Partenze e un caldo afoso per il «ponte» di S. Pietro

Partenze e un caldo afoso per il «ponte» di S. Pietro Partenze e un caldo afoso per il «ponte» di S. Pietro La città ieri appariva semivuota - Le piscine erano chiuse; parecchi i bagnanti nei tratti non proibiti dei fiumi e dei torrenti - Stasera il grande ritorno Vivere a Torino nel giorni di un « ponte j> lungo come quello di San Pietro e Paolo e per di più favorito da un tempo splendido, vuol dire trovare tranquillità quasi come nel periodo del Ferragosto. Ter citi può goderne, un «ponto» di quattro giorni è una pausa salutare tra il lavoro reso più pesante dal caldo e l'inevitabile ripresa di domani. Il termometro non scherza: 33-35 gradi nelle zone centrali, un po' meno in periferia, ma ovunque una cappa afosa, umida e pesante che spinge ì proprietari di qualsiasi mezzo a due o quattro ruote ad andarsene in campagna, al mare, in montagna; c persuade chi resta, a starsene quieto in casa, dietro la penombra delle persiane accostate nell'illusione di un po' di tresco, oppure a cercare refrigerio nelle piscine e di sera sulla collina. Lo partenze ieri mattina sono cominciato prestissimo, quando era ancora buio. Padri di famiglia che andavano a raggiungere 1 loro cari in villeggiatura, o liete brigate che non avevano potuto lasciare la città sabato e domenica, hanno strappato al lunedi tutte le ore possibili per trovarsi alla meta prescelta in modo da usufruire per intero degli ultimi due giorni del «ponto». Chi ha percorso l'autostrada di Ivrea, la direttissima per Lanzo. la statale di Susa o quella del Pino ha potuto misurare l'impazienza delle ultime reclute dell'esodo. Come era successo domenica anche ieri il sole sfolgorante del mattino si è velato nel pomeriggio, ma la foschia ha reso l'afa più greve. Giovani e meno giovani hanno preso la strada delle piscine ma hanno trovato le porte chiuse. Al lu nedl, pulizia, « ponte » o non « ponte ». Si vuotano le vasche, si ripulisce il fondo, con appositi preparati disinfettanti. Purtroppo non c'era modo dì bagnarsi nemmeno in lunghi tratti del torrenti e del Po. Una ordinanza del sindaco ha proibito ai bagnanti la Stura, tra l'edillcio del tirassegno e l'Urbiochimica, il Sangonc, dall'ultima ansa lino alla confluenza con il Po, e lo stesso Po tra il confine del comune e la passerella pedonalo dì Italia '61. Le acquo sono Inquinate dagli scarichi industriali — dove sono state rilevate tracce di cianuro ed esiste un pericolo potenziale per i bagnanti; vigili pattugliano lo spondo, sorgeranno presto le paline indicanti il divieto. Ma gli accaldati torinesi non al sono arresi: Stura, Sangonc e Po, nel tratti non proibiti, hanno offerto ospitalità agli eselusi dalle piscine; verso le 16 le spiaggette naturali e gli isolotti offerti dal corsi d'acqua in magra erano gremiti. Oggi è l'ultimo giorno del «ponte»; a Torino siamo rimasti In pochi ; cerchiamo di non darci fastidio, mettiamo in sordina radio, televisori, guidiamo senza nervosismo le auto. Verso sera la città tornerà a rianimarsi; chi non è In ferie, deve tornare domattina a prendere il suo posto di lavoro.

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Susa, Torino