Uno scalatore di Pinerolo si sfracella sull'Argentera

Uno scalatore di Pinerolo si sfracella sull'Argentera in «ffseesa* sotto un furioso temporale Uno scalatore di Pinerolo si sfracella sull'Argentera Francesco Raffi, di 31 anni, aveva compiuto con altri tre alpinisti torinesi la difficile ascensione del Corno Stella - Nel lasciare la vetta, sorpresovi dalla bufera, si è appoggiato ad un vecchio chiodo abbandonato in parete ed è precipitato sulle rocce 300 metri più in basso - Il difficile ricupero della salma G Terme dl Valdierl, lun. matt. Un giovane alpinista di Pinerolo, Francesco Raffi, nato 31 anni fa a Barge, operaio della Riv, s'è sfracellato ieri pomeriggio precipitando per 300 metri dallo spigolo inferiore del Corno Stella (3050 metri- nel gruppo dell'Argenterà. La sciagura è accaduta alle 14,30 durante un violento temporale e ha avuto tre testimoni,'Compagni di ascensione della vittima: Giuseppe Castelli, di 21 anni, residente a Torino in vla Buscaglione 2, Car¬ 10 Carena, di 43 anni, via Cam-| pana 9, e Alberto Marchionni, Il Raffi e i suol amici avevano raggiunto sabato pomeriggio Entracque nell'Alta Valle del Gesso ed erano quindi saliti al rifugio «Varrone » per 11 bivacco. All'alba di ieri la comitiva aveva Iniziato la scalata della parete nord del Corno Stella lungo la « via Rabbi », raggiungendo felicemente la vetta poco prima dl mezzogiorno. I quattro alpinisti avevano quindi sostato sulla cima per rifocillarsi e riposarsi, ma quasi all'Improvviso il cielo sino allora terso aveva cominciato a coprirsi dl nuvole spes- se e nere che facevano presagire un'imminente bufera. Il Raffi e gli amici decidevano pertanto dl scendere immediatamente per raggiungere il rifugio « Bozano » a 2400 metri, sul versante del vallone della Valletta per non es¬ sere sorpresi dal temporale ancora in parete. La discesa veniva effettuata individualmente. Dalle prime informazioni pare che la vittima, per fare più in fretta, si sia imprudentemente appoggiato a un vecchio chiodo, abbandonato in parete da qualche scalatore, senza accertarsi prima della sua solidità. Purtroppo l'appiglio ha ceduto di schianto e il Raffi, con un urlo, è precipitato, rimbalzando più volte sugli spuntoni rocciosi e arrestandosi su una pietraia. Il Castelli, il Carena e il Marchionni, che a breve distanza avevano assistito inorriditi al compiersi della tragedia, hanno gridato, dando l'allarme al rifugio «Bozano». distante in linea d'aria solo poco più di cinquecento metri. Nel rifugio avevano cercato ospitalità tra gli altri gli alpinisti Fantino, Perotti e Bernardi, del CAI di Cuneo e Pesce, di Borgo San Dalmazzo, i quali, atteso che la bufera si placasse un poco, sono quindi partiti per recuperare la salma del Raffi. Il corpo dell'alpinista pinerolese è stato raggiunto solo al tramonto, dopo dura fatica, e caricato sulla spalle d'uno dei soccorritori è stato successivamente trasportato al Gias del Salto fino a un « toboga» che solo alle 22,30 è arrivato a Terme di Valdierl. Qui erano ad attenderlo 11 maggiore Bernini, comandante il gruppo dei carabinieri di Cuneo, il sostituto procuratore della Repubblica dott. Aldo Spaziani e il brigadiere Trucco, della stazione dei C.C. di Valdieri, incaricato dell'inchiesta. Nella tarda serata sono giunti sul posto 1 due fratelli della vittima, Carlo di 27 anni e Riccardo di 24. Probabilmente durante la notte o stamane la salma del rocciatore sarà trasferita alla sua casa di Pinerolo, dove abitava, in un condominio di via Clavero 60, con la madre vedova, Lucia Raffi ed i fratelli. La piccola famiglia, assai unita, aveva lasciato da due anni appena Barge, di cui è originaria per seguire Francesco in città vicino al suo posto di lavoro. g. d. m. Francesco Raffi, di 31 ann

Luoghi citati: Barge, Borgo San Dalmazzo, Cuneo, Entracque, Pinerolo, Torino, Valdieri