Ogni giorno le donne russe perdono due ore per la spesa di Massimo Conti

Ogni giorno le donne russe perdono due ore per la spesa Un penoso aspetto della vita quotidiana in Urss Ogni giorno le donne russe perdono due ore per la spesa Finito il lavoro in fabbrica o in ufficio, comincia per milioni di sovietiche l'assillo della caccia al cibo, al vestito, al paio di scarpe - Mancano negozi e commessi; davanti ai magazzini si formano code interminabili - Il governo tenta, ma per ora senza successo, di ovviare a questa situazione: l'apparato distributivo è troppo antiquato (Dal nostro corrispondente) Mosca, 9 giugno. Le folle di moscoviti che vagano da un capo all'altro della metropoli in caccia di cibarie e di buone merci, restano fra i quadri più penosi della vita sovietica. Sono centinaia di migliaia le persone che muovono ogni giorno dai quartieri più remoti della città alla ricerca di beni di consumo, viaggiando sui treni della metropolitana, sugli autobus e sui tassì, carichi di borse, sacchi e valige. Nei negozi del centro la folla è strabocchevole e di frequente si formano, code di gente in lunga e paziente attesa. I ristoranti, le tavole calde e gli stessi caffè sono assediati dalla folla, al pari dei negozi di alimentari, di tessuti e di scarpe. Le code lungo i marciapiedi ormai possono stupire soltanto i turisti che giungono nelle settimane d'estate dai paesi occidentali: è questo, si sente ripetere, il paese che in pochi anni avrebbe dovuto raggiungere il livello di vita dell'America? 11 disagio delle autorità prende evidenza nelle inchieste e nei commenti dei giornali, che proprio in questi giorni hanno cominciato a dibattere a fondo il problema. Le prime constatazioni sono fondate su dati obiettivi di cui bisogna prende re atto: la situazione è coltamente migliorata rispetto agli anni passati. La poli tica dei consumi è fra gli impegni della nuova dire zione sovietica. Trecento nuove fabbriche di generi alimentari, secondo i piani del governo, dovrebbero ve nire costruite entro quest'anno (ma la Pravda ha già denunciato la lentezza delle nuove realizzazioni ). La rete di distribuzione commerciale viene migliora ta di continuo, i negozi si moltiplicano; si stanno sco prendo infine i vantaggi dei super-mercati, dei prodotti surgelati e dei poly-fabrikati, dei cibi « semi-prepa^ rati » pronti per la cottura Eppure i pasti quotidiani rappresentano tuttora un problema per le famiglie russe. Le inchieste hanno stabilito che l'acquisto dei beni di consumo comporta per le donne sovietiche un enorme dispendio di tempo: di quel tempo, cioè, che le donne russe (per la maggior parte occupate negli uffici e nelle fabbriche) dovrebbero dedicare invece al riposo e agli svaghi. A Novosibirsk, grande centro industriale, la sola spesa quo tidiana richiede due ore di tempo al giorno e due ore di coda, nella media, sono necessarie per consumare un pasto alla tavola calda, In altre città, probabilmente, la situazione non è migliore. I generi alimentari, assicurano i giornali, non mancano (però lo scorso inverno a Mosca non si trova va la farina). Quella che fa difetto, invece, è l'organizzazione del commercio, depositi di generi alimentari sono insufficienti, tanto che l'ottanta per cento dei prodotti dev'essere immagazzinato dagli stessi negozi. Nei negozi non c'è posto a sufficienza e così le merci deperiscono con facilità, specialmente la frut ta e la verdura. Alcuni negozi sono sprovvisti di ge neri alimentari, in altri, invece, la roba marcisce. « La situazione è preoccupante — scrivono le Izvestia — per la costruzione di magazzini e depositi sono stati stanziati quest'anno un miliardo di rubli, ma i risultati del primo trimestre del '65 appaio no sconfortanti. A Kuibi scev ed a Kastrona, per esempio, non sono bastati quattro anni per finire la costruzione di grandi magazzini. Se si continuerà di questo passo, per compietarne la costruzione, occorreranno altri dieci anni». Non è solo questione di negozi. Voprossi Filosofa una rivista di studi filosofici e sociologici, ha appurato che difettano anche i commessi : «Se la gente perde troppo tempo nelle code e nelle peregrinazioni di ne¬ gozio in negozio, lo si deve anche all'insufficietite numero di commessi. Ci vorrebbe un commesso per ogni centocinquanta abitanti, oggi invece il rapporto è di uno su 250-600, a seconda delle città e delle regioni ». L'organizzazione commerciale quindi non funziona, il disagio è grande per la popolazione. Finito il lavoro in fabbrica e in ufficio comincia per milioni di russi l'assillo della caccia al cibo, al vestito, al paio di scarpe. E' un quotidiano esercizio di pazienza e di rassegnazione che perdura ormai da secoli. Massimo Conti

Luoghi citati: America, Mosca, Novosibirsk, Urss