Cent'anni fa Whymper e Carrel conquistarono la vetta del Cervino

Cent'anni fa Whymper e Carrel conquistarono la vetta del Cervino Cent'anni fa Whymper e Carrel conquistarono la vetta del Cervino Il primo dal versante svizzero (quattro dei suoi compagni morirono), l'altro da quello italiano - Manifestazioni celebrative a Zermatt ed a Valtournanche Potenti riflettori illumineranno per venti notti la più bella vetta d'Italia (Dal nostro inviato speciale) [Valtournanchr, 11 giugno Il nome affascinante del |Cervino — la più bella vetta j delle Alpi — appare quest'an- no nei calendari delie mani- festazioni celebrative e nei programmi turistici della Valle d'Aosta e della Svizzera: cento anni fa la guglia vertiginosa, giudicata inaccessibile, veniva scalata da Edward Whymper per la via svizzera e da Jean Antoine Carrel dal versante del Breuil (Valtournanche). Nelle vetrine delle agenzie turistiche europee vistosi manifesti svizzeri ricordano la ricorrenza: «Venite a Zermatt nel centenario del Cervino ». Anche l'Italia, sia pure in modo più semplice, celebrerà 1 cento anni della scalata e l'inizio delle manifestazioni si avrà lunedi sera, alle ore 21, nel Teatro Nuovo di Torino Esposizioni. Verranno proiettati due suggestivi film girati da Mario Fantin: La via. italiana al Cervino e Le guide del Cervino nel mondo, preceduti da una presentazione del senatore valdostano Renato Chabod, presidente generale del CAI. Alla manifestazione (i biglietti di invito si possono ritirare pres so la segreteria del Club Alpino, via Barbaroux 1) assisteranno una rappresentanza delle guide del Cervino con il loro presidente onorario Guido Monzino, organizzatore di molte spedizioni extra europee. L'impresa che ora si celebra ebbe un lungo prologo: i tentativi ebbero inizio nel 1857 quando Carrel, con lo zio Jean Jacques e il seminarista Aimé Gorret (che divenne poi l'abate montanaro I'« ours de la montagne») raggiunsero la prima tappa: la Testa del Leone. Nel 1860 l'arrivo nella Valtournanche di un giovane inglese, Whymper. Carrel e Whymper furono i protagonisti di un assedio serrato alla grande montagna: a volte alleati, a volte rivali. Il racconto dei loro comuni tentativi, dei litigi, delle azzardate esplorazioni individuali sembra la trama di un roman zo (Whymper, avventuratosi da solo oltre il colle del Leone, nel ritorno cade nel colatoio ghiacciato del colle, rimbalza per 60 metri sulle rocce laterali, torna al Breuil sanguinante da una ventina di ferite; e quattro giorni dopo è di nuovo sul Cervino) I due- grandi protagonisti avrebbero dovuto giungere in sieme sulla vetta. Invece ne gli ultimi giorni si separano. Carrel sta organizzando una spedizione italiana, d'intesa con l'ing. Felice Giordano, Quintino Sella e altri dirigenti del nostro Club Alpino. Whymper se ne accorge e tenta la scalata per conto suo, dal versante svizzero, raccogliendo una troppo numerosa comitiva di sette persone, non tutte pratiche di montagna II 14 luglio 1865 i sette scalatori raggiungono la vetta del Cervino, alta 4478 metri, ma quando scendono, legati in una sola cordata, quattro precipitano nel baratro: la guida svizzera Michele Croz, lord Francis Douglas, il rev. Hudson e il giovane inglese Hadow. La corda si spezza e si salvano Whymper e le guide Taugwalder padre e figlio, che riescono ad aggrapparsi alle rocce. Tre giorni dopo è vinta ancne la cresta italiana del Leo- ne da Carrel con Jean B. Bich, mentre poco sotto la punta si erano fermati l'abate Gorret e Jean A. Meynet per facilitare ai compagni il superamento di una roccia verticale. La conquista del Cervino segnò una tappa dell'alpinismo che ormai osava affrontare i dirupi dei picchi più vertiginosi, ed ebbe enorme risonanza in tutto il mondo per il valore dell'impresa e, purtroppo, per la tragica fine dei quattro scalatori. Ora, nel centenario, la Società delle guide del Cervino organizza una serie di manifestazioni che si svolgeranno dal 16 luglio al 22 agosto: inaugurazione delia Casa delle Guide e di una lapide in onore di Jean Antoine Carrel, proiezioni di film alpinistici e di documentari delle spedizioni in Groenlandia, al Ruwenzori, nell'Hoggar, al Kanjut Sar, al¬ l'Everest, al K2, al Gasherbrum IV. In una serie di conferenze parleranno Caballo, Pasini, Mazzotti, Rébuffat, Masciadri, Mary Tibaldi Chiesa, Cantono, Toni Gobbi, Quaranta, don Luigi Bianchi, il gen. Francesco Vida. Cori alpini, concerti, spettacoli folcloristici e pirotecnici daranno ogni giorno ai turisti un motivo di vivo interesse. Nelle celebrazioni interverrà la Scuola militare alpina di Aosta. Reparti militari scaleranno il Cervino da vari itinerari nei giorni 17 e 18 luglio, e la manovra sarà seguita da elicotteri. Il Cervino sarà illuminato di notte, dal 5 al 25 luglio, con otto proiettori di lunga portata, collocati da reparti di antiaerea sulle balze della montagna. Infine l'Ispettorato delle truppe alpine ha disposto che la Scuola militare allestisca a Cervinia, sotto le tende, una mostra di materiale alpinistico usato in ogni tempo da sportivi e da militari. Ettore Doglio

Luoghi citati: Aosta, Breuil, Groenlandia, Italia, Oltre Il Colle, Svizzera, Torino, Valle D'aosta