I francesi spendono 13 miliardi l'anno per il cibo (in scatola) di coni e gatti di Loris Mannucci

I francesi spendono 13 miliardi l'anno per il cibo (in scatola) di coni e gatti Il piacere di tenere «mimali ha data vita a uà9 industria I francesi spendono 13 miliardi l'anno per il cibo (in scatola) di coni e gatti L'esempio di «prefabbricare» il mangime per «gli amici dell'uomo» — già pronto in appositi barattoli, scientificamente dosato — è arrivato dagli Stati Uniti - C'è di tutto, secondo le razze e l'età, carne bovina e pesce, riso, carote, perfino olio di fegato di merluzzo (Nostro servizio particolare) Parigi, giugno. Cinque milioni di cani e sette milioni di gatti hanno provocato in Francia il sorgere di un'industria alimentare che è in pieno sviluppo. Si calcola, infatti, che la spesa mensile per il mangiare di un cane •sia da 50 a 100 franchi (da 6250 a 12.500 lire) e certi industriali, seguendo l'esempio giunto dagli Stati Uniti e dall'Inghilterra, si sono messi a fabbricare conserve per animali domestici, utilizzando quotidianamente tonnellate di carne bovina ed equina, viscere, carote, cipolle, riso, avena, fosfato di calcio, lievito di birra, sale, olio di fegato di merluzzo e per le scatole destinate ai gatti, anche il pesce. Il fatturato supera annualmente 13 miliardi di lire, ed 1 fabbricanti pens, io che le vendite aumenteranno d'anno in anno poiché il costo di una scatola, che va da 115 a 200 lire è, a conti fatti, inferiore a quello di un pasto preparato in casa, ed 11 contenuto di essa è studiato in modo da costituire, scientificamente, l'alimento adatto al buon equilibrio fisico dell'animale. I competenti contestano che sia necessario dare al cani un pasto caldo, come molti credono, variandolo il più possibile, e aggiungendovi magari il caffè: «Perché non dargli anche un liquore? *, domanda ironicamente un veterinario, 11 quale sostiene che 1 cani stanno benissimo anche se mangiano sempre la stessa roba, e aggiunge che bisogna lottare contro certi preconcetti della gente. « Un cane — dicono anche gli amici degli animali — dev'essere trattato da cane, il che non vuol dire che debha essere maltrattato ». La legge, del resto, lo vieta, e punisce i colpevoli. A Parigi la società protettrice degli animali, creata nel 1845 dal conte Grammont, accoglie ogni mese da 1200 a 1500 cani; al «centro », dove sono portati gli animali trovati per le strade, ce ne sono, in permanenza, almeno trecento. E' li che si rivolge, prima di tutto, chi ha smarrito il cane e chi ne vuole adottare uno. Su cinque cani smarriti o abbandonati, quattro ritrovano il padrone o sono sistemati. Uno soltanto, che * generalmente vecchio, ammalato o cattivo, viene ucciso dopo un certo periodo di tempo. Su cinque milioni di cani, trentacinquemlla circa ne costituiscono la « aristocrazia ». Sono quelli di pura razza, che figurano nel registro delle origini creato nel 1885 ed hanno tanto di albero genealogico. I loro proprietari sono iscritti generalmente alla società centrale canina la quale è associata alla federazione clnologica Internazionale ed ha in Francia una trentina di succursali regionali, oltre ad una settantina di club che organizzano i concorsi ed I « matrimoni » per migliorare la specie. Questi cani di lusso costano in media, mensilmente ad ogni proprietario da 2500 a 7000 lire tra medicine e veterinario, 12.500 lire di « vestiario », 7000 lire per giocattoli, assicurazione, concorsi canini, istituto di bellezza. Tali istituti sono numerosi, e sempre affollati. Il cane vi è lavato, spazzolato, pettinato, e gli levano il tartaro dal denti, gli tagliano le unghie, gli puliscono le orecchie, gli occhi, lo profu¬ mano... Intanto le padrone l'anno salotto, chiacchierano fra loro C'è anche una moda per i levrieri, infatti, per i barboni, i volpini, i bassotti e via dicendo, per ì quali sono state ideate pantofole di seta con suola di feltro, cappellini, colletti e cravatte, Impermeabili con o senza cappuccio, pellicce, scarplne di nailon o di cuoio, stivaletti, camicie da notte, vestitini di varia foggia. Costumi da bagno e anche l'ombrellino che portano attaccato ad una cintura. Che gli interessati siano contenti di tanta eleganza nessuno oserebbe affermarlo, né si può credere che i loro padroni li amino sinceramente. Per costoro il cane costituisce un elemen¬ to della propria personalità alla quale lo sacrificano. E' su una striscia di terra in mezzo alla Senna, ad Asnières, periferia nordovest di Parigi, che bisogna andare se si vogliono trovare le testimonianze dì un sincero affetto. E' il cimitero dei cani, o meglio 11 loro Pantheon poiché parecchi di essi furono celebri, come Rin-tin-tin, che fu un eroe del cinematografo muto, e Barry, al quale è stato eretto un monumento con una lapide su cui è scritto: «A Barry, del Gran San Bernardo. Salvò la vita a quaranta persone. Fu ucciso dalla quarantunesima :». Loris Mannucci

Luoghi citati: Asnières, Francia, Inghilterra, Parigi, Stati Uniti