La più bella europea è tedesca di Luciano Curino

La più bella europea è tedesca LA FINALE DEL CONCORSO FRA LE DICIOTTO RAPPRESENTANTI DEL CONTINENTE La più bella europea è tedesca Le candidate sono giunte all'ultima serata disfatte dalla stanchezza - Dopo tre o quattro giorni passati fra le reginette, ci si ferma ad ammirare per le strade le ragazze senza trucco, con vestitini fatti in casa (Dal nostro inviato speciale) Nizza, 5 giugno. Miss Europa è la ragazza tedesca. Si chiama Juliane Herm, ha vent'anni, abita a Stoccarda ed è indossatrice. Dopo di lei vengono nella graduatoria Finlandia, Svezia, Spagna e Danimarca. E' il trionfo del Nord Europa. Le ragazze, se vogliono essere « à la page », almeno per un anno, dovranno essere bionde, avere l'aria di bambolette ed essere appassionate di lavori a maglia. Miss Germania infatti dice di essere appassionata di lavori a maglia. La giornata non si era ancora messa in moto e conservava per molti un vago odore di caffelatte e di panini appena sfornati, che le miss erano già davanti agli specchi e si studiavano perplesse. E' stato allora che Miss Italia ha deciso di tingersi bruna. Era arrivata a Nizza castana, ha visto che quasi tutte le altre concorrenti erano castane o bionde e stamane è corsa ai ripari. A mezzogiorno, la maggior parte delle miss avevano già ì nervi tesi. I giornalisti le circondavano. «Che ha detto? Che ha detto? », domandavano con ansia ì più lontani. Finalmente sì veniva a sapere. La Miss aveva detto: «Speriamo bene». I cronisti febbrilmente annotavano con aria di cospiratori. Si era nel salone d'un grande albergo e tutto avveniva come negli altri mille concorsi dì bellezza che hanno preceduto questo. Unica differenza: ora le miss non erano seguite dalle zie, quelle signore quasi sempre troppo indulgenti che accompagnavano le candidate lasciando intendere di essere 11 per difendere una virtù, che, dopotutto, non era nemmeno troppo insidiata. Invece delle zie ci sono ora le « chaperons >, sorveglianti che hanno l'aria di una maestra con la bacchetta in mano. «Via, via — dicevano oggi le chaperons, — le miss sono stanche ». Stanche? Erano disfatte, lo si vedeva nonostante il trucco, che era parecchio. Veniva spontanea una domanda: cosa accadrebbe questa sera al concorso, se una delle Miss si pre- sentasse con la faccia uscita dall'acqua e sapone? Sarebbe applaudita o sarebbe eletta lei, Miss Europa? Comunque resta un fatto: dopo tre o quattro giorni che si sta tra le candidate ad un concorso di bellezza, ci si ferma ad ammirare per le strade ragazze che hanno, sì e no, una punta di rossetto, con i capelli messi in grazioso disordine dal vento che viene dal mare. Ragazze con vestitini fatti in casa. La;maggior parte delle miss è ar-jrivata a Nizza in aereo, con|1 abiti di alta sartoria e pagando il supplemento perché il bagaglio passava il peso. Avranno bisogno di molto tempo, domani, per rifare le valigie. Una vi infilerà, ben piegata, la fascia di Miss Europa. Le altre diciassette qualche souvenir, un po' di fotografie, amarezza e sogni infranti. Certo ognuna cercherà di convincersi di essere vittima di una ingiustizia. Forse ci riuscirà e sarà cosi consolata. Il vero guaio per tutte sarà, però, ritornare a terra dopo essere stata cinque giorni sul piedestallo: con i poliziotti in motocicletta che aprivano la strada al loro pullman; la gente che accorreva ad applaudire, i sindaci che spalancavano le sale d'onore dei municipi, gli alberghi con immensi tappeti spessi un dito. Dopo tutto questo non sarà facile ritornare alla vita di sempre, ad un lavoro che raramente è esaltante, a sere fatte di cena e di un po' di televisione. Fortunatamente non le aspetterà soltanto questo. In questi giorni favolosi vi sono stati momenti in cui le miss sono apparse patetiche ragazze piene di nostalgia ed era quando si appartavano per scrivere cartoline alla madre, ad una vera amica, al fidanzato. Allora non erano più Miss Inghilterra, Miss Spagna, Miss Italia e Miss Svezia, era no Jenifer, Alicia, Anna Maria e Ingrid. Non sarà facile, per loro, ritornare alla vita di sempre, ma vi ritroveranno teneri affetti e calda amicizia e tutto potrà essere splendido. C'era in questi giorni a Nizza — e c'era per caso — una svedese che 15 anni fa fu Miss Mondo. L'hanno festeggiata, hanno cercato di aggregarla alla manifestazione. Ha rifiutato: «Ho quattro Agli — rideva —, è questo il mio vero successo ». Luciano Curino

Persone citate: Anna Maria, Herm