisti, tra cui Peppino De Filippo, la soubrette Laura Da Vinci, la cantante Timi Yuro, Domenico Modugno e Erminio Macario. Il furto al comico piemontese fu perpetrato a Torino. Anche il brigadiere Egidio Molari è noto a Genova, dove ha prestato servizio presso il nucleo di Palazzo Ducale dalagosto 1962 alla fine del 1963. Il Molari due anni fa era stato protagonista di una drammatica cattura per la quale ricevette un encomio solenne. Il 13 giugno 1963, mentre era di pattuglia con il brig, Turtoro in piazza Verdi, notò il fare sospetto di un giovanotto. Cercò di fermarlo ma quello — poi identificato per Domenico Napoli di 21 anni, da Reggio Calabria — fuggì e si infilò sotto la copertura del torrente Bisagno per sottrarsi all'incontro con i carabinieri. Il sottufficiale lo seguì senza esitazione e percorse come il fuggiasco tutta la copertura, sbucando al mare. Il Napoli intanto si era gettato in acqua e, poco pratico di nuoto, stava per affogare. Lo salvarono coraggiosamente i brigadieri Molari e Turtoro, i quali subito dopo lo arrestarono accertando che aveva partecipato alla rapina in danno di un sottotenente dell'esercito. Il Napoli fu poi condannato a 14 anni di reclusione per rapine ed estorsione. f. m.