Omar Sivori passerà al Torino o all'Inter?
Omar Sivori passerà al Torino o all'Inter? Omar Sivori passerà al Torino o all'Inter? Dopo otto anni di carriera tra i juventini le cause che consigliano un trasferimento Il capitano della Juventus Sivori ha dichiarato ieri che se dovrà cambiare società spera di passare ad una di queste due squadre: il Torino o l'Inter. Le dichiarazioni di Omar confermano le possibilità molto avanzate di un suo trasferimento. Sivori compirà trent'anni nel prossimo ottobre. Si trova alla Juventus dal 1957, un periodo molto lungo per poter continuare a rappresentare con efficacia la parte del prim'attore, tutto estro, classe ed improvvisazioni. In otto annate calcistiche, Omar ha vinto con i bianconeri tre scudetti e due Coppe Italia; ha indossato nove maglie azzurre (tante quante ne aveva ricevute in Argentina prima di lasciare il paese dove era nato), ed in più occasioni è risultato il capo cannoniere della serie A. Questo il lato positivo della medaglia. Sul rovescio stanno parecchi atti di indisciplina, molte polemiche, un atteggiamento spesso insofferente e, negli ultimi tempi, un netto calo di rendimento, e l'aperto contrasto con l'allenatore. Tali premesse e specialmente quelle negative portano al fatto che oggi si giudichi indispensabile il trasferimento di Sivori. Omar è giunto al punto di rottura con la sua società, che pure ebbe molta e spesso felice comprensione per il suo carattere, come quella volta che in pieno campionato gli permisero di volare in Argentina per sposare la sua diciottenne fidanzata e rientrare in Italia con la moglie immediatamente. Sivori era abituato a giocare come gli suggeriva l'estro, ad allenarsi secondo un suo particolarissimo concetto, a «comandare» in squadra. Il trainer Heriberto Herrera, impostando la Juventus con uno stile particolare, in cui la personalità dei singoli deve cedere alla manovra del complesso per forza di cose era portato a scontrarsi con il capitano. Gli screzi sono incominciati fin dal periodo di preparazione al campionato e sono perdurati. Forse se Sivori non si fosse infortunato gravemente in un urto con il portiere avversario alla quarta giornata del torneo, rimanendo poi fuori squadra per tre mesi, il problema del suo inserimento nella manovra di Heriberto Herrera avrebbe perso qualche spigolo. Forse, è bene ripetere, poiché la questione non sta solo nella vita privata di Sivori (che dovrebbe sempre essere improntata ai sacrifìci ed alla serietà di un professionista dello sport) non soltanto nel carattere (quanti colpi di testa fuori campò, nella carriera italiana di Omar) ma nel « modo » di giocare. Sivori si sente ancora l'uomo di punta, l'uomo dei 27 goals in un campionato. A trent'anni non ha però lo scatto fulmineo di un ragazzino ed il suo dribbling famoso, che corre sul filo del centesimo di secondo, gli riesce raramente; non ha più la forza di arrivare sotto porta con la chiara visione del rettangolo da inquadrare se gli occhi sono appannati dalla fatica. Sivori avrebbe dovuto seguire la strada di altri celebri attaccanti di classe da Piola e Meazza a Borei e Boniperti. Arretrare cioè nel campo di gara e da rifinitore diventare regista. Omar non si è convinto della necessità del mutamento tecnico, quasi gli pare di trasformarsi da capitano in un gregario. Di qui un aumento di screzi con l'allenatore, il quale ha sempre tenuto duro nelle sue posizioni, chiedendo ad Omar soprattutto mobilità e impegno atletico. Si dice che a Foggia il contrasto abbia portato ad una specie di sabotaggio del gioco da parte di Sivori. Se questo è vero ed accertabile i dirigenti bianconeri hanno il dovere di denunciare la vicenda e di prendere provvedimenti. Sivori afferma di aver eseguito determinati ordini nel tenersi in una determinata zona del rettangolo di gara. In quanto alla sua volontà, pare non sia stata davvero inflessibile. A parte lo spunto dell'ultima « grana Sivori », resta il fatto che un trasferimento appare utile al calciatore stesso, al trainer ed alla società. Per tale motivo sì era già parlato di uno scambio Sivori-Ferrini, si è accennato pure a trattative per Sivori al Bologna e Heller alla Juventus e si dice che Herrera (quello dell'Inter) vorrebbe il suo ex-nemico nel Club nerazzurro. I dirigenti della Juventus studiano il problema. Sono piemontesi e prima di muovere un passo vogliono vedere dove si posa il piede; in altre parole per cedere un giocatore desiderano essere certi di poterlo ben sostituire. I tifosi, che ragionano con lo slancio del sentimento, invocano ancora Omar, senza pensare che il loro idolo del trio Boniperti-Charles-Sivori è appesantito dagli anni. Una parte del pubblico lo rivede sempre goleador scanzonato e ribelle, ma un'altra parte ricorda i troppi atti di indisciplina che li giocatore si è permesso. Così oggi vi è ancora un « caso Sivori » ma è una grana dal sapore melanconico. La polemica si proietta sugli ultimi anni di attività di un calciatore che molto ha dato alla Juventus, che è stato un grande personaggio. p. b. Omar Sivori * Per la « Coppa S. Paolo » (torneo juniores) si sono avuti ieri al campo Rufflni i seguenti risultati : Bacigalupo-Vanchiglla 1-0; Pro Vercelli-Auxilium 1-0. Il torneo prosegua stasera alle 21,15. •A
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