Sorpresa dopo la selezione per il Premio Strega in testa alle preferenze è il libro di Cancogni

Sorpresa dopo la selezione per il Premio Strega in testa alle preferenze è il libro di Cancogni Sorpresa dopo la selezione per il Premio Strega in testa alle preferenze è il libro di Cancogni I due maggiori favoriti, Paolo Volponi e Goffredo Parise, sono risultati secondo e quinto nella eliminatoria Con loro sono entrati in finale Giuseppe Cassieri e Toni Cibotto - La votazione decisiva avrà luogo il 2 luglio (Nostro servizio particolare) Roma, 10 giugno. Manlio Cancogni con « La linea del Tomori », Paolo Volponi con « La macchina mondiale », Giuseppe Cassieri con « Le trombe », Toni Cibotto con « La vaca mora » e Goffredo Parise con « Il padrone » sono i cinque libri selezionati per la Anale del Premio Strega. L'ordine con cui sì sono classificati sconvolge in parte le previsioni della vigilia. Cancogni ha ottenuto 62 voti, Volponi 56, Cassieri 53, Cibotto 51, Parise 42. I votanti sono stati 391 sul 425 aventi diritto: non hanno votato, tra gli altri, gli editori Einaudi e Garzanti che avevano 1 loro libri in lizza. Le schede degli « Amici della domenica » per la tornata eliminatoria si sono lentamente accumulate dentro l'urna posta sul tavolo più grande di casa Belloncl nelle prime ore della sera. E' la diciannovesima edizione del Premio. La novità di quest'anno è l'ammonimento che già qualche mese prima dell'apertura della stagione letteraria (maggio, giugno, luglio), il Sindacato nazionale degli scrittori ha rivolto a critici e giurati: che siano degni della civile fiducia che il pubblico, e gli scrittori stessi, ripongono nel loro giudizio. I moltiplicarsi di premi letterari, in ogni punto d'Italia, il sospetto di manipolazioni e di intrighi o, come minimo, di una opera capillare di « persuasione occulta», ha ormai degradato la gran parte di questi premi (e talvolta anche di quelli dì maggiore risonanza). Senza contare una certa stancante — e talvolta umiliante — trafila mondana (cocktails, feste, presentazioni del libro ecc.) che le esigenze elettoralistiche impongono pure a scrittori, la cui opera sarebbe, di per sé, abbastanza interessante per sostenersi da sola. E' il caso del libro di Paolo Volponi, «Lo macchina mondiale », ritenuto il maggior candidato al Premio, che sarà assegnato la sera del 2 luglio prossimo nel ninfeo di Valle Giulia. Il libro di Volponi interesserà, crediamo, anche il lettore comune: è scritto bene ed ha un modo narrativo abbastanza straordinario; lo scrittore, cioè, s'è provato ad innestare l'ideologia dei robot (ì robot di Silvio Ceccato, per intenderci, cioè le macchine che costruiscono altre macchine) nella retrograda, incantata natura della campagna marchigiana: tra contadini ottusi, braccianti che emigrano a Roma a fare i manovali, piccoli possidenti, poveri parroci ancora terrorizzati dalla scienza come dal diavolo. Paolo Volponi era questa sera in casa Bellonci, con la moglie, una tranquilla signora dai begli occhi neri, madre di due bambine: vivono tutti ad Ivrea, ma lo scrittore è nato ad Urbino, nel 1924. Ad Urbino s'è laureato ed ha stampato il suo primo libro di poesie, Il ramarro. Dopo, pur continuando a scrivere poesie, s'è dato a studi sociologici, ed a Ivrea ha praticamente in mano tutte le attività sociali ed assistenziali connesse ad una grande ditta. Parise, dato fino a ieri come il maggior concorrente di Volponi, ha 36 anni: vicentino, irrequieto, zingaresco nell'aspetto, non sposato, il suo libro II prete bello ha dato il via, con anticipo, nel 1954, al boom delle vendite dei romanzi italiani. Dopo un viaggio di due mesi negli Stati Uniti — di cui è affascinato — lo scrittore ha tagliato di netto — è lui che lo dice — « il cordone ombelicale con la provincia» (la provincia vicentina). Ne è venuta fuori, in quest'ultimo libro, Il padrone, una crudele e divertente «osservazione entomologica » (sono ancora parole di Parise), del rapporto, tipico dei nostri giorni, tra padrone e dipendente. Secondo alcuni critici, Parise s'è lasciato suggestionare, mescolando alla descrizione perfetta di questo rapporto, alcuni temi alla moda: Superman, James Bond, i protagonisti dei fumetti che s'esprimono con gorgogli! tipo smash, grong, ecc. C'è pure chi insinua — sono pettegolezzi mondani — che n padrone sia un romanzo a chiave: il padrone, per l'appunto, essendo riconoscibile in un noto editore milanese. Parise non c'era, in casa Bellonci. C'era invece Manlio Cancogni uscito dal suo isolamento di. toscano scontroso, con la cravatta a farfalla, raggiante per l'inattesa affermazione di « La linea del Tomori» (che pure era dato come outsider): il romanzo, tagliato su una misura classica, mescola ricordi d'infanzia a ricordi della guerra partigiana sull'Appennino. a. C. La manifestazione stamattina

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Roma, Stati Uniti, Urbino