«In Italia esistono 8 mila comuni e quasi tutti sono indebitati

«In Italia esistono 8 mila comuni e quasi tutti sono indebitati lista del Times — sindaci e consiglieri di trentacinque città toscane marciavano per le vie di Siena « in protesta contro la carenza di fondi e l'impossibilità di finanziare anche i servizi più indispensabili ». Questi casi non costituiscono un'eccezione. < La stragrande maggioranza dei Comuni è in simili difficoltà». c .Esistono in Italia — leggiamo — circa ottomila amministrazioni locali, e quasi tutte hanno debiti. Il totale di questi debiti assomma adesso a 4500 miliardi di li re. Due ne sono i motivi. Primo: la legislazione in questo campo risale, nelle sue strutture essenziali, ad oltre un secolo fa. Secondo: l'afflusso alle città dalle campagne o da altre località ha imposto ai municipi maggiori oneri proprio quando non riescono a far fronte neppure al crescente desiderio di migliori servizi urbani ». A queste due cause « fondamentali » se ne è aggiunta ora una terza. Consiste nelle severe restrizioni al credito decretate dal governo. < L'antiquato sistema municipale italiano poteva tirare avanti in qualche modo quando il credito era facile. Ma non può certo funzionare quando è divenuto impossibile trovare nuot;i prestiti. / 35 sindaci che protestavano ieri a Siena avevano chiesto allo Stato il benestare a vari prestiti per un totale di due miliardi e 700 milioni di lire: ma il governo ha autorizzato soltanto crediti pari alla metà ». A questo punto il Times ricorda che, purtroppo, la storia delle amministrazioni cittadine o provinciali italiane « ha sempre avuto un'impronta autoritaria ». I municipi sono sempre dipesi dallo Stato e, a giudizio di molti, ancor oggi, «le autorità centrali pensano di poter meglio controllare la democrazia locale tenendo nei debiti i consigli comunali». Secondo l'autorevole foglio, le prime leggi in tal senso furono (Dal nostro corrispondente) Londra, 9 luglio. Una lunga corrispondenza da Roma sul Times di Londra descrive oggi i mali delle amministrazioni comunali in Italia. Sono mali antichi e profondi, i cui nocivi effetti — sottolinea l'articolo — s'estendono fino a indebolire la struttura e lo apirito di tutto lo Stato. E' proprio nell'indipendenza e nella vitalità dei cosiddetti sgoverni locali » che ha le sue radici la democrazia britannica e americana. La corrispondenza prende lo spunto dai debiti accumulati dal municipio di Messina, per un valore complessivo di 94 miliardi di lire: tanto che l'Enel, cui il Comune deve un miliardo e trecento milioni, ha sospeso i rifornimenti di energia. Ieri, inoltre — riferisce il aior«aiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiimiiiimiiiiiiniiiuiiiiiiiiii «In Italia esistono 8 mila comuni e quasi tutti sono indebitati Il quotidiano inglese non risparmia critiche al sistema finanziario locale del nostro Paese, anche se riconosce le difficoltà che si oppongono ad una riforma « congegnate » dai due < du- i chi piemontesi » Carlo Alber- i fo e Vittorio Emanuele II. Indi re d'Italia. Queste leggi | « non furono foggiate né \ dalla tradizione, tranne da quella puramente piemontese, né dall'opera del Parlamento ». Si crearono così fra città e Stato rapporti « altamente centralizzati», sul modello « dell'autocratico regime piemontese e delle teorie amministrative francesi ». Il sistema rimase pressoché immutato fino al fascismo, che, naturalmente, lo rese « ancora più opprimente». Dopo il '45, la situazione non migliorò. « Si tornò, più o meno, a quella del periodo .prefascista ». A tale proposito, il Times rammenta che questo stato di cose sopravvive < benché la nuova Costituzione italiana sconfessi esplicitamente il principio della centralizzazione ». L'articolo descrive gli ostacoli posti dalle leggi ad una sana amministrazione locale (i municipi non possono raccogliere una misura sufficiente di imposte dirette; ogni prestito deve essere autorizzato dal governo; ogni decisione del Consiglio municipale deve essere « esaminata » dal prefetto; eccetera...). E sostiene, citando Cavour, che tali restrizioni, oltre ad impedire uno sviluppo democratico, sono in contrasto con le esigenze d'una società moderna. m. ci. 99 TDN 3SSSVMSRO aiV&MZMO EèSSI* «' TIMES

Persone citate: Carlo Alber, Cavour, Vittorio Emanuele Ii

Luoghi citati: Italia, Londra, Messina, Roma, Siena