Beltramini espulso dal Venezuela con l'amica: sequestrati i 330.000 dollari

Beltramini espulso dal Venezuela con l'amica: sequestrati i 330.000 dollari II medino milanese accusato di «r complotto » Beltramini espulso dal Venezuela con l'amica: sequestrati i 330.000 dollari Il governo di Caracas, pur non avendo le prove, è convinto che la somma fosse destinata ai ribelli comunisti - Il dottore era stato arrestato il 10 aprile - La partenza per l'Italia sarebbe imminente - Ieri ha detto: «Voglio rifarmi una vita» - Si appellerà per riavere il denaro confiscato i e (Nostro servizio particolare) Caracas, 26 maggio. La detenzione del dottor Alessandro Beltramini e della sua collaboratrice e «fidanzata » Josefa Ventosa Jiménez, iniziata come è noto il dieci aprile scorso, sta per concludersi. Infatti il governo venezolano, rimesse in libertà ieri sera le ventisei persone che aveva arrestato tra la fine di marzo ed i primi di aprile sotto accusa di complotto comunista, ha decretato la espulsione dal Venezuela del Beltramini e di Josefa Ventosa, dichiarati « non desiderabili ». Il medico milanese, con la sua amica, sarebbe già stato messo in libertà. Secondo alcune voci la coppia sarebbe già partita in aereo, a tarda sera per l'Italia. L'avventura in Venezuela è costata all'ex consigliere comunale di Milano (o a chi gli aveva consegnato la somma) la perdita dei 330.000 dollari (circa 200 milioni di lire), che la polizia gli aveva sequestrato. li governo, infatti, considerato che il medico e la sua collaboratrice avevano introdotto nel Venezuela l'ingente quantitativo di dollari in violazione delle norme valutarie, ha disposto (come le leggi gli consentono) la confisca delle somme sequestrate. Si ritiene che il legale venezolano del dottor Beltramini, su richiesta del medico, chiederà alla magistratura la revoca del decreto di confisca, ma è poco probabile che l'azione abbia successo. Il medico, appena appresa la notizia dell'espulsione, ha dichiarato che spera di essere presto dimenticato e di potersi « rifare una vita ». Negli ambienti vicini al Mi nistero dell'Interno si ammette che la polizia non è riuscita a trovare prove effettive che il medico milanese fosse un c corriere comunista », ma si sottolinea .che non sempre si mili prove sono ottenibili. In altre parole, negli ambienti governativi esiste sempre la convinzione che la notevole somma introdotta dal medico milanese nel Venezuela non dovesse affatto servire a finanzia re quella « nuova vita » che il Beltramini ha ripetutamente detto di aver voluto iniziare in America, ma fosse realmente destinata ai comunisti vene zolani. Quanto alla liberazione delle ventisei persone che erano sta te arrestate sotto accusa di complotto comunista diretto ad attentare alla vita del presidente Raul Leoni, il comunicato ufficiale diramato dal mini stro dell'Interno Gonzalo Barrios la giustifica con la con statazione che si è dileguata l'atmosfera minacciosa esisten te nel Venezuela alla fine di marzo. Gli esponenti dell'opposizio ne, però, sottolineano che in realtà il governo non ha po tuto ottenere le prove di una congiura che è esistita soltan to nelle fantasie del ministro dell'Interno o che è stata sban dierata per scopi politici pur sapendo che non esisteva. Tra i liberati figurano l'editore Mi guel Nagle Caprites ed i direttori di due giornali della sua catena di quotidiani e periodici Come è noto, i « congiurati » (e il medico italiano con l'amica spagnola) erano stati trattenuti in stato di arresto in S tata dal Parlamento. Essa autorizzava il potere esecutivo a trattenere in carcere fino ad un tempo massimo di novanta giorni quanti, cittadini o stranieri, fossero sospettati di attentato alla sicurezza lello Stato. (Ansa) Il dott. Beltramini e Josef a Ventosa a Caracas (Tel.) IIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Illlllllllllllllllllllllllillllllllllll Illlllllllllllllllllllllllll

Persone citate: Alessandro Beltramini, Beltramini, Gonzalo Barrios, Nagle, Raul Leoni