Livio Giordano rimarrà all'ergastolo «Il crimine non merita alcuna pietà» di Guido Guidi

Livio Giordano rimarrà all'ergastolo «Il crimine non merita alcuna pietà» La Cassazione ha respinto il suo ricorso Livio Giordano rimarrà all'ergastolo «Il crimine non merita alcuna pietà» Così ha detto il Procuratore Generale, opponendosi all'accoglimento dell'istanza - La decisione della Suprema Corte dopo brevissima riunione • I difensori avevano invocato le attenuanti generiche per ridurre la pena a 30 anni - Ora il giovane di Vinadio (che uccise il suo miglior amico per rapinarlo) può sperare nella grazia ma non prima di aver scontato vent'anni di carcere (Nostro servìzio particolare) Roma, 28 maggio. Livio Giordano ha perduto definitivamente ogni speranza: la Cassazione ha confermato la sua condanna all'ergastolo. I giudici hanno ritenuto che nessun rilievo possa essere mosso alla sentenza della Cor-i te d'assise d'appello di Torino: non merita, infatti, alcuna attenuante il giovane che la sera del 28 novembre 1960 a Vinadio (Cuneo) assassinò il suo miglior amico, Giovanni Battista Armando. Lo uccise per rubargli 40 mila lire che custodiva nel portafogli e le chiavi dell'ufficio postale, di cui era il gestore, per compiere un furto che gli rese poco più di 70 mila lire. Il delitto è di quelli che vanno puniti con la massima severità: la Corte Suprema ha fatto propria questa tesi del procuratore generale dott. Carlo Reviglio della Veneria e del patrono di parte civile aw. Leonardo Manneschi di Cuneo per cui il ricorso di Livio Giordano avrebbe dovuto essere respinto. Due ore sono state sufficienti ai magistrati della Cassazione per risolvere il caso. Alle 16 di oggi il presidente dott. Giacomo Fumu ha annunciato che la sorte di Livio Giordano era stata decisa. Per sempre: infatti, il giovane ora può sperare soltanto nell'eventuale grazia del Capo dello Stato, ma questa speranza potrà forse realizzarsi fra non meno di vent'anni. Rapida e sintetica è stata la relazione che uno dei con siglierl, dott. Bivona, ha fat to alla Corte per ricordare in cosa consisteva l'episodio sul quale avrebbero di 11 a poco ' dovuto pronunciarsi. Un episodio terribile, quello di cui è stato protagonista Livio Giordano, che è avvenuto la sera del 28 novembre 1960. All'epoca 11 giovanotto aveva vent'anni e due mesi: è nato, in fatti, a Vinadio il 17 settem bre 1940. Quella sera non rientrò nel la sua abitazione il giovane uf llciale postale del paese Giovanni Battista Armando. L'indomani si accertò che la cas sa dell'ufficio era stata svali giata durante la notte. La mattina del 6 dicembre successivo, un contadino, Giuseppe Bagnis, incontrò in una strada di campagna Livio Giordano e notò che stava nascondendo sotto le arcate di un ponte una mazza di legno. I carabinieri furono avvertiti, andarono sul luogo e trovarono la mazza che recava tracce di sangue Livio Giordano venne interrogato e confessò di avere ucciso Giovanni Battista Armando e di avere gettato il cadavere in fondo ad un pozzo. Aggiunse che aveva premeditato il delitto da un mese. Pu condannato all'ergastolo nel giugno 1961; tre mesi dopo fuggì dal carcere ma fu arrestato tre giorni dopo mentre sua madre, alla televisione, lo piegava di costituirsi. Una ragazza pugliese, Anna Maria Pastore, dopo avere seguito la trasmissione si commosse e si recò a Vinadio; dopo due anni, la mattina dell'8 luglio 1963, sposò Livio Giordano in carcere a Santa Maria in Gradì a Viterbo. La speranza del giovane era legata ad un (ilo sottile: ottenere le attenuanti generiche ori essere quindi condannato a 30 anni anziché all'ergastolo. Ma i giudici di Cuneo e di Torino avevano spiegato che la eventuale concessione non era possibile perché l'assassino nel compiere il delitto aveva mostrato di essere crudele, cinico, vile. Oggi prima l'avv. Manneschi di Cuneo, poi il procuratore generale, hanno osservato che ogni richiesta di Livio Giordano non aveva alcun fondamento. La tesi difensiva è stata sostenuta ed illustrata dall'on. Filippo Ungaro. Per quale ragione la sentenza di Torino avrebbe dovuto essere annullata con la conseguenza di sottoporre Livio Giordano ad un altro processo? Perché i giudici non avrebbero spiegato con sufficiente chiarezza 11 motivo per cui s'erano indotti a negare le attenuanti generiche. cPer tre elementi, invece, Livio Giordano le meriterebbe — ha spiegato il difensore — innanzi tutto una premessa per avvertire che i giudici hanno commesso un errore qua7ido le hanno negate perchè il delitto c stato premeditato ed c stato commesso con crudeltà. Premeditazione e ferocia non rappresentano un ostacolo: le attenuanti generiche, infatti, vengono concesse a prescindere dal delitto. Ma nel caso di Livio Giordano vi sono tre elementi che militano a suo favore: non aveva precedenti penali, era quasi un ragazzo avendo compiuto da due mesi venti anni, gli psichiatri pur avendo detto che è sano di mente hanno anche aggiunto che la "strutturazione del suo io è decisamente debole". Sono tre elementi importanti se si tiene conto che nel frattempo il giovanotto è maturato, Il suo comportamento successivo al delitto mostra che egli si è rbcsmhucc«GLlCi ravveduto, ha sposato una brava ragazza che si sta sacrificando per lui. Non è questo ovviamente un argomento da discutersi in Cassazione: ma io ritengo che i giudici debbano valutarlo ». I consiglieri di Cassazione hanno discusso fra loro circa un'ora: poi hanno stabilito che dovesse essere respinto il ricorso di Livio Giordano e conformata, quindi, la sua condanna all'ergastolo. Guido Guidi La mamma e la giovane moglie di Livio Giordano fotografate in casa a Vinadio L'ergastolano Giordano il cui ricorso è stato respinto

Persone citate: Anna Maria Pastore, Bivona, Carlo Reviglio, Filippo Ungaro, Giacomo Fumu, Giovanni Battista Armando, Giuseppe Bagnis, Leonardo Manneschi