Come va la congiuntura di Arturo Barone

Come va la congiuntura II giudizio del consiglio Economia e Lavoro Come va la congiuntura In base a! rapporto dell'Iseo la recessione poteva dirsi conclusa già nell'agosto del '64 - La lentissima ripresa, seguita da un movimento ascensionale via via più rapido - Ancora deboli: tessili ed edilizia Roma, 12 luglio. Sotto la presidenza dell'on. Campilli, l'assemblea del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) ha iniziato nel pomeriggio di oggi l'esame del rapporto dell'Iseo (Istituto per lo studio della congiuntura) sull'evoluzione della economia italiana nel primo semestre del 1965. H rapporto, sul quale ha riferito il consigliere prof. Coppini, conferma l'esistenza di sintomi positivi nella fase più recente. Cominciata nell'ottobre 1963, 1. recessione dell' attività .produttiva — considerata nel suo complesso — può dirsi conclusa nell'agosto 1964 Da allora ha avuto inizio la ripresa, dapprima lentissi ma, ma da qualche mese con ritmo più rapido. In maggio, secondo attendibili anticipazioni, l'indice della produzione industriale avrebbe superato nuovamente il livello massimo di 19 mesi prima. Ciò potrebbe segnare la fine del lungo periodo di « attività contenuta », ma per esserne certi bisognerà attendere — avverte l'Iseo — che il con suntivo di maggio sia confermato dai risultati dei me si immediatamente succes sivi. Anche le prime caute valutazioni sull'andamento del reddito lascerebbero conclu dere nello stesso senso: il prodotto lordo in termini reali — diminuito nel secondo e terzo trimestre 1964 (rispettivamente dello 0,6 e dello 0,5 per cento) — ha ripreso ad aumentare nel l'ultimo bimestre dello scorso anno (+ 1,4 per cento) Nel 1965 la tendenza positiva sarebbe proseguita; + 0,5 nel primo trimestre; +1,7 nel secondo, sulla base degli indicativi disponi bili per il bimestre aprilemaggio, che risultano in au mento per tutti i settori (agricoltura, industria, commercio e altre attività terziarie), salvo che per quello edilizio. Di questo quadro generale, il rapporto Iseo illustra ampiamente gli aspetti particolari, spesso contrastanti Se è vero infatti che per i beni d'utilizzazione imme diata (energia elettrica < prodotti petroliferi) non si è mai avuta vera recessione, diverso è il discòrso per i beni d'investimento e per quelli di consumo. Per i primi la ripresa, iniziata nell'agosto 1964, è stata esclusivamente sostenuta dalla domanda estera, un fattore troppo incerto ed estraneo al nostro controllo per lasciare pienamente tranquilli. Solo negli ultimissimi mesi sembra delinearsi una certa ripresa anche nella domanda interna, indipendente da quella particolarmente brillante del settore siderurgico (che ormai si trova ben oltre i massimi della fase prerecessiva). Quanto ai beni di consumo l'indice complessivo ha continuato a declinare anche nei primi mesi del 1965, ma solo per effetto del settore tessile, la cui crisi si è acuita in periodo di bassa congiuntura, ma è sostan zialmente dovuta a cause strutturali, presenti — in misura più o meno accentuata — in tutti i Paesi di antica industrializzazione, La domanda di beni di consumo appare in vivace ripresa da sei mesi, soprattutto per i beni durevoli (autovetture e, in genere, elettrodomestici) ; da qualche mese si registra anche un forte aumento delle importazioni di prodotti agricoli-alimentari, che fa supporre — di nuovo — un certo squilibrio fra la domanda interna e la capacità di fronteggiarla da parte della nostra agricoltura. Fra le più gravi debolezze dell'attuale situazione congiunturale, l'Iseo cita — oltre alle industrie tessili e ad alcune industrie meccaniche — l'attività edilizia. Purtroppo, a causa del carattere scarsamente significativo delle statistiche disponibili, ben poco si sa in proposito. I dati sulle abitazioni costruite documenta ' no soltanto il numero di di chiarazioni di abitabilità da . parte degli uffici comunali, è s'ignora il ritardo medio con cui tali dichiarazioni jvsrteigbaintp1esmnpzmadmn jvengono rilasciate; i dati sulle abitazioni progettate riflettono una semplice intenzione di costruire, ma si ignora quali siano le probabilità che al progetto segua a breve scadenza l'effettivo inizio della costruzione. Ora, si ha motivo di ritenere che molti dei progetti presentati nel biennio 19631964 rispondessero più ad esigenze di ordine amministrativo (in vista delle norme della attesa legge urbanistica) che a concreti propositi di avviare la costruzione entro il giro di pochi mesi. Così stando le cose, anche il crollo statistico delle progettazioni appare meno significativo — e meno preoccupante — di quan¬ to potrebbe sembrare a prima vista. Anche l'Iseo, tuttavia, ammette che il maggior pericolo per il consolidarsi della ripresa in corso può venire proprio da una ulteriore flessione dell'edilizia residenziale. Il pur sensibile incremento delle opere pubbliche e dell'edilizia sovvenzionata non può infatti sopperire ad una caduta verticale della costruzione di case ad opera dell'iniziativa privata. Vedremo in proposito quali saranno le opinioni dei consiglieri del Cnel; il dìbattito sulla relazione dell'Iseo dovrebbe continuare almeno sino a mercoledì. Arturo Barone

Persone citate: Campilli, Coppini

Luoghi citati: Roma