Giovane religioso annega in un laghetto mentre coglie con amici fasci di ninfee

Giovane religioso annega in un laghetto mentre coglie con amici fasci di ninfee La disgrazia ad Arignano, presso Castelnuovo Don Bosco Giovane religioso annega in un laghetto mentre coglie con amici fasci di ninfee La vittima, 23 anni, apparteneva all'istituto «Sacra Famiglia» di Chieri - Con i compagni s'era recato in gita sulle rive del lago - Benché sconsigliato si è inoltrato nell'acqua: le piante lacustri lo hanno avvinghiato impedendogli ogni movimento - Uno studente r scorso in suo aiuto ha rischiato anch'egli di affogare (Nostro servizio particolare) Chieri, 8 luglio. Per raccogliere un fascio di ninfee, da offrire alla Madonna, un fratello dell' istituto « Sacra Famiglia-» di Chieri annegato oggi nelle acque del laghetto di Arignano, sotto gli occhi di una decina di religiosi che hanno assistito impotenti alla tragedia. Due amici della vittima hanno tentato di strappare il giovane all'insidia delle piante lacustri che lo avevano avvinghiato impedendogli ogni movimento, ma hanno riscìiiato inutilmente la vita nel generoso tentativo. Uno ài essi è rimasto sott'acqua per alcuni minuti e solo per un caso fortunato si è salvato. La vittima aveva 23 anni. Si chiamava Luigi Presti ed era nativo di Passirano in provincia di Brescia, dove abitano ; genitori e quattro fratelli. Il Presti aveva già ricevuto voti e stava terminando gli studi magistrali. Si trovava attualmente ospite della Villa Brea, tra Chieri e Pecetta, re sidenza estiva dell'Istituto, per trascorrervi il periodo delle vacanze. Il giovane stava preparandosi a guadagnare un anno « saltando » uno classe. Al quarto anno di studi, era molto conosciuto ed apprezzato tra i religiosi per la sua indole mite e serena. Da una ventina di giorni gli studenti si trovavano a Villa Brea e regolarmente una volta alla settimana compiono delle brevi gite. Generalmente si spingono verso la collina e passeggiano nei boschi. Ma oggi per la prima volta hanno cambiato itinerario e si sono di retti al lago. Il laghetto di Arignano è conosciuto soltanto dagli abitanti della zona ma è un luogo suggestivo con un piccolo isolotto al centro, le sponde basse e boschetti tutto intorno. Sul lato destro, in cima ad un colle più alto degli altri, domina il paese di Aviglione. Il lago è invaso da erbe lacustri che affiorano un po' dovunque e a pochi metri dall'isolotto galleggiano decine di ninfee. Gli studenti sono arrivati verso le 10 del mattino in riva al lago. Li accompagnava padre Virgilio Sesia. Erano affidati a lui. E' un uomo pratico. Appena arrivato ha compiuto un'ispezione alla sponda del lago. Ha trovato un punto dove l'acqua era chiara e poco profonda ed ha raccomandato agli allievi, se volevano bagnarsi, di farlo in quel punto. Ma il Presti ed altri due amici hanno visto le ninfee. Hanno detto a padre Sesia: — Cerchiamo una barca e andiamo a coglierle. Le metteremo sull'altare —. Sono andati dall'amministratore del conte Teofilo Rossi, che è il proprietario della riserva di pesca del lago, il signor Ernesto Torta e gli hanno chiesto la barca. Il Torta ha rifiutato. «E' pericoloso per chi non è pratico. Le radici si impigliano nei remi > ha detto. I tre ci sono rimasti male. Sono tornati al lago e sono entrati in acqua. Era bassa. Hanno incominciato ad avanzare verso il centro. Il Presti che sapeva nuotare bene per precauzione si era messo in testa al gruppetto. Ma nuotare in quella poca acqua piena di erbacce c assolutamente impossibile. Adagio adagio i tre religiosi sono arrivati a qualche metro dalle ninfee, Erano allegri e scherzavano. Si sentivano sicuri di avercela fatta e immaginavano già il ritorno con i fasci di-fiori, lo stupore di padre Sesia, l'ammirazione dei compag7ii. E' stato a questo punto invece che è avvenuta la sciagura. Il Presti ha fatto un passo e il terreno gli è mancato sotto i piedi. Era finito in una buca profonda un -paio di metri. Ne sarebbe uscito facilmente se non fosse stato per le erbe che gli hanno imprigionato le gambe, come i tentacoli d'un polipo, trascinandolo verso il fondo. Ha fatto appena in tempo a cacciare un urlo. Padre Sesia lo ha udito. Poi ha udito un secondo grido. Un secondo giovane era finito nella buca nel disperato tentativo d'i afferrare l'amico che si dibatteva sott'acqua. Più vicino a lui il terzo del gruppetto è riuscito a strapparlo alla presa del fondo riportandolo a galla dopo qualche minuto di lotta. Il Presti invece era già sparito trascinato verso il fondo. Non c'era più nulla da fare. Inutilmente i contadini accorsi alle invocazioni di aiuto del Sesia hanno raggiunto con una barca il centro del lago sperando di trovare ancora in vita il religioso. Per recuperare il cadavere è occorso l'intervento dei Vigili del Fuoco di Torino. Nel tardo pomeriggio padre Sesia è partito per Brescia per portare la luttuosa notizia alla famiglia della vittima. Era affranto: « La mamma di Luigi me lo aveva affidato personalmente. Mi sento per questo particolarmente responsabile e devo essere io a spiegare a quella povera donna quanto è capitato ». m. b. I vigili del fuoco scandagliano il laghetto di Arignano per recuperare il corpo del religioso annegato Fr. Luigi Presti, 23 anni, annegato nel laghetto

Persone citate: Brea, Ernesto Torta, Teofilo Rossi, Virgilio Sesia