Francia: viva inquietudine per la minaccia di nuove tasse

Francia: viva inquietudine per la minaccia di nuove tasse Francia: viva inquietudine per la minaccia di nuove tasse Un progetto di legge prevede l'aumento dell'imposta sugli acquisti di auto Il suo ammontare sarebbe del 20 per cento, come per gli oggetti di lusso (Dal nostro corrispondente automobilistico) Parigi, 16 giugno. Gli ultimi risultati registrati in Francia nel settore automobilistico non sono molto brillanti, dato che le vendite continuano ad essere inferiori a Quelle che si riscontravano lo scorso anno nello stesso perioda. L'avvenire, poi, appare ancora più oscuro. Effettivamente, il progetto di riforma della tassa sulla cifra d'affari inquieta i costruttori, dato che tale progetto di legge prevede l'applicazione all'automobile di itna tassa, non più del 16,5 per cento, ma del 20%, alla stessa stregua dei prodotti di lusso. Lo stato d'inquietudine dei costruttori *': giustificato, constatando che il governo ritorna all'idea (che si credeva ormai superata) dell'automobile come oggetto di lusso. Ed è facile immaginare quel che ne pensano i rappresentanti di commercio, i medici e gli smessi operai che usano la propria vettura per concedersi qualche breve xoeeU-end e sfuggire all'atmosfera deprimente delle città. L'automobile è un mezzo di lavoro per gli uni, un mezzo di piacevole dìstensione per gli altri, ma non è, assolutamente, un oggetto di lusso. Questa concezione governativa è anti-sociale perché, in effetti, va contro corrente nei confronti d'una evoluzione che serve a far penetrare l'automobile, ogni giorno, anche a beneficio delle classi a reddito modesto. Ed è inoltre ingiustificata per un'altra ragione: la tassa del 20 per cento, istituita nel 1.956, per i prodotti definiti « di lusso * non è applicabile per quegli articoli che conseguono un tasso d'esportazione compreso fra il lo ed il 15 per cento della produzione globale. Ora, la quota d'esportazione dell'automobile in Francia si aggira sul 35 per cento della produzione. Il progetto del governo francese appare quindi come una nuova misura discriminatoria contro l'automobile, in un momento in cui l'industria dell'autoveicolo deve già far fronte ad una grave recessione congiunturale. E' una nuova minaccia che grava sull'espansione di un settore industriale indispensabile alla prosperità del Paese ed al mantenimento di un alto livello d'impiego della mano d'opera. Se i costruttori francesi sono scoraggiati d facile comprenderli e giustificarli. Pierre Allanet

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