Un tremendo pugno al 6° round

Un tremendo pugno al 6° round Un tremendo pugno al 6° round (Nostro servizio particolare) Milano, 18 giugno. Nino Benvenuti è il nuovo campione mondiale dei pesi medi junior. Con uno spettacoloso, preciso e micidiale montante destro al mento, il triestino ha messo k.o. Sandro Mazzinghi, togliendogli il titolo. Pino a quel momento — si era a circa metà della sesta ripresa — i due rivali si erano equivalsi. Più tecnico, quasi perfetto stilista, più « navigato» Benvenuti. Più grintoso e aggressivo Mazzinghi. Poi, come una folgore a cielo sereno, il pugno inesorabile che ha risolto il combattimento. Nino Benvenuti sarà forse poco simpatico al grosso pubblico per il suo comportamento. Anche stasera durante le prime tre riprese altro non ha fatto che prendere in giro il rivale, sempre sorridendo, ogni qual volta riusciva a schivarne gli attacchi. Ma nessuno può disconoscere la classe, l'abilità e la tecnica sopraffina del nuovo campione del mondo, che si è dimostrato superiore al vecchio detentore. Mazzinghi, che si era preparato prima all'Impruneta e poi a Comerio, allenandosi scrupolosamente sotto la regìa del fratello Guido, era veramente convinto di conservare la corona. Tuttavia stamane qualcosa ha incrinato il suo morale. Quel * qualcosa » è da ricercarsi nel contrattempo verificatosi durante le operazioni del peso. A mezzogiorno i protagoni- sti della riunione si sono trovati al centro medico dell'Arena per la visita ufficiale e per il peso. Benvenuti, salito per primo sulla bilancia, ha fatto registrare immediatamente kg. 09,600. Mazzinghi, invece, è risultato di kg. 70,001, e cioè (iiiasi un etto e mezzo oltre il limite della categoria, che è di kg. 69,853. Il regolamento consente al pugile, in simili casi, di ritornare sulla bilancia entro un'ora, passato tale termine il detentore di un titolo viene dichiarato decaduto. Dopo una decina di minuti Mazzinghi si è ripesato. L'operazione è stata lunga, laboriosa e anche incerta, giacché è stato annunciato il peso di kg. 69,853, equivalente al limite della categoria, ma in effetti il toscano era ancora sei o sette grammi sopra il limite stesso. Un pìccolo inconveniente, è vero, comunque sufficiente per logorare il sistema nervoso -li Mazzinghi, che durante tutto il pomeriggio altro non ha fatto che pensare all'incontro che l'attendeva con Benvenuti. Forse è stato anche per questo motivo che il triestino, ottimo psicologo, fin dal momento del gong iniziale ha incominciato a scherzare come se si trattasse di un allenamento e non di un incontro valevole per il titolo mondiale. Sorridendo, saltellando, con frollando le disordinate sfuriate offensive di Mazzinghi, legando eccessivamente (l'arbitro Brambilla, che è stato molto bravo, avrebbe però dovuto richiamare ufficialmente alme no una volta il triestino per le sue continue «tenute»), Ben venuti ha tenuto saldamente in pugno le redini del confronto. Mazzinghi, a conti fatti, si è aggiudicato soltanto la terza e la quarta ripresa; nella terza un suo destro al volto ha fatto gelare il sorriso sulle labbra del triestino, nella quarta una serie al corpo è stata accusata dallo sfidante. Ma occorreva ben altro per mettere in diffl colta Benvenuti, che verso 'a metà del sesto round, dopo avere fintato un gancio sini stro, con un montante destro ha fulminato al mento Mazzinghi che è caduto orizzontalmente, supino sul tappeto, e ch^ non è stato in grado di rialzarsi prima dell'» out » dell'arbitro. Quarantamila spettatori, non di più, hanno assistito alla riunione. Delusione legittima degli organizzatori che nulla hanno da rimproverarsi, consapevoli e (ieri di aver varato un programma di gran lusso, senza dubbio il migliore che mai sia stato allestito in Italia. Delusione, pure legittima, di Mazzinghi e di Benvenuti, che combattevano a percentuale. Delusione, inline, dei tecnici, dei critici e dello stesso pubblico accorso di buon'ora a San Siro (i cancelli dello stadio si sono