entenza a Milano sul caso Foggia - Sampdoria n . Sorgeloos primo a Saint Brieuc benoa ha evitato

entenza a Milano sul caso Foggia - Sampdoria n . Sorgeloos primo a Saint Brieuc benoa ha evitato entenza a Milano sul caso Foggia - Sampdoria n . Sorgeloos primo a Saint Brieuc benoa ha evitato n . g pucIl benoa ha evitato Gimondi rimane «Maglia gialla» l lii di 3 ti la penalizzazione di 3 punti Sei milioni di multa alla società e un anno di squalifica al dirìgente D'Alessandro - II Club ligure era accusato di aver promesso un «premio a vincere» ai giocatori pugliesi - Un'inchiesta sulla Sampdorìa - Cappelli punito per traffico di giocatori (Nostro servizio particolare) Milano, 25 giugno. Il Genoa potrà tentare l'immediato ritorno nella massima serie fin dalla prossima edizione del campionato di serie B. La società ligure, infatti, è stata multata di sei milioni, ma è riuscita ad evitare la temuta penalizzazione di tre punti in classifica per la « responsabilità oggettivai emergente a suo carico, circa la passiva partecipazione al caso Foggia. Come è noto il consi gliere rossoblu D'Alessandro partecipò ad un colloquio du rante i. quale un geometra di Brindisi offrì un milione e duecentomila lire di premio ai giocatori del Foggia Nocera e Patino, affinché si impegnassero al massimo per battere la Sampdoria (che era allora ri vale dei genoani nella corsa alla salvezza). Il sodalizio ligure è stato punito, dalla commissione disciplinare della Lega naziona le, con una semplice ammen da, mentre è stato più grave mente colpito il dott. D'Alessandro che dovrà rinunciare a qualsiasi attività di carattere sportivo per un intero anno. Il dispositivo della sentenza con cui la « disciplinare » ha passato in registrazione la de nuncia dell'ufficio inchieste della Figc è il seguente: « Dott D'Alessandro Roberto inibizione a ricoprire inca richi sportivi e cariche socia li, a tutto il 25 giugno 1966 Genoa F. C. ammenda di lire sei milioni; giocatori Nocera e Patino dell'U. S. Foggia Incedlt assolti perché il fatto non sussiste ». Da questo dispositivo non si può trarre alcuna valida indi cazione sulle considerazioni di fatto e di diritto che hanno indotto la commissione disciplinare a usare clemenza nei confronti del Genoa. Tuttavia la condanna dimostra chiaramente che il sodalizio rossoblu è stato ritenuto pienamente responsabile dell'addebito mossogli dall'ufficio inchieste della Figc. D'altra parte perché il Genoa potesse scagionarsi da ogni accusa, sarebbe stato indispensabile che Nocera e Patino si fossero presentati oggi ai membri del Collegio giudicante, ritrattando dì avere ricevuto una precisa offerta in denaro. I due giocatori foggiani, invece, all'apertura di dibattimento, hanno ribadito in Lega la loro tesi accusatoria, precisando anzi che la somma di lire un milione e duecentomila avrebbe dovuto essere ripartita, secondo le intezioni del geometra amico del dottor D'Alessandro, fra tutti e undici l componenti della squadra che il 30 maggio affrontò a Foggia la Sampdoria. Patino e Nocera hanno comunque cercato di alleviare la posizione del Genoa e dello stesso dottor D'Alessandro, sottolineando che a offrire loro il denaro era stato esclusivamente il terzo uomo non tesserato. Del segretario del consiglio rossoblu essi hanno parlato come di un semplice testimone, che mai prese parte alla conversazione. Lo stesso dottor D'Alessandro, interrogato successivamente, dal presidente avv. Aldo Fuhrmann, ha precisato di avere assistito al colloquio, al solo scopo di accertare se i giocatori non fossero stati effettivamente avvicinati, in precedenza, da qualche altra persona interessata a una eventuale vittoria della Sampdoria a Foggia. Questa doppia precisazione, a proposito del ruolo avutoJ nella vicenda dal giovane di rigente genoano ha dato modo alla « disciplinare > di usa-re un metro di condanna molto blando, ma non ha ovviamente impedito che a caricò del Genoa e dello stesso D'Alessandro scattassero rispettivamente i meccanismi della responsabilità oggettiva e soggettiva. Per liberare sé stesso da ogni responsabilità diretta e il Genoa da