il disaccordo è totale di Ferdinando Vegas
il disaccordo è totale Tra la Germania federale e la Francia il disaccordo è totale In tre colloqui di un'ora ciascuno, tra ieri e oggi, Erhard e De Gaulle non possono certo dar fondo al contenzioso franco-tedesco: troppi sono i motivi di fondo del contrasto tra i due Paesi. Riguardano tutti i maggiori problemi: dall'Alleanza atlantica alla « piccola Europa », dalla questione tedesca (unificazione, confini, sicurezza) aile relazioni tra Occidente e Orlante. Benché strettamente legati l'un l'altro, tuttavia 1 singoli problemi si possono isolare, così da avere un elenco panoramico delle rispettive posizioni. Cominciando dall'Alleanza atlantica, che fornisce la cornice generale del sistema occidentale, Francia e Germania ne considerano in maniera profondamente diversa la stessa struttura, fondata sulla leadership americana. Parigi, partendo dal principio dell'indipendenza nazionale, rifiuta ogni integrazione e interdipendenza; rimane nella Nato, ma si tira sempre più ai margini, perché non si fida dell'impegno americano a difendere l'Europa e preferisce contare sulla propria autonoma force de frappe nucleare. Bonn, al contrario, considera la presenza e la preminenza americane la vera garanzia della propria sicurezza; non è disposta a barattare il certo per l'incerto, lo scudo reale americano per quello ipotetico francese. Sul piano militare pertanto i tedeschi vedono con grande favore progetti come quello della forza multilaterale, che dovrebbe portare ad una parziale integrazione del dispositivo nucleare alleato, con la partecipazione tedesca e sempre sotto l'effettiva direzione americana; mentre De Gaulle non vuole assolutamente sentir parlare di forza multilaterale, la considera anzi, se si realizzasse, motivo di grave frattura tra Parigi e Bonn. Sul piano politico più generale, solidarietà con gli Stati Uniti vuol dire per la Germania avere riguardo alle difficoltà extraeuropee dell'alleato; invece De Gaulle, ancora l'altro ieri, ha definito «sporca faccenda » l'intervento americano nel Vietnam. Sul piano economico, infine, Erhard ha una visione aperta, confacente agli interessi tedeschi; il presidente francese rimane legato agli schemi chiusi, protezionistici dei neo-capitalismo francese. La divergenza economica si fa sentire in particolare sul problema della c piccola Europa :», nella quale De Gaulle, com'è noto, non ha voluto accettare l'Inghilterra; la Germania invece (come pure l'Italia) ritiene l'Inghilterra componente indispensabile di un'Europa aperta e democratica, non soggetta ad alcuna egemonia. Il recente riavvicinamento anglo-tedesco, pertanto, non può non essere risentito negativamente a Parigi. All'interno della t piccola Europa 1-, poi, il generale si oppone energicamente ad ogni integrazione sovra-nazionale, che è invece lo scopo a cui l'Europa deve tendere, come la vedono i tedeschi e gli altri membri del Mec. Quanto ai problemi esterni dell'Alleanza occidentale, il primo e fondamentale che incide sulle relazioni tra Parigi e Bonn è quello che riguarda la situazione attuale e le prospettive future della Germania. Anche qui De Gaulle si pone contro l'orientamento e le aspirazioni della Repubblica Federale: ha da tempo dichiarato valido il confine dell'Oder-Neisse, suggerisce una soluzione c europea » della riunificazione tedesca, ritiene di poter garantire la sicurezza tedesca con la force de frappe francese. Proprio il contrario delle tesi tedesche, che invece non accettano come definitivo l'anzidetto confine, affidano la riunificazione alla responsabilità dei « quattro grandi » vincitori della guerra e infine, come s'è detto, puntano sulla protezione americana. Quasi non bastasse l'opposizione ai tedeschi sui problemi per essi più delicati, De Gaulle sta da qualche tempo svolgendo una politica di avvicinamento alla Russia ed ai Paesi dell'Europa Orientale che non pare la più indicata per rassicurare Bonn. Si tratti pure di uno dei tanti progetti velleitari del generale (la Russia stessa non vi dà seguito), rimane sempre un modo di agire troppo disinvolto, che ignora tranquillamente la lettera e lo spirito del trattato di cooperazione francotedesco. Su ogni problema, dunque, Francia e Germania divergono: una situazione paradossale per due Paesi formalmente ancora legati da vincoli così stretti. Ferdinando Vegas
Persone citate: De Gaulle
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