Il psi di Aosta si riunisce stasera per discutere delle nuove alleanze

Il psi di Aosta si riunisce stasera per discutere delle nuove alleanze Il psi di Aosta si riunisce stasera per discutere delle nuove alleanze Ieri al Consiglio regionale i due assessori socialisti si sono schierati con il pei e l'Unione contro de e psdi a proposito della fabbrica Fera Essi avrebbero disubbidito alle disposizioni del segretario provinciale (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 31 maggio. Nel palazzo della Regione, er accentuare gli atteggiamenti autonomistici nei conronti degli organi centrai;, i artelli sulle porte degli uffici ono scritti in lingua francese. Tuttavia la maggioranza efronista» che governa la valle oggi ha rifiutato di prendere una niziativa autonoma per salvare la Fera di St.-Vinoent. Ha preferito chiedere ohe a preoccuparsi della fabbrica che occupa duecento operai sia l'Iri. La decisione è stata presa dal Consiglio regionale riunitosi stamane in seduta straordinaria. Una commissione si re cherà a Roma per sollecitare l'intervento dell'Iri. La mino ranza consiliare, costituita da democristiani, socialdemocrati ci e liberali, ha rifiutato di far parte della delegazione. Un consigliere democristiano ha detto: < Le maestranze della Fera hanno bisogno d'un aiuto immediato da parte della Regione. La commissione che in tendete nominare compirà viag gi turistici a Roma; nel frattempo però c'è il pericolo che i duecento operai della Fera passeggino come disoccupali per le strade di Saint Vin cent ». La folta delegazione di lavoratori che gremiva le tri bune della sala consiliare ha applaudito. La Fera è un'azienda metal meccanica che costruisce iniet tori e pompe per motori Die sei. Si è trasferita da Torino a Saint Vincent nel '62. Ritardi nella costruzione del nuovo sta bilimento, difficoltà di recluta mento della mano d'opera spe cializzata, che in parte rifiutò di trasferirsi da Torino a Saint Vincent, stasi congiunturale, sono stati alcuni dei fattori principali che hanno messo in crisi la fabbrica. Da un anno la Fera ha l'amministrazione controllata. La maggioranza « frontista » ha rifiutato l'aiuto della Regione chiedendo che provveda l'Iri. Il documento è stato approvato con 18 sì (7 Union, 9 comunisti, 2 socialisti) e 16 astenuti (democristiani e liberali; il rappresentante del psdi era assente per un grave lutto familiare). Sono stati bocciati con 18 »io (Union, pei, psi) contro 16 si (de, pli) gli ordini del giorno democristiano-socialdemocratico e quello liberale. Il fatto ha suscitato sorpre sa e malumore negli ambienti politici democratici. Il segre lLzttario del psi, Frojo, ci ha con fermato oggi di aver invitato i due socialisti « a non votare contro le proposte democristiane di aiuto agli operai della Fera o quanto meno di astenersi sull'ordine del giorno presentato ria comunisti e Union». Invece i due socialisti hanno votato con pei e Union. Ci sarebbe da chiedersi perché i comunisti valdostani non abbiano esitato ad assumere un atteggiamento contrario alle richieste degli operai del fiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiitiii«iiiiiiiiiiii»«itiiiiiriiiiiiiila Fera. La spiegazione c'è. L'Union Valdòtaine è una forza sostanzialmente conservatrice. Non crede all'industrializzazione della Valle per tre ragioni: ritiene che le fabbriche danneggeranno il turismo; non vede volentieri il sorgere di nuove imprese che richiamerebbero mano d'opera di altre regioni d'Italia; teme che la massiccia immigrazione alla lunga alteri il ceppo etnico valdostano nel quale l'Union ha il suo più valido elettorato E' vero che i comunisti, a pagina 4 del loro programma elettorale, presentato due set-Umane fa, assicuravano che«l'amministrazione popolarenon ha mai fatto mancare ilsuo appoggio ai lavoratori inlotta per la difesa del lavoroe del tenore di vita ». Però oggi il pei non vuole dispiacere all'Union, perché ripone nel movimento dell'avv. Caveri le speranze d'una conferma dell'amministrazione «frontista*. Per domani sera è indetta l'assemblea degli iscritti al partito socialista di Aosta. Le possibilità son due: l'approvazione di un ordine del giorno che dia alla segreteria il pre ciso mandato di aprire trattative con la de e il psdi per il centro-sinistra e l'approva zione di un documento più ge nerico che autorizzi trattative « con tutti i partiti democratici sulla base del programma socialista». La seconda dizione non escluderebbe i comunisti pur lasciando una priorità al centro-sinistra. Il psi rivendica un incari-1co direttivo alla Cogne. «Non e ini posto di sottogoverno — si e afferma — ma l'assunzione di l\responsabilità per poter connìtribuire alla formazione dei o]programmi produttivi dell'im- ò e portante complesso siderurgico vitale per la Valle d'Aosta ». Nell'attesa di una risposta a questa richiesta, i socialisti non intendono chiudere la porta al frontismo comunista. Sergio Devecchi

Persone citate: Caveri, Fera, Frojo, La Fera, Sergio Devecchi