Wall Street supera un'ora di panico e chiude con una ripresa dei titoli

Wall Street supera un'ora di panico e chiude con una ripresa dei titoli U QUOTAZIONI Utile BORSE ESTERE Wall Street supera un'ora di panico e chiude con una ripresa dei titoli L'apertura registra oltre 2 milioni di azioni vendute, la cifra più alta registrata in una sola ora dal 1937 - La media Dow Jones scende da 868,71 a 862,11 - Successivamente un vigoroso movimento al rialzo annulla le perdite - La media Dow Jones risale a 874,57 - Trattate 8 milioni e mezzo di azioni, il volume più alto dopo l'assassinio di Kennedy - Chieste di nuovo alla Camera le dimissioni del presidente della Riserva federale (Dal nostro corrispondente) New York, 15 giugno. I titoli alla Borsa di New York oggi sono crollati bruscamente in mattinata in quello che è sembrato un vero e proprio movimento di panico. Le contrattazioni durante la prima ora hanno raggiunto un livello altissimo. Sono stati venduti oltre 2 milioni e 60 mila titoli, la cifra più alta scambiata per un'ora dall'ottobre 1933. Secondo vari agenti di cam¬ bio questa ondata di vendite non ha basi razionali ma riflette un'inquietudine generale dei risparmiatori preoccupati del futuro dell'espansione economica americana (dopo le dichiarazioni del presidente della Riserva federale), della situazione nel Vietnam e della crisi della bilancia dei pagamenti. Verso la fine della seduta antimeridiana ha avuto inizio una vigorosa ripresa, favorita dalle ricoperture e da acquisti speculativi, che annullava quasi completamente le perdite. Ha influito sulla ripresa anche una serie di dichiarazioni a Washington da parte di Johnson e di vari leader democratici del Congresso, secondo i quali la economia americana è in condizioni eccellenti. Il segretario al Tesoro Fowler dal canto suo ha detto che « non c'è nulla sull'orizzonte economico che lasci presagire difficoltà per il 1966». Nel pomeriggio e in chiusura la ripresa continuava, riportando gli ìndici su livelli superiori alla vigilia. L'andamento a Wall Street alimenta la polemica contro il presidente della Riserva federale, Martin, accusato di avere creato uno stato d'animo di sfiducia ingiustificato, mettendo in guardia gli americani contro le possibilità di un ritorno alle condizioni di crisi del '29. Alla Camera dei Rappresentanti il ■vice leader della maggioranza democratica Hale Boggs, pur senza menzionare esplicitamente il nome di Martin, ha criticato aspramente le sue dichiarazioni: «Coloro che spargono paura e dubbi sulla salute dell'economia americana, non guardano ai fatti ». E ha aggiunto: tE' impossibile paragonare gli eventi di oggi al 1929». Sempre alla Camera il presidente della commissione per gli Affari bancari Patman ha chiesto di nuovo le dimissioni di Martin colpevole di arrogarsi un'autorità che non gli compete: «Poiché le sue posizioni sono contrarie a quelle del Presidente — che è responsabile delle politiche economica e fiscale del Paese — Martin dovrebbe comportarsi onestamente e andarsene ». n. c.

Persone citate: Boggs, Hale, Johnson, Kennedy, Paese ? Martin

Luoghi citati: New York, Vietnam, Washington