Gli azzurri «debbono» vincere Sa partita contro la Finlandia

Gli azzurri «debbono» vincere Sa partita contro la Finlandia Gli azzurri «debbono» vincere Sa partita contro la Finlandia Oggi ad Helsinki • Solo con un successo pieno i nostri calciatori eviteranno il pericolo di essere esclusi dai campionati mondiali del '66 in Inghilterra - La storia dei precedenti incontri Fabbri (a sinistra) dà le istruzioni tattiche agli azzurri dopo l'ultimo allenamento Così in campo FINLANDIA: Naesman; Multipli», Nummi] a; Kautonen, Lauerva, Helnonen; Kumpulampl, Feltonen, Tolga, Pahloman, Nuorean. ITALIA: Negri; Foletti, Facci)etti: Rosato, Salvadore, Fogli; Mora, Lodetti, Mazzola, Bulgarelll, Pascutti. Arbitro Bakhramov (Fruii). Inizio ore 1» (18 italiane). Radiocronaca sul Programma Nazionale. La situazione J.ii situazione del gruppo di qualificazione per 1 mondiali « Europa 8 » è la seguente: Partite disputate: 'ScoziaFinlandia 3-1; •Italia-Finlandia 6-1; 'Polonia-Italia 0-0; •Polonia-Scozia 1-1; Scozia•Finlandia 2-1. CLASSIFICA P G V N P F S Scozia 5 S 2 1 0 6 8 ITALIA 3 2 1 1 0 6 1 Polonia 2 2 0 2 0 1 1 Finlandia 0 3 0 0 3 3 11 Oggi si gioca Finlandia-Italia. Le altre partite da disputare: 26 settembre, 'FinlandiaPolonia; 13 ottobre, ScoziaPolonia; 24 ottobre, PoloniaFinlandia; 1° novembre, 'Italia-Polonia; 9 novembre, 'Scozia-Italia; 7 dicembre, 'ItaliaScozia. (Dal nostro inviato speciale) Helsinki, 22 giugno. E' questa la quarta volta nella loro storia che le squadre nazionali della Finlandia e dell'Italia si incontrano. E, delle quattro occasioni, questa è la terza che porta gli azzurri in uno dei Paesi più nordici della nostra Europa. Tutte le volte a causa del Campionato del mondo o Olimpiadi. Nel 1912 noi si venne a Stoccolma per i Gt'oc7tt, e nel torneo calcistico fummo destinati dalla sorte a giocare proprio contro la Finlandia. Nel 1939 la squadra nazionale azzurra venne inviata dal Coni ad Helsinki principalmente allo scopo di studiare l'ambiente, la temperatura e le circostanze locali per le Olimpiadi del 191,0 che avrebbero dovuto aver luogo l'anno seguente in Finlandia. Poi venne la seconda guerra mondiale a gettare la spada sua sulla bilancia, e delle Olimpiadi stesse non se ne fece più nulla. Le eliminatorie del campionato del mondo, che vedrà la sua conclusione alla fine della stagione prossima in Inghilterra, hanno portato l'anno scorso la nazionale finnica a ritrovare gli azzurri a Genova. E infine proprio domani i rappresentanti dei nostri colori vengono chiamati a misurare i ferri con i finlandesi in una prova eZiminaiorta, quella di ritorno dopo Genova per la classificazione al torneo finale inglese dell'anno prossimo. Il ricordo nostro è particolarmente legato alle prime due partite che la squadra italiana ha disputato contro la Finlandia. Particolarmente alla prima. Perché essa ha coinciso con la prima occasione in cui il nostro nome è stato collegato con quello della squadra nazionale azzurra. Si era nel 1912, ed al termine di quella stagione l'intero Consiglio della Figo aveva dato le dimissioni per una delle tanti questioni interne che agitavano l'ambiente. In carica erano rimasti pu- ramente il presidente della Federazione, il marchese Ferrerò di Ventimiglia morto alcuni anni or sono, ed il segretario che era il sottoscritto, i quali due non avevano assolutamente nulla che fare né che vedere con le beghe consuetudinarie fra le società. Il marchese aveva mandato a chiamare il sottoscritto e gli aveva detto in termini semplici ma chiari che avendo l'Italia dato la sua adesione alle Olimpiadi di Stoccolma non si poteva rinunciare al torneo in quel momento. Dovevamo prendere il comando della squadra nostra, come vecchio giocatore e come unico funzionario rimasto in carica in quel periodo. Scartammo dall'elenco dei giocatori alcuni elementi in esso compresi fra cui ricordiamo il Caimmi sostituto di Fossati che doveva poi morire in guerra. L'esuberante Caimmi doveva poi venire decorato della medaglia d'oro militare, come «ufficiale di leggendario valore» del VII reggimento alpini. Eravamo amici intimi di Caimmi. Portammo con noi invece Milano I, Barbesino, Sardi, Bontadini, Berardo, Leone, De Vecchi, Binaschi, Valle e diversi del pionieri azzurri di quel tempo. E perdemmo stupidamente contro la Finlandia per tre reti a due la prima partita, dopo i due tempi supplementari, una partita che avremmo dovuto vincere con relativa facilità. Abbiamo ritrovato ieri allo stadio di Helsinki il centromediano finlandese di allora, Soinio, superstite con altri due suoi colleglli dei nostri avversari di quel giorno. Degli azzurri di quella partita sei pure sono morti. E deceduto è anche l'arbitro della partita, niente meno che l'austriaco Hugo Meisl col quale noi combinammo in quella occasione la prima partita fra l'Italia e l'Austria che si giocò poi proprio all'inizio della stagione seguente a Genova. Il secondo incontro venne disputato proprio qui a Helsinki nel 1939. Si dovevano effettuare l'anno seguente in Finlandia i Giochi Olimpici, ed il Comitato olimpico italiano mandò proprio il sottoscritto con la squadra nazionale di calcio in una specie di avanscoperta organizzativa. Facemmo il lungo viaggio in treno e vedemmo quanto di bellico si stava preparando allora alle frontiere della Germania con i Paesi confinanti. Uno spettacolo che noi vecchi soldati non dimenticammo mai. A Helsinki invertimmo esattamente il risultato di Stoccolma vincendo per tre reti a due: tre reti di Piota. Poi venne la partita dì andata della presente eliminatoria, a Genova. Essa venne giocata proprio il giorno del nostro ritorno dalle Olimpiadi di Tokio e venne vinta con facilità dai nostri. Ora ai si trova di fronte al secondo di questi incontri. Una partita che bisogna assolutamente vincere per non correre il pericolo di venire eliminati (non dalla Finlandia, ma dalla Scozia) dal girone finale del torneo mondiale. La composizione delle due squadre è quella annunciata ieri e non v'è alcuna modifica da apportare al riguardo. Infine la notizia di un't avventura » che ha tenuto in apprensione gli italiani. Il presidente della Figc ha raggiunto Helsinki in treno da Stoccolma. Il convoglio su cui viaggiava ha perso una ruota. Nessuna vittima nel deragliamento, ma soltanto qualche ferito. Il dott. Pasquale, incòlume, ha raggiunto la comitiva azzura sia pure con qualche ritardo. Vittorio Pozzo