Il belga Sels vince a La Rochelle Gimondi perde la «maglia gialla»

Il belga Sels vince a La Rochelle Gimondi perde la «maglia gialla» In una giornata di pioggia rivoluzionata la classifica del Giro di Francia Il belga Sels vince a La Rochelle Gimondi perde la «maglia gialla» Van De Kerkhove nuovo «leader» del Tour - Gimondi retrocede al quarto posto e Adorni al settimo - La fuga decisiva dopo cento chilometri di corsa - Complicazioni all'arrivo - Il velodromo è impraticabile causa un temporale - La volata si svolge sul percorso stradale - Polemiche tra gli italiani perché Motta non ha aiutato Gimondi - Oggi arrivo a Bordeaux (Dal nostro inviato speciale) La Rochelle, 28 giugno. Sotto una pioggia scrosciante, in una giornata rigida e flagellata dal vento, Gimondi ha perso la maglia gialla che è passata sulle spalle del belga Van De Kerkhove. Non basta: Wolfshohl, il tedesco gregario di Poulidor, uno degli outsiders più pericolosi del Tour, ha compiuto un notevole balzo in classifica, strappando quattro minuti e mezzo a tutti i favoriti. La graduatoria generale ha subito insomma un notevole cambiamento, piuttosto sfavorevole ai ciclisti italiani. Guardiamola subito, la nuova classifica. Al comando appunto Van De Kerkhove, poi l'olandese Van Espen, poi Gilbert Desmet I, poi Gimondi. Adorni, che era terzo, è sceso in settima posizione, Motta da ventiseiesimo è ora ventinovesimo: un colpo brusco, però non tale da imbastirci su drammi o polemiche, un colpo brusco che, del resto, già era nell'aria, poiché si era ben visto ieri che gli umori dei no stri avversari tendevano decisamente alla battaglia. Oggi la settima tappa, da La Baule a La Rochelle, ha ricalcato la falsariga della tappa di ieri. In dieci chilometri, infatti, per due volte Poulidor è balzato all'attacco, obbligando Gimondi ed Adorni a rabbiose risposte. I tentativi si sono ripetuti in rapidissima successione — una volta si mise in fuga De Rosso —-, sempre però sventati in tempo, ed il plotone imboccò compatto Nantes, mentre cominciava a cadere un'acqua sempre più fìtta. Scivolarono in cinque, con Adorni e De Rosso: Adorni si sbucciò una coscia, De Rosso un gomito. Poi ripresero le scaramucce, la squadra di Poulidor faceva fuoco e fiamme ed era Wolfshohl in particolare ad agitarsi per sorprendere il gruppo. Nulla di importante capitò tuttavia sino al centesimo chilometro, poi, a questo punto, si accese l'episodio risolutivo. Scappò Sels, seguito da Van Espen Si aggiunsero, in un batter d'occhio, Wolfshohl, Elorza, Gustavo Desmet, Gilbert Desmet I, Van De Kerkhove, Otano e Lefebvré ed i nove tro vano d'incanto l'accordo. Il gruppo reagì quasi subito, sotto la spinta di Gimondi, di Adorni e dei loro gregari. Il vantaggio dei fuggitivi oscillò a lungo sul minuto, poi salì verso il minuto e mezzo (chilometro 150), per ridiscendere al minuto e 10" (chilometro 164). Nel plotone, a lavorare erano in pochi. Adorni, Gimondi e la Salvarani al completo, poi la Plandria che difendeva la maglia verde di Reybroeck. Tiravano a tratti, ma senza alcuna convinzione anche i ragazzi dì Geminiani, gli altri, tutti gli altri, sembravano fossero alla finestra per assistere allo spettacolo. Non solo, ma i « coéquipiers » degli uomini di testa rompevano i cambi, per proteggere lo slancio di chi scappava e, ad un certo punto, il varco tra lepri e cacciatori assunse proporzioni più vaste. Gli stessi Adorni e Gimondi faticavano sì, ina non all'estremo delle loro possibilità. Nessuno dei « grandi », né Van Looy, né Janssen, né Alotta sì davano da fare. I fuggitivi furono così liberi di aumentare il loro vantaggio sino a portarlo ai limiti indicati dall'ordine di arrivo (giudicato su strada, in fretta e furia e non sulla pista del velodromo impraticabile per il temporale). E la nuova classifica metteva in circolazione le voci delle polemiche, una riguardava Wolfshohl, l'altra interessava gli italiani. Anto nin Magne avrebbe infatti ordinato al tedesco di non tira re; il tedesco non ha obbe dito e tra i due ci sarebbe sta to dopo l'arrivo un vivace scambio d'opinioni. Questa la polemica numero 1, che ci sembra decisamente improba bile perché l'azione di Wolfshohl, obbligando al lavoro gli italiani, serviva quindi in modo notevole a Poulidor. La polemica numero 2 investiva invece il comportamento di Motta, al quale qualcuno rimproverava la mancata collaborazione ad Adorni ed a Gimondi durante l'inseguimento. Per noi, si tratta di un tentativo di agitar le acque, quando proprio non se ne sente il bisogno. Qui non gareggia la nazionale italiana, qui gareggiano due squadre di marca, pagate ciascuna da diverso padrone. Non cerchiamo quindi di imbastire alleanze che fanno a pugni non soltanto con il buonsenso, ma an che con il regolamento. Motta oggi non ha tirato, oppure ha tirato molto poco, limitandosi a qualche sgroppata? Era pa dronissimo di farlo, ecco tutto, e lo stesso Albani, stasera in sala stampa, ha ribadito in modo piuttosto deciso, l'asso luta indipendenza tra le due compagini italiane. Dichiararsi guerra sarebbe sciocco. Ma nessun aiuto sotto banco. II Tour comunque si è acceso e, avanti alle montagne, resta ancora una tappa aspra, quella di domani. La Rochel le-Bordeaux, 197 chilometri e mezzo di pianura. C'è da scommettere che rivedremo di scena la squadra di Poulidor. Forse, Poulidor stesso. Perché ad esser sinceri, non sappiamo fino a che punto Raymond sia stasera soddisfatto d'aver avanti a lui in classifica, avvantaggiato d'oltre due minuti, un certo signor Wolfshohl Che, a quanto si sostiene, è si un bravo gregario, ma non sempre facile di carattere. Gigi Boccacini Ordine d'arrivo: 1. Sels, km. 219 in 5 ore 04'47", tempo con l'abbuono 5 ore 03'47"; 2. Desmet G. s. t., con l'abbuono 5 ore 04'17"; 3. Wolfshohl s. t.; 4. Desmet G. s. t.; 5. Van Espen s. t; 6. Otano s. t.; 7. Van De Kerkhove s. t.; 8. Lefebvré s. t.; 9. Elorza s. t; 10. Karstens a 2'43"; 11. Ronchini s. t.; 12. Denson s. t. ; 13. Gomez Del Moral s. t.; 14. Mendiburu a 2M5"; 15. Stevens a 4'22"; 16. Reybroeck a 4'30": segue con lo stesso tempo il gruppo, comprendente gli italiani e tutti i migliori. Classifica generale: 1. Van De Kerkhove 37 ore 48'15"; 2. Van Espen a VOI"; 3 Desmet G. I a l'56"; 4. Gimondi a 2'10"; 5. Wolfshohl a 3'04"; 6. Otano a 4'58"; 7. Adorni a 4'59"; 8. Bracke a 5'07"; 9. Poulidor a 5'16"; 10. Desmet G. II a 5'25"; 12. Janssen a 5'39"; 13. Den Hartog s. t.i 20. Van Looy a 6'53"; 29. Motta a 7'42". 42. Bahamontes a 8'33"; 45. Pambianco a 8'37"; 48. De Rosso a 8'45"; 58. Partesotti a 9'12"; 69. Fontona a 10'09"; 86. Durante a 11'40": 93. Minieri a 13'11"; 97. Stefanoni a 13'34"; 100. Fezzardi a 14'4o"; 112. Mazzacurati a 18'27"; 113. Vendemmiati a 18'30"; 114. Ronchini a 18'52"; 122. Fornoni a 25'01"; 123. Colombo a 2ti'32"; 126. Portalupi a 28'23"; 128. ed ultimo Chappe a 44'39". Volata sotto la pioggia a La Rochelle: il belga Ward Sels (a destra) precede Gilbert Desmet e Wolfshohl (Telef.)

Luoghi citati: Bordeaux, Francia