Forse questa sera la sentenza per il delitto del pranzo nuziale

Forse questa sera la sentenza per il delitto del pranzo nuziale Forse questa sera la sentenza per il delitto del pranzo nuziale Durante la festa uccise un invitato - Un perito ha ricostruito il crimine - La Parte Civile ha richiesto 1 milione (Dal -lostro corrispondente) Sanremo, 3 giugno (e. b.) E' continuato alle Assise di Sanremo questa mattina, dopo la pausa festiva di ieri, il processo contro il trentunenne Giuseppe Romanelli, da Rizziconi (Reggio Calabria) e il trentaduenne Domenico Pellizzeri, da Rosarno (Reggio Calabria), il primo imputato di omicidio volontario aggravato nella persona di Vincenzo Macrì, di 36 anni, da Melicucco (Reggio Calabria) ed inoltre di tentato omicidio e di porto abusivo d'arma da fuoco, ed il secondo di lesioni personali volontarie aggravate e di porto abusivo d'arma da taglio. Si prevede per domani sera la sentenza dopo l'intervento del P. M. e la replica dei difensori. L'odierna udienza è stata dedicata dalla Corte all'escussione degli ultimi testi, che per la verità non sono riusciti ad apportare nulla di nuovo procedimento. Com'è noto, il grave fatto di sangue avvenne la sera del 16 gennaio di quest'anno a Cipressa, un piccolo paese dell'entroterra imperiese dove si stavano festeggiando le nozze avvenute in mattinata fra due giovani immigrati. Improvvisamente, probabilmente in seguito ad un diverbio sorto fra il Romanelli ed il Pellizzeri per un mancato invito da parte di quest'ultimo nel ballo della « tarantella » che egli stava dirigendo, è scoppiato il diverbio, conclusosi poi con l'esplosione di tre colpi di pistola. Due dei quali andarono a colpire il Macrì. uccidendolo, ed il terzo colpì alla coscia il Pellizzeri. al sidi nli, aeno mo adi da a) io da ni te da ra to ieoer ad di 16 Ciel si ze ue ilred to mo » è ore ali rì. pì Questa mattina, fra gli altri testi, è stato udito anche il dott. Natta di Imperia, il perito che eseguì la necroscopia sul cadavere del Macrì e che curò il Pellizzeri. Il perito ha riferito che il colpo che ferì il Pellizzeri venne sparato da circa 20 centimetri, mentre i due che uccisero il Macrì vennero esplosi da oltre 60 centimetri. Il dott. Natta ha anche dichiarato di avere notato, sul ventre del Pellizzeri, una larga ecchimosi, che avrebbe potuto essere stata provocata « anche» da un calcio. In sostanza, con questa nuova deposizione, il fatto potrebjbe venir ricostruito in questo modo. Il Romanelli, colpito alle spalle dal Pellizzeri, ma in modo non grave, si voltò di scatto e, impugnata la rivoltella che aveva in tasca, fece fuoco, colpendo dapprima il Pellizzeri, che stava già fuggendo, e quindi il Macrì, che si trovava a pochi passi di distanza e forse con l'intenzione all|di far da paciere fra i due contendenti. » L'udienza di oggi è stata quindi chiusa dall'intervento del patrono della moglie e dei figli del Macrì, il quale ha ricostruito il fatto prendendo spunto dalla deposizione del dott. Natta. L'aw. Baccino ha concluso il suo intervento chiedendo un milione di lire per la costituzione di parte civile, ed inoltre i danni morali e materiali patiti. Domani mattina toccherà al pubblico accusatore dott. Penco, e quindi ai due difensori degli imputati, gli avvocati Ciurlo e Bruna. La sentenza dovrebbe aversi nella tarda serata o nel primo . mattino di ! sabato.

Luoghi citati: Cipressa, Imperia, Melicucco, Reggio Calabria, Rizziconi, Rosarno, Sanremo