Delicata e importante posizione dell'Union Valdòtaine ad Aosta

Delicata e importante posizione dell'Union Valdòtaine ad Aosta DOPO L E ELEZIONI PI PO M E IVI I C A Delicata e importante posizione dell'Union Valdòtaine ad Aosta Il suo concorso, non indispensabile al Comune, è necessario alla Regione - L'unionista on. Gex (anche a nome dei colleghi sen. Chabod e avvocato Marcoz) dichiara : « Non dobbiamo porre preclusioni di principio ; deve interessarci solo il bene della Valle » - Aspra campagna comunista contro il psi per impedire il centro-sinistra CDal nostro inviato speciale) Aosta, 26 maggio. Gli iscritti ai partito socialista della sezione di Aosta si riuniranno lunedì prossimo in assemblea per esaminare i risultati elettorali e decidere la linea di condotta da tenere nella formazione della nuova amministrazione civica. La « base » darà quasi certamente mandato alla segreteria di iniziare le trattative con la de e i socialdemocratici per il centro-sinistra. I tesserati del psi in città sono circa quattrocento, di cui il quarantasette per cento operai della Cogne, il dieci per cento lavoratori edili e artigiani. Il restante quarantatre per cento è costituito da ceto medio. E' sui quattrocento socialisti che il pei compirà un ultimo sforzo per tentare di capovolgere il significato del voto di domenica e conservare il controllo del municipio di Aosta. Nella assemblea comunista di ieri sera è stato detto agli attivisti: «Ognuno di voi avvicini un iscritto socialista e cerchi di convincerlo che l'alleanza tra pei, psi e Union corrisponde agli interessi popolari ». E' difficile sapere se tutti 1 comunisti svolgeranno l'opera capillare di « rieducazione politica » che è stata loro comandata. C'è il rischio avvertito da alcuni esponenti comunisti — che la pressione sulla « base » socialista provo chi un effetto opposto a quello che si desidererebbe raggiun gere. Il pei ha anche fatto stampare decine di migliaia di volantini, che dovrebbero essere diffusi domani in città. In essi si dice, con eccessiva disinvoltura, che la votazione di domenica ha confermato la fiducia nell'amministrazione di sinistra. I dirigenti socialisti sì dolgono dei sistemi del pei, ma non appaiono preoccupati: «I socialisti sono adulti e non hanno bisogno della tutela che si concede ai bambini ». Appaiono decisi ad andare avanti per la loro strada. Il segretario della federazione, Frojo, e il vicesegretario, avv. Palmas, venerdì mattina avranno a Roma un colloquio con 1 dirigenti nazionali del psi. Mar tedi della settimana prossima, dopo l'assemblea socialista, po trebberò cominciare le trattative ufficiali tra de, psi e psdi per la Giunta municipale. I tre partiti hanno l'intenzione di procedere rapidamente, cosi da concludere prima delle eie zioni sarde di metà giugno. Resterà il problema della Regione. E' chiaro che i socialisti non potrebbero resistere a lungo con il centro-sinistra in città e il frontismo nel Con siglio regionale. Si confida che « entro qualche tempo » la sì tuazione si chiarisca. Il cen tro-sinistra dispone di diciassette voti su trentacinque, cioè non ha la maggioranza. De mocristiani, socialisti e socialdemocratici non considerano però chiuso il discorso con l'Union. E' vero che il leader degli unionisti, avv. Caveri, sembra deciso alla non collaborazione con il centro-sinistra. La linea dell'Union deve ancora essere discussa dagli organi direttivi del movimen to, e non tutti sono convìnti che questa politica protestataria a oltranza corrisponda agli interessi effettivi del movimento e della Valle. Non si tratta, è bene chiarirlo, di spaccare l'Union, ma di svolgere all'interno un lìbero dibattito. E* un tentativo che l'on. Gex, i'avv. Marcoz (presidente del Consiglio regionale), il sen. Renato Chabod, l'avv. Chamonin e altri hanno già compiuto nel novembre del '63 quando, in occasione delle trattative per la Giunta regionale, proposero un documento che sottolineava « il dovere dell'Union di non rifiutare alcuna delle vie possibili per ottenere l'applicazione integrale dello statuto e la soluzione di tutti i problemi valdostani ». L'on. Gex, oggi in un colloquio, ci ha confermato di essere ancora delia stessa opinione: «Discuteremo all'interno del movimento. Siamo una forza indipendente. Non dobbiamo porre preclusioni di principio. L'Union deve avere come unico obiettivo l'interesse della Valle ». Si fa sempre più strada la convinzione che l'Union non possa restare assente dalle grandi decisioni che interesseranno il futuro della Valle d'Aosta. Matura anche la consapevolezza che « le sterili lotte esasperano gli animi e non producono ». I democristiani (stasera si è riunito l'esecutivo regionale), i socialdemocratici e i socialisti hanno già ripetutamente affermato in questi giorni la loro disponibilità. Alle dichiarazioni fatte dal segretario provinciale della de, avv. Malagutti, dal segretario del psdi, prof. Jorioz, dai dirigenti del psi, si aggiunge oggi quella del segretario cittadino della de, Ramerà: «Il centro-sinistra ad Aosta non deve nascere come fatto politico locale fine a se stesso, ma con un impegno del governo centrale a soddi sfare le attese delle popola zioni valdostane. Il centro-sinistra deve significare la pie nrcgipcnr na attuazione dei punti ancora insoluti dello statuto speciale ». Su un impegno del genere gli unionisti potrebbero essere indotti al colloquio? E' una porta che i partiti democratici considerano aperta e che nelle file dell'Union non tutti ritengono chiusa. Sergio Devecchi ffpsfcvlAmaddcn L'avv. Caveri, presidente regionale della Val d'Aosta

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