Giovani cattolici a Saigon protestano contro i buddisti di Francesco Rosso

Giovani cattolici a Saigon protestano contro i buddisti I*a situazione gel Stiri Vietnam Giovani cattolici a Saigon protestano contro i buddisti Disperso dalla polizia un gruppo di attivisti che chiedeva le dimissioni del Primo ministro I guerriglieri continuano ad attaccare - Un alto ufficiale inglese dichiara all'ambasciata d'Italia: «Questa guerra non la vincerà nessuno. Si impone un negoziato politico» (Dal nostro inviato speciale) Saigon, 3 giugno. « Questa guerra non la vincerà nessuno, i guerriglieri non possono sconfiggere gli americani, i quali, benché potentissimi, non riusciranno a snidare i guerriglieri dalla giungla. Quindi si impone un negosiato politico che consenta a tutti di salvare la faccia». Il colonnello inglese con cui parlavo ripeteva le parole dell'ex ministro Gordon Walker, ma era un'opinione strettamente britannica 0 la condividevano anche al' tri? Eravamo all'ambascia ta d'Italia per la celebra zione del 2 giugno e nei sa Ioni circolava l'elite diplomatica e politica di Saigon. Mentre l'ambasciatore americano Taylor conversava col delegato apostolico mons. Palmas, il ministro degli Esteri Van Dong intratteneva 1' ambasciatore australiano, ministri, addetti militari, consoli; eleganti signore europee e vietnamite animavano la festa, su cui si riflettevano gli avvenimenti del giorno; tre imboscate dei guerriglieri attorno a Pleiku, solida base americana, e tre convogli scortatissimi da soldati e aerei sbaragliati dall'attacco fulmineo dei vietcong. Poi le successive due imboscate di oggi, sempre vi cino a Pleiku. All'interno la crisi di go verno che incancrenisce in lotte di prestigio fra il ca po dello Stato Seu, appog giato da cattolici fuggiti dal Nord Vietnam comunista e dai nazionalisti del Sud, e il primo ministro dott. Quat che invece è sostenuto dai buddisti e da alcuni gene rali influenti. La lotta delle minoranze religiose — soprattutto i cattolici — contro l'invadenza dei buddi sti, accusati di neutralismo filo-comunista, minaccia di scatenare altre dimostrazioni di piazza. Questa mattina giovani attivisti cattolici hanno percorso le vie centrali di Saigon distribuendo manifestini con cui chiedevano le dimissioni del primo ministro Quat, provocando un massiccio intervento di polizia. Di tutto ciò si parlava a mezza voce alla festa italiana, come conviene alla tradizione diplomatica. Ma noi siamo giornalisti liberi dall'etichetta, e ho appro fittato della presenza del generale Thieu, ministro della Difesa vietnamita, per rivolgergli alcune domande sulle imboscate a Pleiku e sulla sanguinosa battaglia di Quang Ngai, che il presidente americano Johnson ha definito preoccupante. Da questi attacchi progressivi si potrebbe dedurre che 1 guerriglieri hanno estrema libertà di manovra, controllano tutte le strade importanti, vibrano colpi micidiali appena le truppe nazionaliste entrano in azione Il generale Thieu rima ne un attimo soprappen siero e dice : « Molti pensano che i bombardamenti sul Nord Vietnam non abbiano dato risultati sostanziali e l'offensiva dei vietcong lo dimostrerebbe. In realtà gli effetti già si fanno sentire, ma passerà ancora tempo perché si rivelino determinanti. I vietcong avevano ammassato imponenti riserve di armi e munizioni e stanno servendosi di quelle perché dal Nord ormai ri cevono poco, essendo qua si tutte interrotte le vie dei rifornimenti. Hanno biso gno di qualche successo per giungere alla conferenza afro-asiatica di Algeri, il 29 giugno, in posizione di prestigio, per imporre le lo ro condizioni a eventuali negoziati, perciò stanno fa cendo il massimo sforzo proprio in questi giorni. Ma l'offensiva dei monsoni appena agli inizi, attaccheranno ancora e in punti di versi ». Pensando alla battaglia avvenuta nella notte a soli quindici chilometri dalla capitale, gli domando : « Anche a Saigon? ». « Non è escluso — risponde il generale Thieu — ina noti bisogna lasciarsi ingannare dai successi parziali che otterranno. Se noi terremo duro ancora tre mesi, la situazione ai capovolgerà, perché i vitiviNinrefa«sePnprdmpVstSclaatrnsuccf vietcong comunisti, logorati dagli sforzi attuali, privi dei rifornimenti che il Nord Vietnam non può più inviargli, dovranno accettare le nostre condizioni o farsi sterminare ». Francesco Rosso Dichiarazioni di Cia En-lai

Persone citate: Gordon Walker, Johnson, Palmas, Quang, Thieu, Van Dong