Disordine e danni incalcolabili per l'agitazione nelle dogane

Disordine e danni incalcolabili per l'agitazione nelle dogane Proteste* da tutta Europa contro lo «sciopero bianco» Disordine e danni incalcolabili per l'agitazione nelle dogane L'applicazione del vecchio regolamento blocca tutte le merci - A ogni posto di frontiera treni e autocarri fermi; discussioni violente e manifestazioni ostili contro i funzionari - La Svizzera decide di rallentare il flusso delle derrate verso l'Italia per impedire ingorghi - Le mancate importazioni potrebbero favorire un aumento dei prezzi (Nostro servizio particolare) Koina, 3 giugno. Lo «sciopero bianco» del personale delle dogane sta causando danni ingenti all'intera economia nazionale. Dopo la astensione totale attuata per quarantotto ore alla fine della scorsa settimana i 3200 dipendenti doganali hanno iniziato, a partire dalla mezza notte di domenica, una manifestazione di protesta basata sull'applicazione integrale e scrupolosa delle leggi e dei regolamenti, assolutamente inadeguati all'intensità del traffico attuale e al numero degli occupati nelle delicate e com plesse uperazioni di controllo e vigilanza. Se a Milano ad esempio normalmente venivano compiuti circa 2800 controlli al giorno nelle fabbriche e negli opifici, gli impiegati doganali riescono ora ad effettuarne non niù di 1400, per cui in pochi giorni nella metropoli lombarda, come in tutte le città, e soprattutto nei maggiori centri indù striali si è determinata una situazione insostenibile: 'I ritmo produttivo ne comincia a risentire seriamente, mentre spesso macchine e utensili già prodotti non possono essere smistati per la vendita, a causa di ritardi nella preventiva verifica da parte dei doganali. Ma non sono soltanto queste le ripercussioni dello «sciopero bianco ». Si può dire che le più gravi, quelle che incideranno negativamente per pa recchie settimane, forse per mesi, in ogni campo della vita del paese, sono provocate dall'ingorgo che, da venerdì scorso, si è avuto in tutti 1 posti di frontiera di terra e di mare. Migliaia di vagoni e di autotreni, carichi delle più varie merci, sono fermi a Modane, Ventimiglia, Domodossola, Chiasso, mentre nei porti e negli aeroporti si accumulano, con un crescendo quasi sorprendente, enormi quantitativi di casse :n attesa di controllo. Ritardi nelle verifiche, ritardi nelle partenze, ritardi nelle consegne. Gli spedizionieri sono • imamente allarmati dal progressivo aggravarsi della situa/.one e dai notevoli oneri relativi alla imprevista pernia nenz-i nelle stazioni di transi¬ to dei vagoni ferroviari. Le ditte produttrici sono preoccupate per i mancati arrivi Il danno economico per i due giorni di astensione totale può essere valutato in grosso modo in venti miliardi di lire, mentre non è possibile fare alcuna previsione circa il danno diretto e indiretto derivante dallo « sciopero alla rovescia », date le numerose componenti di carattere fiscale e produttivo. Negli ambienti del ministero delle Finanze si ammette che i riflessi negativi dell'agitazione saranno di portata eccezionale sull'intera economia. Ne potranno risentire anche i prezzi all'ingrosso e al consumo. Il ministro dell'Agricoltura Ferrari Aggradi ha pregato oggi il ministro delle Finanze Tremelloni di disporre per un sollecito inoltro del bestiame in attesa dì entrare in Italia. Al suo dicastero infatti è giunta notizia che presse alcune frontiere- sono ferme notevoli partite di bestiame vivo per il quale una sosta oltre i limiti normali potrebbe avere conseguenze gravissime.

Luoghi citati: Domodossola, Europa, Italia, Milano, Modane, Svizzera, Ventimiglia