responsabilità indi rette, il segretario del consiglio rossoblu avrebbe dovuto denunciare immediatamente all'organo disciplinare della Lega o all'ufficio Inchieste, il tentativo di illecito sportivo consumato dal suo amico geo metra. Non avendolo egli fatto è incappato inevitabilmente nelle disposizioni degli artico li 2 e 3 del regolamento di disciplina della Figc. Il caso Genoa resta così, con eluso. Secondo voci che non è possibile accertare, pare che ora nei guai si trovi L'altra squadra ligure, la Sani]?, per una partita della stagione '63 '64 con il Catania. Su tele incontro si starebbero conducendo delle indagini. Se. l'illecito sportivo risultasse vero e fosse provato la Samp rischia gravi sanzioni, comprfjsa nel caso più severo la nstroces sione. Nella stessa riunione, odier na, la commissione diffciplinare ha preso in esame il caso dell'ex direttore tecniico del¬ l'Cinsspudtins l'Alessandria, dottor Giulio Cappelli. Eg3i ha subito una inibizione a ricoprire cariche sociali e a svolgere incarichi sportivi fin al 25 settembre 1965 per avere condotto in proprio un'operazioare di compra-vendita di un giocatore, nonostante l'espresso divieto esistente, in materia per i tecnici tesserati. Il dottor Cappelli è stato deferito alla giudicante da un giocatore del Lecce il quale aveva chiesto un risarpimento per mancato guadagno, dello ammontare di lire diciotto mi,ioni- b. m. Per affrontare la nazionale ungherese Il belga si è imposto in volata - Lunga e sfortunata fuga di Timmermans - Nessun mutamento ir. classifica generale - Oggi il Giro ciclistico di Francia presenta due semitappe: 147 chilometri in linea con arrivo a Chàteaulin e 27 chilometri a cronometro individuale Nocera, uno dei giocatori cui era stato offerto un premio per battere la Samp Reazioni a Genova Genova, 25 giugno. La notizia che il Genoa se l'è cavata con una multa di sei milioni per il « fatto Foggia », evitando la penalizzazione dei tre punti, è stata conosciuta in città piuttosto a tarda ora: comunque, è stata accoUa con viva soddisfazione negli ambienti rossoblu, ove si temeva che l'inconsulto atto del suo segretario, D'Alessandro, potesse ricadere a danno della società. Sei milioni di multa non sono pochi per una società oberata di debiti quale il Genova (680 milioni), ma sempre meglio di tre punti di penalizzazione; non risulta ancora se il Genova ricorrerà alla Caf. E' questa la terza sanzione che colpisce la società rossoblu in cinque anni Al termine campionato 1959-60 il Genoa retrocesse in B con sette punti di penalizzazione per aver tentato di «comperare» la partita con l'Atalanta; tre anni fa, dopo l'incontro col Bologna vinto per 1-0 (una vittoria che valse la salvezza ai liguri), in seguito al controllo «anti-doping» il Genoa ebbe cinque giocatori qualificati per cinque domeniche (Colombo, Carlini, Bruno, Galli e Giacomini), Occhetta per due quale capitano della squadra e il dirigente Cambiaso per tre anni. Nei suoi settantadue anni di vita è la quarta volta che la squadra rossoblu conosce l'amarezza della retrocessione (1934, 1950, 1960 e 1965). (Dal nostro inviato speciale) Snint-Brieuc, 25 giugno. Due belgi alla ribalta, uno ha lavorato molto e non ha ottenuto nulla, l'altro ha lavorato poco ed ha vinto la tappa. Il belga sfortunato si chiama Timmermans. Ha ventitré; anni, quasi ventiquattro, ed oggi, dopo che s'erano sopite le velleità battagliero dei coraggiosi di turno (ad un certo punto c'era stato anche un allungo di '< Poulidor, dì Wolfshohl e di | Motta, subito controllato da I Gimondi), s'è messo in fuga. Mancavano all'arrivo oltre 150 chilometri, e spirava un vento abbastanza forte in senso contrario alla corsa, in modo che ogni tentativo era decisamente sconsigliabile. Pure, Timmermans non fu dell'idea. Pesta e ripesta sui pedali, giunge a conquistare addirittura un vantaggio di quasi 12 minuti, che, sia pure temporaneamente, gli assicurava addirittura la maglia gialla. Poi, il poveretto cominciò a vedere davanti agli occhi due strade, non più una soltanto, Timmermans era ubriaco di fatica. Bastò che il gruppo accelerasse un pochino