Diciotto persone sono salite sul Cervino seguite passo passo dalla televisione svizzera

Diciotto persone sono salite sul Cervino seguite passo passo dalla televisione svizzera La «scalata tàel centenario» lungo l'itinerario di Whymper Diciotto persone sono salite sul Cervino seguite passo passo dalla televisione svizzera Alla trasmissione in diretta hanno collaborato la Bbc e la Rai - Tuttavia gli abitanti e i turisti di Zermatt hanno preferito seguire l'ascensione con i cannocchiali - Tra gli scalatori anche i valdostani Luigi Carrel e Jean Bich Per la prima volta una donna, Yvette Vaucher di Ginevra, ha raggiunto la vetta per la « direttissima Nord » (Dal nostro inviato speciale) Zermatt, 14 luglio. Dall'alba di stamane fino alle 4 del pomeriggio, con una serie di fantastiche trasmissioni « in diretta », la tv svizzera, con la collaborazione della Bbc e della Rai, ha seguito passo passo le cordate che a distanza di un secolo ripetevano l'itinerario della prima scalata del Cervino guidata dall'inglese Whymper. Gli spettatori italiani che ne hanno potuto ammirare soltanto una sintesi « ritardata » trasmessa stasera alle 22,30 non hanno potuto forse rendersi conto dell'eccezionalità dell'impresa. Basti un particolare: per trasmettere « in diretta », guide e operatori hanno dovuto issare fino in vetta al Cervino due specialissime telecamere inglesi (peso complessivo kg. 42) e le hanno dovute manovrare in cordata — apertura di diaframma, velocità, eccetera — mentre ciondolavano su paurosi strapiombi sferzati del gelido vento dei 4 mila. Le immagini lanciate nel vuoto, venivano raccolte da un centro-video appositamente istituito a quota 3300 e di lì rilanciate a una vetta non lontana, la Testa Grigia, dove un centro tecnico costituito dalla Rai le faceva rimbalzare verso Torino e Milano da dove finalmente venivano ridistribuite a tutto il mondo. Tuttavia, questo sforzo eccezionale non ha commosso gli abitanti e i turisti di Zermatt che hanno snobbato gli apparecchi televisivi del paese preferendo di gran lunga binocoli e cannocchiali. • Dall'alba al tramonto centinaia e centinaia di bi nocoli di ogni forma e dimensione sono rimasti puntati verso la maestosa < sbilenca piramide del Cervi no nel disperato tentativo di individuare i microscopici puntini neri degli scalatori. Anche noi ci siamo uniti al gruppo e, in mancanza di binocolo, dopo una lunga coda abbiamo accostato la pupilla all'oculare di un cannocchiale pubblico. Pur seguendo i consigli di coloro che dicevano di scorgere qualcosa — « A destra, vicino a quel dente, non vede?, dove c'è una specie di selletta, quei due puntolini neri... » — non siamo riusciti a distinguere assolutamente nulla. Allora abbiamo preso la funicolare siamo saliti allo Schwarzsee, a quota 2600, quasi ai pie di della montagna dove In una grande baracca di le gno è stato impiantato il Centro-Eurovisione. Sullo spiazzo del belvede re altre decine e decine di turisti coi binocoli appiccicati agli occhi seguivano le fasi dell'ascensione discutendo animati fra loro perché, a quanto pareva, gli alpinisti che erano riusciti a individuare, anziché salire, stavano scendendo. Il mistero è stato spiegato da un tecnico svizzero che ha precisato come la prima ascensione della giornata non fosse quella televisiva, bensì una cordata a tre composta dal famoso alpinista ginevrino Michel Vaucher, da sua moglie Yvette e dalla guida zermattese Cronig. I tre avevano pen sato che, televisione a parte, era indispensabile che la data del 14 luglio fosse so lennizzata da un'impresa al pinistica fuori del comune. Pertanto avevano deciso di fare la direttissima Nord. Se fossero riusciti, Yvette