aperti alle 18), convinti di dover lottare per trovare posto sulle gradinate. Sono stati proprio i biglietti dei posti popolari, quelli da 1200 e da 2000 lire, che sono rimasti invenduti. Essendo stato tutto esaurito il parterre, bisogna purtroppo arguire che cosiddetto « combattimento dell'anno » è stato accettato dai milanesi più come un avvenimento mondano che sportivo. L'assenza del grosso pubblico è risultata incomprensibile. Negli altri incontri, il livornese Franco Brondi ha vittoriosamente difeso il titolo europeo dei pesi leggeri da lui conquistato a Cannes nel marzo scorso, costringendo alla resa il sordomuto spagnolo Kid Tano. Dopo che lo sfidante, proprio nel primo round, aveva fatto barcollare l'italiano con un preciso montante sinistro alla bocca dello stomaco, Brondi, a partire dalla seconda ripresa, ha ingranato la marcia senza più concedere la minima tregua al rivale. Proprio pochissimi istanti prima del gong di chiusura del terzo tempo, un destro secco e corto di Brondi al mento ha scosso lo spagnolo, che ha messo il ginocchio a terra: knock down, ma l'arbitro non ha nemmeno avuto il tempo di contare perché è suonato il gong. L'incessante lavoro al corpo di Brondi ha dato i suoi frutti all'ir'1 ripresa, quando Kid Tano, dopo avere subito un'ennesima serie a due mani, ha alzato il braccio in segno di resa. Brondi ha pertanto conservato la corona europea dei leggeri. Carmelo Bossi, sia pure di stretta misura, ha acquisito il diritto di incontrare Tiberia per il titolo italiano dei pesi welters. Bossi, opposto al romagnolo Parmeggiani nella semifinale, dopo avere subito l'iniziativa del rivale, con un incessante serrate è riuscito a far pendere la bilancia dalla sua parte. Soprattutto nell'ultima ripresa il milanese ha imposto i diritti della sua classe. Il peso piuma spezzino Coscia, che a Roma l'anno scorso era stato sconfitto con un verdetto molto discutibile da Ceccangeli, si è preso stasera la sua brava rivincita; dopo fasi alterne, il ligure, più preciso, più continuo e più efficace dell'avversario, si è imposto meritatamente. L'alessandrino Benito Michelon ha ceduto il titolo italiano dei mediomassimi al laziale Vittorio Saraudi. MicheIon, incappato In una grigia serata e forse irretito dal gioco confuso del rivale, non è mai riuscito ad esprimere il meglio del suo repertorio. Oltre tutto il colosso piemontese non è stato fortunato; infatti nel corso della nona ripresa, cadendo fuori dalle corde del ring unitamente a Saraudi, si produceva la frattura del medio e dell'anulare della mano sinistra. Appena ripreso il combattimento, Michelon finiva al tappeto centrato da un destro e avrebbe abbandonato se il suo secondo non lo avesse incitato a rimanere sul quadrato. Tut¬ tavia all'inizio del decimo rotimi l'alessandrino non si alzava dal suo angolo e abbandonava, cedendo cosi il titolo. Giorgio Beliani Pesi piuma; Coscia (La Spezia, kg. 57,700) batte Ceccangeli (Palombara, kg. 57,600) ai punti in otto riprese. Pesi welters - semifinale campionato italiano: Bossi (Milano, kg. 66,800) batte Parmeggiani (Predappio, kg. 66,800) ai punti in 10 riprese. Campionato europeo: pesi leggeri: Brondi (Livorno, kg. 60,000, detentore) batte Kid Tano (Las Palmas, kg. 58,600, sfidante) per abbandono alni- ripresa Campionati del mondo: pesi medi junior: Benvenuti (Trieste, kg. 69,600, sfidante) batte Mazzinghi (Pontedera, kg. 69,853 detentorc) per k.o. Campionato italiano - pesi mediomassimi: Vittorio Saraudi (Civitavecchia, kg. 79,200 sfidante) batte Benito Michelon (Alessandria, kg. 80,600 detentore) per abbandono L'incasso intorno ai cento milioni? Milano, 18 giugno. L'affluenza di pubblico allo stadio di San Siro per il match Mazzinghi-Benvenuti è stata notevole, ma inferiore al previsto. Meno di 40 mila spettatori con un incasso di circa 100 milioni. I duo protagonisti maggiori hanno eombnttutto a percentuale, con un minimo garantito dì 22 milioni per Mazzinghi e di 15 milioni per Benvenuti.