Alcoolismo e criminalità stanno aumentando in misura inquietante tra i giovani sovietici di Massimo Conti

Alcoolismo e criminalità stanno aumentando in misura inquietante tra i giovani sovietici L'ANTICO FLAGELLO DELL'ALCOOL E NUOVE FORME DI TEPPISMO Alcoolismo e criminalità stanno aumentando in misura inquietante tra i giovani sovietici Incominciano a bere per imitare i grandi; in molti casi giungono presto alla violenza e persino all'omicidio - L'85 per cento dei delitti compiuti dai minorenni in stato di ebbrezza - La vendita dei liquori è non soltanto libera, ma persino incoraggiata - Varie altre cause contribuiscono all'incremento del teppismo: la debolezza delle famiglie, la scarsa coscienza sociale, la noia - «Radioamatori» si inseriscono nelle trasmissioni gridando oscenità - I giornali sovietici si sono decisi a discutere il fenomeno, che denunciavano come tipico del mondo occidentale (Dal nostro corrispondente) Mosca, giugno. Due ragazzi di Novosibirsk, Klopov e Bakurov, hanno ucciso a coltellate un passante che aveva loro rifiutato delle sigarette; ed altre due persone che ne avevano preso le difese sono finite in ospedale per le coltellate dei teppisti. Klopov e Bakurov al momento del delitto erano ubriachi. Nel villaggio di Ardon un ope¬ raio è morto nelle medesime circostanze, sotto le coltellate di un adolescente ubriaco, Anatoli) Ramonov. La stessa sorte ha avuto un impiegato di Novomoskovsk, imbattutosi in un giovanetto con la testa offuscata dalla vodka. La casistica della delinquenza minorile viene documentata da episodi sempre più allarmanti. Ha fatto scalpore fra le tante la storia di Evgenij Ipatov, che all'età di 17 anni era già alcoolizzato cronico e responsabile di nove furti. Per quanto restii a riferire episodi di cronaca, nera, i giornali sovietici debbono ammettere che le imprese dei minorenni non hanno carattere episodico; e che la delinquenza precoce è invece un fenomeno diffuso al punto da render necessario un franco dibattito. L'ini- ziativa per una, prima, aperta discussione sull'argomento l'ha presa la Komsomolskaja Pravda, il giornale della gioventù comunista, che ha invitato a una « tavola rotonda-» educatori, magistrati e medici. Risultati: «La causa della criminalità giovanile va ricercata nell'alcool. L'85 per cento dei delitti vengono consumati da ragazzi adolescenti in stato di ebbrezza alcoolica. La polizia avrebbe meno da fare se l'alcoolismo fosse combattuto con più energia. Gli adolescenti cominciano a bere per imitare i grandi: qualche volta sono spinti 0 incoraggiati dagli stessi adulti ». Una prima sommaria inchiesta sull' alcoolismo ha portato a scoperte ancor più gravi: le restrizioni sul consumo dell'alcool sono inadeguate. Dai 17 anni in su 1 ragazzi possono bere a volontà nelle osterie, nei caffè e nei ristoranti. Gli spacci di bevande alcooliche, vodka in primo luogo, sono più numerosi dei negozi di generi alimentari. A Sciolkovo, una cittadina russa al centro dell'inchiesta, sono stati contati sedici spacci di alcoolici lungo una strada di ottocento metri. C'è di peggio: i commessi degli spacci statali prendono premi in denaro quando riescono a superare il « piano » delle vendite di vodka. La politica degli incentivi alla produzione e al consumo comprende anche il commercio degli alcoolici; non si bada al rischio di estendere ancora, in una società che ha maggiori mezzi economici, l'antico flagello dell'alcoolismo. Non bastano però queste constatazioni a spiegare il fenomeno che, con tutta evidenza, ha radici più salde: «Non è più un segreto — è stato scritto — che negli ultimi tempi si è scatenata un'ondata di teppismo giovanile ». Colpa della polizia e dei giudici, si è spiegato, che peccano di eccessiva induldenza verso i giovani inclini al teppismo e alla criminalità. Colpa della precoce indipendenza economica di molti ragazzi, si ribatte da altri, che fomenta insieme con la libertà eccessiva vizi e malcostume. Mancano o difettano i luoghi di sano divertimento per la gioventù — è la terza tesi —, i circoli di ricreazione, le sale di lettura... Sono tutte constatazioni obiettive che tuttavia hanno il difetto di evadere la ricerca dei perché. Qui il dibattito trova i suoi limiti, la criminalità dei minorenni, gli atti di teppismo, l'alcoolismo sono appunto ì « fenomeni », cioè le manifestazioni d'una condizione morale inammissibile per chi crede in certi valori. E' penoso certo ammettere che nichilismo e vuoto morale non sono soltanto attributi della gioventù dei Paesi capitalistici; e che anche qui vi sono pochi antidoti efficaci alle inquietudini di certa gioventù' impegnata nel poderoso sforzo di sfuggire a se stessa. Certo si annoiano i giovaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii ni russi che picchiano o derubano i passanti, di cui ci parlano spesso le cronache dei giornali; o ancora quelli che, con radiotrasmittenti di fortuna, si inseriscono la sera nei programmi della radio o della stessa televisione assillando gli ascoltatori con le loro oscenità. Il passatempo è molto diffuso. Nella, sola città di Belate Zerkov, in Ucraina, vi sono più di duecento « radioamatori », per lo più ragazzi, che disturbano i programmi con canti turpi, battute scurrili e canzonette oscene. « Nina Ninetta, cara biondina », era il ritornello di una volgarissima canzone cantata ogni sera alla radio da due giovani operai, Wladimir Pytaicink e Wladimir Bondarenko, scoperti dalla polizia ucraina. Al teppismo trionfante che sconfina a volte nella criminalità, può servire da sfondo una debole coscienza delle responsabilità sociali, quella che impressiona di più le autorità. Si è già lamentato da parte del Kommunist, la rivista ideologica del partito, che « non di rado i giovani operai non riconoscono l'importanza sociale del proprio lavoro; e che lavorano soltanto per guadagnar soldi, senza soddisfazione morale». Dunque anche in Russia si ripropongono gli stessi problemi dibattuti con maggior libertà nei Paesi occidentali. E' impressionante l'identità della scoperta e la convergenza delle spiegazioni. Segno che il carattere dei tempi, anche in questo campo, prevale sulle differenze di razze o di regimi. Anche i rimedi suggeriti sono gli stessi. Oggi nell'Unione Sovietica si riconosce — citiamo il parere di un insegnante intervenuto nel dibattito — che « la famiglia è l'elemento più importante dell'educazione; e che bisognerebbe proibire ai genitori di affidare a chicchessia l'educazione dei loro figli ». Affermazioni coraggiose in un Paese comunista. Massimo Conti

Persone citate: Evgenij Ipatov, Wladimir Bondarenko, Wladimir Pytaicink

Luoghi citati: Mosca, Russia, Sciolkovo, Ucraina, Unione Sovietica