Violente manifestazioni a Saigon contro il governo "filo-buddista,,

Violente manifestazioni a Saigon contro il governo "filo-buddista,, Un'inquietante giornata di caos nella capitale sud-vietnamita Violente manifestazioni a Saigon contro il governo "filo-buddista,, I cattolici sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni del "premier" Quat - Questi sabato scorso ha esonerato il capo di Stato Maggiore Tran Van Minh (cattolico) sostituendolo con Nguyen Hun Co (buddista) - Il Vescovo della capitale accusa i governanti di "disfattismo" - L'ambasciatore americano si reca a Washington per consultazioni - E' probabile l'invio di altre truppe statunitensi DAL NOSTRO INVIATO Saigon, lunedi mattina. Violente manifestazioni di piazza, incominciate nella notte di sabato, sono continuate per tutta la giornata di ieri. Esse sono state organizzate dai cattolici per protestare contro la politica del governo, che, a loro dire, lentamente elimina dai posti di responsabilità tutti gli elementi che non siano di provata fede buddista. Proprio sabato sera il governo del dott. Quat ha esonerato dall'incarico il capo di stato maggiore, il generale Tran Van Minh, che è un cattolico, per affidare l'alta carica al generale Nguyen Huu Co, buddista e per certi atteggiamenti assai vicino al movimento neutralista. La destituzione del generale cattolico ha provocato l'ondata di violento risentimento soprattutto fra i circa ottocentomila cattolici fuggiti dal Nord Vietnam comunista, i quali erano già in fermento nei giorni scorsi quando la crisi governativa pareva doversi concludere con le dimissioni dell'attuale primo ministro. In quella occasione delegazioni cattoliche sono state ricevute dal Capo dello Stato, a cui i dimostranti avevano presentato una specie di ultimatum col quale chiedevano le dimissioni dell'attuale governo entro lunedì, cioè oggi. Le manifestazioni di sabato e di ieri devono appunto essere messe in relazione con le richieste dei cattolici, che si fanno forti anche della posizione assunta dal vescovo di Saigon, il quale ha dichiarato che i cattolici hanno il diritto e il dovere di protestare contro questo governo che con la sua politica faciliterebbe il disfattismo e favorirebbe soltanto i Vietcong comunisti. Nonostante l'atteggiamento protestatario del clero vietnamita e della minoranza cattolica, l'ambasciata americana di Saigon e anche il Dipartimento di Statò di Washington hanno espresso la loro fiducia al governo in carica, segno che non lo ritengono filoneutralista come altri osservatori vorrebbero. La crisi governativa, benché non ancora risolta, sembra tuttavia sulla strada di favorevoli sviluppi, almeno così ha detto il portavoce dell'ambasciata americana. Che vi sia un po' di distensione nonostante le proteste dei cattolici, lo dimostra la partenza avvenuta stasera dell'ambasciatore Maxwell Taylor per Washington, viaggio che egli doveva compiere già da una settimana e che è stato sempre rinviato appunto per la confusa situazione politica del Sud Vietnam. Durante il viaggio Taylor sosterà alcune ore a Honolulu per un incontro con l'ammiraglio William Sharp, comandante la zona strategica del Pacifico, poi volerà direttamente a Washington per discutere con il presidente Johnson, col Dipartimento di Stato e soprattutto con il Pentagono, i futuri sviluppi della guerra nel Vietnam. E' probabile che dopo questi incontri la strategia bellica americana nel Vietnam muti profondamente, e che gli effettivi di truppe finora mandati dagli Stati Uniti siano notevolmente aumentati. Riguardo alle operazioni militari, il comando americano ha dato notizia ieri sera di sei incursioni aeree sul Nord Vietnam compiute nelle ultime ventiquattr'ore. Sono stati bombardati ponti, strade, automezzi. Tutti gli aerei che hanno partecipato a tali azioni sono ritornati alla base. Almeno un elicottero, invece, è andato perduto, e probabilmente otto marines hanno perduto la vita nella collisione fra due elicotteri americani avvenuta al largo della spiaggia di Chu Lai, a sud di Da Nang. Nella zona circostante questa munitissima base statunitense si sono verificati, in punti diversi, sporadici attacchi dei ribelli. Lo scontro più importante non soltanto della giornata di ieri ma, secondo gli stessi portavoce americani, da quando i marines partecipano alle operazioni nel Sud Vietnam, è avvenuto a circa 53 chilometri a sud del¬ la base, fra un battaglione Vietcong e i marines, le cui artiglierie hanno causato gravi perdite (cir-. ca 80 caduti) agli attaccanti. Infine, sugli altopiani centrali, i ribelli hanno sparato non meno di 60 colpi di mortaio sulla cittadina di Dak Sut, causando vittime fra i governativi. Al bombardamento non ha seguito alcun attacco di fanterie. Francesco Rosso Dopo avere dato alle fiamme l'automobile di un funzionario, parecchie centinaia di dimostranti cattolici con cartelli inscenano a Saigon una manifestazione di protesta contro il governo. In primo piano, un giovane sacerdote e (a sinistra) un membro della a Nuova forza cattolica di sicurezza» (Telefoto a «Stampa Sera»)

Persone citate: Francesco Rosso, Johnson, Maxwell Taylor, Nguyen Hun Co, Nguyen Huu Co, Tran, Tran Van Minh, Van Minh, William Sharp