Il P. M. chiede 27 anni per il delitto al pranzo nuziale
Il P. M. chiede 27 anni per il delitto al pranzo nuziale Il P. M. chiede 27 anni per il delitto al pranzo nuziale In Assise a Sanremo - All'altro imputato olio mesi di reclusione - Fu ucciso un invitato in una lite durante il ballo (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 4 giugno. (e. b.) Al processo per il «delitto della tarantella » che si sta svolgendo attualmente alle Assise di Sanremo, il P. M. dott. Antonio Penco, al termine della sua requisitoria durata oltre due ore, ha chiesto per Giuseppe Romanelli, rinviato a giudizio sotto l'accusa di omicidio volontario aggravato del compaesano Salvatore Macrl, ed inoltre di tentato omicidio e porto abusivo di pistola, la pena di 26 anni e 8 mesi di reclusione, più 4 mesi di arresto, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata a pena espiata. Per Domenico Pellizzeri, accusato di lesioni personali volontarie aggravate e di porto abusivo di arma da taglio, ha chiesto una pena di 8 mesi di reclusione e 15 giorni di arresto. Il fatto che ha portato i due immigrati in Assise risale al 16 gennaio di quest'anno, a Ci- pressa, un piccolo paesino sito nell'entroterra di Imperia. Quella sera, si stavano festeggiando le nozze avvenute in mattinata fra due giovani. Le danze, iniziate all'aperto, continuarono poi all'interno del' l'unico bar della piazza principale del paese, a base soprattutto di allegre «tarantelle ». I motivi non sono ancora stati completamente chiariti, ma sembra che proprio a causa di una •< tarantella » sia scoppiata improvvisa una lite fra il Romanelli ed il Pellizzeri: quest'ultimo, infatti, secondo quanto riuscirono ad accertare gli inquirenti, seb bene fosse il « capo » della danza, non volle invitare a farne parte il compaesano, il) quale, risentito, gli avrebbe chiesto spiegazioni del suo agire. I due si sarebbero ritrovati all'aperto. Ma, proprio sulla porta del bar, il Pellizzeri, estratto dalle tasche un picco¬ 10 coltellino, avrebbe infertol alle spalle dell'amico una col- ; tellata, che però non produsse : grandi danni, tanto che il Roinanelli ebbe ancora la forza di girarsi e di sparare tre colpi con la rivoltella. Due colpi raggiunsero mortalmente il Macrì, che probabilmente si trovava nelle vicinanze con l'intenzione di far da paciere fra i due contendenti, ed il terzo ferì alla coscia 11 Pellizzeri. Questa, in sostanza, è stata la versione fornita anche dall'assassino, il quale ha cercato di sottolineare come egli avesse agito per legittima difesa. E' stata questa l'ipotesi sostenuta dall'avv. Baccino, che cura gli interessi della moglie e dei figli della vittima, ed è stata anche la tesi che ha sostenuto questa mattina il p.m. dott Penco, il quale ha concluso la sua requisitoria, con le richieste accennate. La sentenza si avrà domani in mattinata.
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