Nel 1970 avranno l'auto 60 famiglie francesi su 100

Nel 1970 avranno l'auto 60 famiglie francesi su 100 Nel 1970 avranno l'auto 60 famiglie francesi su 100 Attualmente la proporzione è di 41 su 100 - "France Soir" scrive: «Lo Stato dovrà fare uno sforzo per costruire strade e parcheggi; le fabbriche dovranno unirsi per affrontare la concorrenza internazionale » (Nostro servizio particolare) Parigi, 27 maggio. Esaminando la situazione del mercato automobilistico francese, « France Soir » scrìve: « Se i nuovi modelli non piacessero ai compratori la Renault si troverebbe in gravissime difficoltà e la Peugeot sarebbe condannata a morte ». I costruttori francesi, secondo « France Soir », non possono permettersi il lusso di un insuccesso, come è già accaduto alle volte in passato, con grave danno. A ciò si attribuisce l'indietreggiamento della produzione francese che dodici anni fa era il doppio di quella tedesca, mentre oggi la situazione si è capovolta. I costruttori accusano la insufficienza di investimenti precisando che ad essi dedicano da cinque anni meno del 5 per cento del fatturato, cioè la metà di quanto vi dedichino inglesi e tedeschi. Dei giganti americani non si parla nemmeno. « In quattro anni — ha detto un costruttore — ossia dal 1960 al l96lh l'industria automobilistica francese ha investito due miliardi e seicento milioni di franchi (3B6 miliardi di lire circa); durante lo stesso periodo i costruttori tedeschi hanno investito 7 miliardi di franchi (875 miliardi di lire). La sola Volkswagen ne ha investiti 2,3l( ed ha potuto quindi attrezzarsi bene ». I francesi non avrebbero potuto investire più di quanto hanno fatto perché dal 1960 al 1963, cioè negli anni considerati buoni, il loro profitto lordo non sarebbe stato superiore al 6 per cento in media, cioè di parecchio inferiore a quello dei concorrenti, europei o americani. Perciò la Renault è costretta ora a lanciare un prestito di dodici miliardi e mezzo di lire. Ma questi costruttori non disperano, e dicono: « Il nostro ritardo è notevole, però la partita non è ancora persa. Abbiamo ancora quattro anni dinanzi a noi e dobbiamo saper utilizzare tale periodo di grazia ». La scadenza temuta, infatti, è quella del 1970 perché a tale epoca il mercato interno non sarà più protetto dalle dogane; ma si spera che, nel frattempo, lo sviluppo economico delle regioni attualmente povere, l'allontanamento sempre maggiore delle residenze dal luogo del lavoro, l'aumento della popolazione ed un più grande benessere generale permettano una vendita notevole. Attualmente 41 famiglie francesi su 100 hanno una automobile e, secondo le previsioni degli uffici di statistica, più di 60 famiglie su cento l'avranno nel 1970. Lo Stato, però, dovrà fare dal canto suo uno sforzo per la costruzione di strade e di parcheggi, e le fabbriche dovranno unirsi, fondersi per raggiungere la statura che permetta di affrontare la concorrenza internazionale, in particolare l'americana. Si prevede lìn d'ora il « matrimonio » tra Citroen e Peugeot, già associate in certi settori, e quello della Renault con un altro costruttore. I. m.

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