White sceso dallo spazio ha sofferto il mal di mare

White sceso dallo spazio ha sofferto il mal di mare White sceso dallo spazio ha sofferto il mal di mare Un medico della portaerei dichiara: «Ha rimesso un po'» - Durante il volo, riscontrate nell'astronauta alterazioni del battito cardiaco - White e McDivitt ora stanno bene, ma sono stanchi ed hanno fame e sete (Nostro servizio particolare) A bordo della portaerei « Wasp », 7 giugno. «.Ragazzo mio, è stata una cosa da raccontare », dice il maggiore Edward White ad un mnrijie che lo interroga sulla sua passeggiata nello spazio. Siamo sul ponte della portaerei Wasp, la lunga avventura è finita. White ha il volto tirato e pallido, sembra più affaticato del compagno di volo Me Divitt. Non sono le conseguenze della prolungata permanenza nel cosmo: 1 medici confermano che i primi esami clinici hanno rivelato che entrambi i piloti sono in « eccellenti condizioni » di salute. Ma White, che ha sopportato egregiamente quattro giorni di volo a 28 mila chilometri l'ora, ha sofferto il mal di mare appena la capsula ha toccato l'oceano un po' mosso dal vento. « Ha rimesso un po' », spiega il dottor Howard Minners, uno dei medici degli astronauti. E aggiunge: «Forse per questo gli abbiamo ririscontrato 11,5 di pressione e 96 pulsazioni cardiache, che in lui rivelano una lieve alterazione. McDivitt aveva invece 136 di pressione e 88 battiti del cuore, che sono del tutto normali ». Sulla Wasp c'è aria di festa, i marines gettano in aria i berretti bianchi in segno di giubilo, sul ponte risuonano le note di un'allegra marcetta suonata dalla banda della portaerei. I due astronauti vengono accompagnati all'infermeria per ulteriori controlli medici. Dicono dì aver fame e sete. Mentre si slaccia la tuta* spaziale, McDivitt sbotta: «Lo sapevo die saremmo finiti in ospedale ». Esce un infermiere e tutti gli si fanno attorno chiedendo notizie. Dice che, sebbene apparissero piuttosto stanchi, né White né McDivitt hanno avuto bisogno di aiuto per scendere la ripida scalet- ta che porta all'ospedale di bordo. Comincia la visita medica. Ad un ufficiale che gli chiede quali impressioni ha riportato dall'uscita nel vuoto, White ripete: « E' un'impresa sufficiente a lasciare senza fiato». Poi, mentre è sdraiato su un lettino sotto i raggi X, d'improvviso esce in un grido acuto, come un « grido di guerra ». Un portavoce della Nasa (l'ente spaziale americano) dichiara ai giornalisti che gli astronauti stanno ancora rivivendo le fasi del volo e ne sono « troppo partecipi» per far loro delle domande. Si viene a sapere che, durante l'ultima orbita, White e McDivitt erano stati invitati da terra a prendere certe pillole tranquillanti. Avevano rifiutato dicendo : « Stiamo benissimo, non ne abbiamo bisogno ». Durante il volo orbitale, secondo i controlli eseguiti a terra, White ha denunciato parecchie volte una elevata frequenza cardiaca ed alta pressione sanguigna, dovuta in parte all'eccitazione. Normalmente, prima dell'impresa, egli aveva 50 pulsazioni al minuto. Oggi, sulla Wasp, come s'è detto, presentava stando supino sul letto dell'infermeria un « polso » di 96 battiti al minuto, mentre in posizione eretta, quando il lettino è stato sollevato, il « polso » ha raggiunto i 150 battiti. In volo la frequenza cardiaca era a volte di 178 battiti al minuto. (Ass. Press)

Persone citate: Edward White, Howard Minners