Premiato il più vecchio artigliere alpino d'Italia

Premiato il più vecchio artigliere alpino d'Italia Premiato il più vecchio artigliere alpino d'Italia Giovanni Giorcelli, 94 anni, ha ricevuto una medaglia d'oro • Un litro di vino al giorno : «La miglior medicina contro l'età» Nostro servìzio particolare Pontestura, lun. matt. Alcune centinaia di « penne nere> moni'errine hanno partecipato ieri a un raduno a Pontestura, allietato dalla fanfara del J? Reggimento e dal coro dell'Associazione alpini di Milano. Nel corso della manifestazione è stata consegnata una medaglia d'oro a Giovanni GiorceiU, di H anni, il più vecchio artigliere alpino d'Italia e il più anziano abitante del paese. La medaglia è stata offerta dal locale gruppo dell'Associazione Nazionale Alpini per premiare l'attaccamento del < vecio» al corpo degli alpini: Giovanni Giorcelli non è mai mancato a un raduno di « penne nere » e ora progetta di recarsi a quello ohe prossimamente hi terrà a Trieste. Appare un po' preoccupato per la distanza, ma gli rincrescerebbe mancare all'appuntamento e quasi certamente non lo diserterà. Giovanni Giorcelli gode, nonostante l'età avanzata, di una salute eccezionale e ancor oggi con giovanile baldanza lavora come un giovanotto. « Alla mattina mi alzo alle cinque — dice — perché ho fame e devo prepararmi qualcosa da mangiare. Una volta alzato, non mi resta poi che lavorare. Così l'appetito non mi manca mai e naturalmente ogni giorno bevo il mio litro di vino, di quello buono. E' la migliore medicina contro gli acciacchi della vecchiaia ». Ieri, a dire il vero, il «vecio» ha bevuto più d'un litro, ma gli alpini, è risaputo, sono ottimi bevitori, e le bottiglie consumate a Pontestura nessuno ha potuto contarle. Il raduno si era aperto con la Messa officiata dal cappellano della « Taurinense » don Natale Batteri, ' quindi la medaglia d'oro di Russia Luciano Zani ha tenuto il discorso ufficiale; era presente anche un'altra medaglia d'oro, l'alpino Ponzinibbio. Subito dopo il generale Annoni, comandante della brigata alpina « Taurinense », ha. appuntato sul petto di Giovanni Giorcelli la medaglia d'oro offerta al <vecio », il quale, come aveva promesso, ha rivolto alcune commosse parole ai presenti inneggiando alle <penne nere». Poi, per tutta la giornata non ha abbandonato il vecchio cappello alpino. Quando le manifestazioni ufficiali sono terminate, il « vecio » s'è lasciato andare ai ricordi dei tre anni passati nel 5° reggimento artiglieria da montagna, dal 1891 al 189S. Sempre nuovi gruppetti di alpini gli si stringevano attorno e sull'onda dei ricordi Giovanni Giorcelli, che ha una memoria di ferro, animava l'uditorio. Come lui, i suoi tre figli hanno prestato servizio negli alpini, combattendo sui vari fronti dell'ultimo conflitto mondiale, e ora che un nipote deve partire per il servizio militare, il « veoio » avrebbe una grossa delusione se non potesse essere arruolato nelle « penne nere ». Per questo ha parlato a lungo con gli ufficiali presenti al raduno, affinché H suo desiderio sia esaudito. « In casa Giorcelli non vi è posto per chi non ha portato il cappello alpino», andava ripetendo, e senza dubbio non rimarrà deluso. f. m. co rapidamente a destinazione. L'appello, giunto alla questura di Frosinone, è stato trasmesso alla questura romana: il vaccino necessario è stato procurato al Policlinico e consegnato alla polizia stradale. Una pattuglia in attesa all'imbocco dell'Autostrada del Sole è partita quindi a tutta velocità raggiungendo in breve tempo l'ospedale di Cassino. I due pazienti, dei quali non è stato comunicato il nome, sono stati quindi subito sottoposti alle cure necessarie: le loro condizioni sono migliorate. Misterioso episodio a Sparone Un boscaiolo muore divorato dalle fiamme Cuorgnè, lunedì matt. (e. p,) Un uomo è morto ieri mattina all'ospedale di Cuorgnè. dove era stato ricoverato poche ore prima per gravi ustioni riportate in circostanze non ancora del tutto chiarite. Si tratta del boscaiolo Secondo Calcio-Gaudino, di 51 anni, che abitava solo in una casa della frazione Fontana di Sparone Canavese. L'uomo era frequentemente brillo e si presume che l'altra notte egli sia rientrato a casa in preda ai fumi del vino. Verso l'l,30 i Buoi vicini hanno udito invocazioni disperate di aiuto; sono accorsi e hanno rinvenuto il boscaiolo fuori della porta di casa, avvolto dalle fiamme. Fattolo trasportare all'ospedale di Cuorgnè, le sue condizioni sono apparse subito disperate per vaste ustioni di secondo e terzo grado per tutto il corpo; verso le ore 9,30 di ieri mattina il poveretto cessava di vivere. Sul fatto indagano i carabinieri di Pont CanaveBe. Si presume che il Calcio-Gaudino, giunto a casa con la sua motoretta, dopo averla appoggiata al muro abbia acceso un fiammifero forse per cercare le chiavi, che abitualmente nascondeva in un buco dei muro stesso. Egli avrebbe in tal modo inavvertitamente appiccato il fuoco alla benzina della motoretta e le fiamme si sarebbero rapidamente estese ai vestiti dello sventurato. Rubata un'auto dell'Euratom con materiale atomico a bordo Milano, lun, matt. Una «Giulia GT» dell'* Euratom » di Ispra, avente a bordo materiale atomico non radioattivo, attrezzature meccaniche e alcuni disegni, è stata rubata l'altra notte in via Plnturicchio, dinanzi all'abitazione di un dipendente del centro dì Ispra, Guido Festa di 32 anni. Il furto della vettura, targata Milano 847813, con la scritta « Euratom-Ispra » sulle fiancate, è stato denunciato dal Festa in Questura, poco dopo la mezzanotte. Non si conosce il valore del materiale che si trovava a bordo della « Giulia GT». Un nonno muore ballando con la nipote andata sposa Bari, lunedì mattina. Un agricoltore, il settantaseienne Vito Sforza, è morto per infarto subito dopo avere ballato con la nipote durante la festa per le nozze della giovane. Il trattenimento si svolgeva in una sala pubblica di Covato. Secondo un'usanza locale, la sposa, dopo aver danzato col marito e col padre, ha riservato il terzo ballo al nonno che, trasportato dall'euforia, ha compiuto un vorticoso giro dì valzer. Un attimo dopo, però, mentre cercava di sedersi, lo Sforza si è accasciato privo di vita.