Altri due religiosi sotto inchiesta per il tabacco scoperto in convento

Altri due religiosi sotto inchiesta per il tabacco scoperto in convento // contrabbando di sigarette tra la Germania e Altri due religiosi sotto inchiesta per il tabacco scoperto in convento Interrogati a lungo dalla Guardia di Finanza, che è in conlatto con la Magistratura - Sono un cappuccino di Albano e un frate laico - Quest'ultimo è già implicato nello scandalo di 150 casse di «svizzere» rinvenute in un monastero a Roma ■ I sospettati negano e respingono qualsiasi addebito Roma, lunedì mattina. Dopo l'arresto di padre Antonio Corsi e quello di padre Mario da Guarcino, al secolo Goffredo Milani, i magistrati e gli investigatori stanilo studiando a fondo la posizione di altri due religiosi per accertare eventuali loro responsabilità nel contrabbando di sigarette scoperto nel convento dei frati cappuccini di Albano. Sì tratta di padre Paolo e di fra' Camillo, al secolo Evaristo Cendron, il frate laico dell'Ordine dei Paolini già implicato nello scandalo delle 150 casse di sigarette rinvenute nel 1961 dalla Guardia di Finanza nel convento dei cappuccini di via del Casaletto, alla « Parrocchietta ». La posizione di padre Paolo ò molto delicata. Fu il primo ad accorrere dopo la disgrazia che costò la vita a Pierino Scali. Questo particolare egli non lo riferi durante il suo interrogatorio; gli investigatori lo hanno saputo da Alberto Scali e dal cuoco del convento, le cui dichiarazioni portarono all'arresto di padre Milani. Per quanto riguarda Eva¬ risto Cendron, la sua posizione ha assunto particolare rilievo in questi ultimi tre giorni da quando cioè si sono sapute le conclusioni cui è giunto il giudice istruttore di Rimini indagando su un grosso traffico di sigarette scoperto quattro anni faFu proprio il Cendron infatti a mettere in contatto Ermenegildo Foroni con padre Petronio, al secolo Giovanni Viperini, e con padre Giulio, al secolo Ettore Mambelli, a quell'epoca rispettivamente guardiano ed economo del convento di via del Casaletto. Il Foroni, che in quel periodo importava in Italia le sigarette facendole passare come detersivi o come mattonelle, chiese ed ottenne dai frati della «Parrocchietta » un magazzino dove furono depositate, in tre riprese, 150 casse dando ai frati, come compenso per l'affitto del magazzino, una somma complessiva di 150 mila lire. Adesso i tre frati, insieme ad altre tredici persone, sono stati denunciati dal magistrato di Rimini per contrabbando. Il sistema usato allora era lo stesso di quello attuato per importare le sigarette di Albano. Le casse partivano dalla Svizzera per la Germania da dove giungevano a Milano per essere infine dirottate per Rimini. Ogni vagone conteneva 85 casse di cui soltanto cinque, quelle poste dinanzi agli sportelli, contenevano mattonelle o detersivi. Due funzionari di dogana, Carlo De Sio e Roberto Garofalo, controliando sempre e soltanto quelle cinque casse, lasciavano ritenere die tutto fosse in regola. Adesso sono anch'essi fra gli imputati di quella vicenda che per molti versi sembra da collegarsi con il contrabbando scoperto nel convento dei cappuccini di Albano. Evaristo Cendron è stato interrogato sabato da un ufficiale della Guardia di Finanza ed il verbale è stato consegnato ieri al magistrato inquirente perché lo esaminasse. Sul suo contenuto viene mantenuto il più assoluto riserbo. Si è saputo soltanto che il frate laico ha detto che fra lui e padre Corsi non correvano da tempo rapporti cordiali ed ha respinto con decisione, così come ha fatto l'altro religioso, qualsiasi addebito. Il fatto che fra' Camillo risieda ad Albano, in un istitutp religioso che si trova a meno di cento metri di distanza dal convento dei cappuccini con i quali inoltre egli era in contatto giornaliero, continua tuttavia a suscitare negli investigatori dubbi e perplessità. g. fr.

Persone citate: Alberto Scali, Antonio Corsi, Carlo De Sio, Ermenegildo Foroni, Ettore Mambelli, Evaristo Cendron, Goffredo Milani, Milani, Paolini, Roberto Garofalo