Uccide il padre avvelenandogli il vino

Uccide il padre avvelenandogli il vino Con mmmm potente antic ritto gamico Uccide il padre avvelenandogli il vino Il parricida ha 17 anni - La confessione dopo un lungo interrogatorio Taranto, lunedì mattina. Un contadino di 17 anni, Angelo Cannarile, ha ucciso con fredda e spietata premeditazione il padre Vito, di 42 anni. Questi, abitante a Torricella, si era recato ieri mattina nel suo podere in contrada Galera per accudire al lavoro dei campi. Dopo qualche ora ha fatto colazione, pane e fave fresche. Era presente anche il figlio Angelo, il quale, invitato dal padre a mangiucchiare qualcosa, ha rifiutato dicendo che non aveva fame perché aveva già fatto colazione a casa. Vito Cannarile ha bevuto un po' di vino dalla bottiglia che aveva portato con sé ed è stato subito colto da dolori. Preoccupato di ciò, il Cannarile è montato sul suo scooter e s'è recato a casa, dove, appena giunto, s'è accasciato sul letto,- sbiancato in volto e squassato dal dolore. La moglie An- è 'parsa""quTndiinfatti era dana, immediatamente ha mandato a chiamare un medico, il dott. Franzoso, il quale, constatata la gravità delle condizioni dell'infermo, ne ha ordinato l'immediato ricovero all'ospedale di Manduria. Qui il medico di turno, dott. Chimienti ha iniettato al Cannarile un cardiotonico, che non è valso a nulla. L'uomo infatti è morto poco dopo sul lettino del pronto soccorso. Avvertiti del fatto, si sono portati subito sul posto 1 carabinieri di Lizzano, i quali hanno interrogato subito il figlio. Questi ha dichiarato che il padre, mentre stava mangiando, aveva fatto cadere una bottiglietta contenente anticrittogamico a terra, la bottiglietta si era rotta e l'uomo ne aveva raccolto i cocci, quin di con le mani sporche del il quido aveva ripreso a mangia re. La cosa poco chiara: escludere l'avvelenamento mor tale dovuto al semplice contai to col liquido. Allora i carabi nieri hanno sottoposto nuova mente a stringente interroga torio il ragazzo, che poco do po mezzanotte ha confessato ha ucciso il padre versando gli nel vino parecchie gocce dell'anticrittogamico, e lo ha fatto perché — ha affermato — odiava il padre, il quale, suo dire, da anni lo angariava con una rigida educazione, non permettendogli di frequentare le ragazze, di vedere la tele visione e perché non gli dava mai denaro. Poi un paio d'anni fa Vito Cannarile picchiò il figlio fino a costringerlo alle cure d'un sanitario. Dopo la piena confessione, alla quale ha assistito anche il pretore dott. Cassano, il giovane parricida è stato associato alle I carceri di Taranto, l d. g. Anno 97 - Numero 120 STAMPA SERA Lunedì 24 - Martedì 25 Maggio 1965

Persone citate: Angelo Cannarile, Cannarile, Chimienti, Franzoso, Vito Cannarile

Luoghi citati: Lizzano, Taranto, Torricella