L'esponente comunista e la sua segretaria rilasciati dopo dieci ore d'interrogatorio di Gino Mazzoldi

L'esponente comunista e la sua segretaria rilasciati dopo dieci ore d'interrogatorio L'esponente comunista e la sua segretaria rilasciati dopo dieci ore d'interrogatorio (Dal nostro corrispondente) Milano, 27 maggio. L'ex consigliere comunale comunista a Palazzo Marino, il dott. Alessandro Beltramini, espulso dal Venezuela con la sua bella segretaria, Josefa Ventosa Jiménez, perché entrambi considerati « stranieri indesiderabili* è giunto oggi alle 12,25 all'aeroporto della Malpensa con il « Jet. * dell'Alitalia partito da Caracas la scorsa notte. La coppia è scesa per ultima dall'aereo, atterrato con un Quarto d'ora di ritardo: Beltramini vestiva di blu, con una camicia azzurra e cravatta a righe, lei di rosso, con un abitino a « pois » neri. Entrambi avevano occhiali scuri. Appena a terra sono stati bloccati dal dottor Vigevano dell'Ufficio politico della questura di Milano e fatti salire su una < 1500 * bianca, direttasi velocemente al comando di via Fatebenefratelli. L'intervento della polizia milanese, che ha agito in stretta collaborazione con quella aeroportuale di frontiera, è stato, in un certo senso, un colpo di scena. Era infatti corsa voce nelle ultime ore che Beltramini avrebbe proseguito in aereo per Roma; con molta probabilità da Milano a Roma l'avrebbero accompagnato il fratello Antonio e il suo avvocato Enrico Sbisà. A nessuno è stato possibile avvicinarsi al medico e alla bella spagnola: un attento servìzio di vigilanza era stato predisi/osto dalla polizia che ha vietato a giornalisti e fotografi di avvicinarsi all'aereo. Come noto, Beltramini è stato privato dalle autorità venezolane, dei 200 milioni che aveva al momento dell'arresto in Venezuela. Egli è stato interrogato su questa circostanza e con lui la giovane accompagnatrice L'ex consigliere comunale comunista, inoltre, dovrà rispondere di esportazione illegale di valuta estera, e di falsa dichiarazione dei redditi. Più incerta la situazione di Josefa Ventosa. La giovane donna infatti è cittadina straniera e come tale potrebbe incorrere nei rigori della legge riguardante le « persone non desiderabili} ed essere di conseguenza invitata a lasciare quanto prima l'Italia Sintomatico il fatto che l'avvocato Sbisà e il dott. Antonello Beltramini fratello del medico avvicinati da un giornalista abbiano parlato solo del dott. Alessandro e non della donna che in Venezuela l'ex consigliere comunale comunista ha più volte presentato come la sua «fidanzata» L'avvocato Sbisà ha confermato che il dott. Vigevano e il dott Scinrnfia gli avevano tatto in tendere, che iier il momento non sarebbe stato preso alcun provvedimento a carico del suo cliente. A tarda sera si è aperta la porta dell'ufficio politico, ne è uscito un agente che ha raggiunto un vicino bar. Beltramini e la Ventosa avevano chiesto di poter bere una bibita. Si è intravvisto per un attimo il medico che ostentava una disinvolta sicurezza davanti ai funzionari; anche la lrpsdmlrlgiovane spagnola che era se-(«ditta accanto a lui appariva otranquilla e serena. QuandoI aun fotografo ha tentato dunscattare una fotografia attra-\mverso quello spiraglio aperto,\nil dott. Beltramini ha avuto] un moto di stizza e gli agenti della polizia hap.no tentato di bloccare l'importuno. vauVerso le 19 sono giunte alla glquestura tre infermiere dc!la;tclinica San Siro, di proprietà]cdel dott. Beltramini, le quali 0hanno insistito sull'urgenza di\Vconferire immediatamente c"i|/il loro primario. Non hanno] voluto spiegare i motivi della i . , . . ,, .... 'Srichiesta agli agenti di ser-ì. . . 1 tvizio e sono state accampa-; gnate allora da un funziona- rio della «politica*: si è sa-\sputo poi che col pretesto di]vsddcomunicare notizie urgenti avevano voluto porgere il saluto del personale della clinica al dott. Beltramini. Soltanto poco prima delle 22Inil dottor Beltramini e la sua\ segretaria hanno lasciato gli uffici della Squadra politica di via Fatebenefratelli: sono subito saliti sull'auto del fratello del medico sulla quale si trovava anche l'avvocato Sbisà. Dopo aver pregato i giornalisti di non fare domande in quanto i due erano visibilmente stanchi, la macchina si è diretta alla clinica S. Siro e non è stato più possibile avvicinare il medico e la sua segretaria. La polizia ha tenuto a precisare che per il momento nessun provvedimento e stato adottato nei confronti della coppia Il Questore di Milano a tal proposito ha dichiarato: «Trattandosi di un cittadino italiano espulso da un paese straniero Beltramini è stato Invitato in Questura per fornire chiarimenti che saranno tempestivamente trasmessi al ministero dell'Interno. Il medico dovrà dare spiegazione di tutta la valuta che aveva indosso, dire dove e come se l'è procurata, cosa intendeva farne. La Guardia di Finanza ha contestato al dottor Beltramini la mancata denuncia dell'esportazione di denaro. Per quanto riguarda la signorina Ventosa non è escluso venga adottato nel suoi confronti un provvedimento di polizia; è però prematuro dire di che genere. Per il momento la signorina Ventosa è una cittadina straniera con regolare permesso di soggiorno». Beltramini e la sua compagna non si attendevano alla Malpensa tanta polizia: prima d' sbarcare avevano ordinato due bottiglie di spumante e avevano brindato festosamente al loro rientro in Italia. Avevano viaggiato tranquil- li, senza scorta come due turisti Qualsiasi. Nessuno dei passeggeri li aveva notati, nessuno aveva scorto sui volti della coppia il minimo turbamento. La hostess Silvana Colledaci ricorda il dottore e la ragazza mentre brindavano allegri come due fidanzati. Il co- «laudante dell'aereo aveva rioevteto i due passaporti dalle autorità venezolane con l'ordìne di riconsegnarli a Beltramini e alla Jiménez soltanto n Milano, Già un'ora prima dell'atri vo del Jet, la polizia milanese aveva disposto alla Malpensa un grosso cordone. Sbarrato era masstcBeltramini quando ha vi¬ l'accesso ai giornalisti e ai fotografl. Proibito avvicinarsi a chiunque Si è subito capito 0;ie „„ provvedimento era nelVnrin Lo schieramento delle /0,-;R dell'ordine ,Q , ■ -- Sto la polizia ha avuto un mo-. .. ■ -, to di sorpresa: assai contro* . ' , ,, . r""a ln beUn Jospfa er" "'s"° fianco. Si conclude così lavicenda iniziatasi il io aprilescorso con l'arresto a Caracasdel medico e della sua amicatrovati in possesso di 330.000dollari pari a circa 200 mi/io-ni di lire, nascosti nel baga- iiiiiiiiillliiiiiiiHMiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii glio e portati nel Venezuela clandestinamente. Secondo l'accusa, questi dal lari rappresentavano un con tributo del partito comunista italiano al finanziamento del le attività clandestine e di guerriglia delle forze comuni sfe in Venezuela. Gino Mazzoldi