Un Concerto di Guido Pannain diretto da Otmar Nussio al Nuovo

Un Concerto di Guido Pannain diretto da Otmar Nussio al Nuovo JLa tttagiane sintattica tarituette dall'Enti' ttegin Un Concerto di Guido Pannain diretto da Otmar Nussio al Nuovo La composizione, in prima per Torino, con il violinista Enrico Pierangeli I programmi dei concerti orchestrali nel Teatro Nuovo hanno comincialo a includere un pezzo contemporaneo. Ecco iersera il Secondo Concerto per violino e orchestra di Guido Pannain, presentato nel Festival veneziano del '60. Insigne nel campo della storiografia c dell'estetica, e critico militante, il Pannain non è di quei musicisti che teoricamente enunciano alcuni caratteri dell'arte c praticamente li disconoscono. Come altri, purtroppo non molti, del nostro tempo, egli presenta in una propria forma quella liricità sentimentale, che, basilare, si riscontra in tutte le opere, d'ogni epoca e nazione, qualificate artistiche, e così distinte da quelle, comunque fatte, prive di sentimento. Questo Concerto, tripartito, com'è consuetudine, e dura circa venticinque minuti, si svolge con rigore non di temi, ma, diremmo, di gusto e di carattere. La consistenza istrumentale è la normale, esclude cioè quella sovrabbondanza di percussioni, oggi di moda. II primo tempo, Andante con moto, subito annuncia nella parte del solista una canorità spaziosa, aerosa, espansiva, che emerge fra gli archi accompagnanti e i flati punteggiatiti. Ma la cooperazione non tarda a risuonare un poco più complessa, mentre il solista volteggia come per un'inquietudine affettuosa. A una non breve cadenza virtuoslstica seguono una nuova vocalità e mi maggior impegno dei flati. Anche il secondo tempo, Adagio sostenuto, d iniziato da un arioso solistico e da semplici tocchi degli archi e dei fiati, evocando un che di calmo c di sereno. Diverso è nel terzo, Allegro, con rapidità e decisione, il contributo fonico per l'intervento di alcune percussioni, e diverso è l'accento. Ora la parte solistica pare impulsiva, marcata, e quelle concomitanti la adeguano, le si associano, con vari mot», vivaci, incalzantisi. Un episodio, Largamente, è come un attimo di riposo, cui presto s'avvicenda un veloce scatto di tutte le voci, specialmente rapida quella del solista. Nella distinzione, come nell'insieme, è la costanza del carattere che determina la coerenza dello stile All'eloquenza, aperta e pur intima della parte solistica, che non evita rievocazioni ottocentesche, dettero giusto risalto l'esperienza c la sensibilità di Enrico Pierangeli, in ogni accento concorde col maestro Otmar Xussio, il quale pregevolmente diresse anche la sinfonia dell'Olimpiade di Vivaldi, la V di Beethoven c il Don Giovanni di Strauss. Calorosi applausi al direttore, al solista, all'orchestra. a. d. c.

Persone citate: Allegro, Beethoven, Enrico Pierangeli, Enrico Pierangeli I, Giovanni Di Strauss, Guido Pannain, Otmar Nussio, Otmar Xussio

Luoghi citati: Torino