Vaucher sarebbe stata la prima donna a superare quelle difficoltà di 6° grado Partiti ieri sera, marito, moglie e guida erano stati colti dalle tenebre a un cen tinaio di metri dalla vetta, avevano passato la notte in bivacco, avevano ripreso la salita stamattina, erano arrivati in vetta alle 7 in punto ed ora stavano scendendo. Ma gli altri, i « televisivi», dov'erano? Pur rima nendo assolutamente immobili, gli spettatori armati di binocolo polemizzavano educatamente fra loro indicando i punti più diversi Per evitare di parteggiare per gli uni o per gli altri, abbiamo bussato alla capan na del Centro-Eurovisione. Il regista dell'impresa, l'in glese Alan Chewers, e il tEC suo collega svizzero, Walter Pluess, non c'erano. Erano saliti in elicottero al Centro-video, a quota 3300. C'erano invece tecnici inglesi e svizzeri che stavano seguendo in ansioso raccoglimento le varie fasi della scalata su un microscopico teleschermo. Erano circa le 11 e in quel momento sul video si vedevano il « reporter» inglese Mac Naught Davis in maglione bianco e la sua guida, lo zermattese Taugwalder — discendente dei due Taugwalder che cento anni fa parteciparono alla prima ascensione —, che stavano affrontando il picco chiamato l'Epaule, la spalla, a quota 4200. Fortunatamente tutto è proceduto nel migliore dei modi. Alle 14 precise, con puntualità cronometrica.l'inglese Davis e la guida Taugwalder sono comparsi sul video proprio in vetta al Cervino. Evidentemente erano già arrivati da qualche minuto, ma le telecamere, seguendo il programma stabilito, sono entrate in azione soltanto alle 2. E probabilmente erano già arrivati da qualche minuto e se ne stavano nascosti dietro a qualche gibbosità nevosa in attesa del loro turno, anche gli altri alpinisti che di lì a poco sono comparsi sul teleschermo. Fra gli altri c'era anche una ragazza bionda che nessuno sapeva chi fosse, dato che Yvette Vaucher, già ridiscesa a valle, era l'unica donna che i program¬ mi odierni prevedevano in vetta al Cervino. Effusioni, manate sulle spalle, complimenti reciproci in quattro lingue. La vetta del Cervino sembrava una piazza di paese in un giorno di festa. Quanti erano alle 14 di oggi lassù, a quota 4478? Un esponente della televisione svizzera ci ha aiutati a fare il conto; 1) tré cordate giornalistiche, composte da un reporter e da una guida, complessivamente sei uomini; 2) due cordate per le telecamere e le emittenti, composte ciascuna da una guida e da un operatore, complessivamente quattro uomini; 3) la cordata degli « assi » Michel Darbellay e Hilt von Allmen, che aveva percorso la parete Nord; 4) la cordata di Ettore Bich e di Paul Etter, che aveva seguito la cresta Furggen; 5) la cordata di Luigi Carrel, aitantissimo nonostante i sessantaquattro anni, e di Jean Bich, salita da Cervinia. In tota¬ le, senza tenere conto dei coniugi Vaucher, alle 14 di oggi in vetta al Cervino c'erano sedici persone. Anzi, diciotto. Già, perché bisogna aggiungere la scono sciuta ragazza bionda, che era accompagnata da una guida. Si tratta di Mary Stewart, 29 anni, americana, sposata a un inglese e residente in Inghilterra, laureata in veterinaria; madre di cinque figli. Gaetano Tumiati r , l e o e n a u i l a 0 a o o Quest'immagine degli scalatori giunti ieri in vetta al Cervino è stata trasmessa in telecronaca diretta dalla tv a Londra. L'impresa degli alpinisti muniti di telecamere portatili è stata compiuta ieri mattina (Tel. A.P.) Yvette Vaucher con il marito Michel ieri dopo l'ascensione sul Cervino. E' la prima donna che ha scalato il monte affrontando la parete Nord (Telefoto A. P.)

Luoghi citati: Ginevra, Inghilterra, Londra, Milano, Torino