l'andatura ed il ragazzo fu costretto ad arrendersi, stremato. Un belga audace, insomma, ma scarsamente previdente. Il belga furbo, invece, quello che ha lavorato poco e che ha vinto la tappa risalendo al terzo posto della classifica generale, è Sorgeloos. Trentaquattro anni, fedelissimo di Van Looy, tanti Tour de France sul groppone e mai un successo. A dieci chilometri da SaintBrieuc si è messo a ruota di Lute, di Boucquet, di Nijdam e di Monti), che scattarono all'offensiva con il piglio autoritario di chi parte alla < o la va o la spacca ». Il plotone s'era appena spremuto per rispondere ad un allungo di Van Looy ed i cinque, ebbero così via libera. La volata rappresentò una sorpresa. Sorgeloos, infatti, è veloce, ma non tanto. Eppure gli riusci di in- Congratulazioni a fine tappa tra Sorgeloos (a sin.) e la Maglia gialla Gimondi (Tel.) ca intenzione di difendere il | son, il gruppo comprendente filarsi nella mischia del drap ll di i ili i filarsi nella mischia del drap pello di testa e vinse facile, dimostrando in pratica l'importanza dell'esperienza II gruppo piombò a 33": il che significava che non si registravano cambiamenti di rilievo in classifica, Gimondi cioè conservava la maglia gialla. Tutto qui, a farla breve, piccolo girotondo di interviste nel prato, dando la precedenza a Gimondi. Un Gimondi freschissimo, allegro. Era corsa voce che la sua squadra non solo avesse po- primato, ma preferisse addirittura cedere ad altri un ruolo che finisce con il richiedere in gara notevoli sforzi supplementari. Il bergamasco, ragazzo sincero, metteva a posto le cose. « Sarebbe stato brutto perder subito la maglia, senza nemmeno combattere un po'. M'avevano consigliato, comunque, di non esagerare. Mezzo e mezzo, insomma. Così, oggi, quando quel signore scappava, io sentivo il vento e mi convincevo che quel signore, prima o poi, avrebbe mollato. E' andata bene. So fatto quel che mi hanno detto, non ho faticato troppo e sono sempre primo ». Adorni dal canto suo, si stupiva della condotta passiva di Poulidor. « Non lo capisco, francamente. Quando nel finale è scappato Van Looy, il francese non ha battuto ciglio, è toccato di nuovo a noi evitare brutti scherzi. Non so, o Poulidor si sente in gran forma e si riserva per le tappe a cronometro e le montagne, o ha qualcosa che non funziona. Ho paura però che si senta fortissimo ». Motta, lì vicino, ascoltava e taceva. S'aspettava di cominciar meglio, è un po' deluso. Ma non si perde a cercare scuse. Oggi, ad esempio, è caduto. Gli abbiamo chiesto che ci raccontasse qualcosa e Gianni scuotendo il capo, ha detto testualmente: « Una caduta! Sono scivolato a dieci chilometri dal traguardo, ma non mi son fatto niente. L'è stata una stupidata, non una caduta-». Solo domani, ecco domani ci potrà esser qualcosa di nuovo. Al mattino, con partenza alle 7,1,0, si va in linea da Saint-Brieuc a Chàteaulin con una semitappa di 11,7 chilometri durante i quali, a quanto si afferma, bisognerà prestar attenzione particolare a Van Looy, quindi, al pomeriggio, figura in programma una semitappa a cronometro individuale di 27 chilometri e 700 metri su un tracciato misto, cioè con parecchi saliscendi e pochissima pianura. Sarà il momento, per Poulidor ed Adorni, di farsi avanti. E quei 27 chilometri rappresenteranno nel tempo stesso il più valido banco di prova per chiarire la reale portata delle aspirazioni di Gimondi. L'appuntamento è per domani sera: con la speranza naturalmente che il ragazzo di Bergamo continui a vestire le insegne del primato. la maglia gialla Gimondi. Classifica generale: 1) Gimondi in 23 ore 31,'21"; 2) Van De Kerkhovc a 39"; 3) Sorgeloos a l'25"; l,) Haast a l'3D"; 5) Den Hartog a l'l,9"; 6) Stcvens a l'5S"; 7) Van Looy a l'5S"; 8) Janssen a 2'01"; 9) Monty a 2'06"; 10) Adorni a 2'1R"; 18. Aimar a 2'52"; 38. Pambianco a 3'2t". 1,1) Wolfshohl a 3'23": 1,2) Poulidor s. t.; 1,7) Partesottì a S'27"; 62) Bahamontes a 3'57"; 78) Motta a 5'10"; 79) De Bosso s. f.; SO. Fontana a 5'23"; 83) Minìeri a 5'51"; 88) Durante a 5'55".

Luoghi citati: Bergamo, Bologna, Brindisi, Foggia, Francia, Genova, Milano