Vende armi a due carabinieri che si spacciano per rapinatori

Vende armi a due carabinieri che si spacciano per rapinatori Arrestato a Forno Canavese: aveva tre mitra e cinque pistole Vende armi a due carabinieri che si spacciano per rapinatori In carcere anche un amico del «trafficante»: era in possesso di assegni rubati, coltelli e di 400 chiavi per alloggi (Nostro servizio particolare) Forno Canavese, 24 maggio. All'una e mezzo di questa notte tre persone si sono incontrate con aria di cospirazione nel campo sportivo di Forno Canavese. Due erano sottufficiali dei carabinieri di Torino, l'altro un giovane del luogo che aveva deciso di vendere un vero arsenale al militi, convinto che si trattasse di fuorilegge in cerca di armi per commettere rapine. Facile è immaginare la conclusione dell'incontro: il giovane, Giulio Glrot di 22 anni, è stato arrestato e le armi sequestrate. Si tratta di un mitra Beretta, uno « sten », una « machine pistole», cinque pistole e centinaia di cartucce, per i quali era stato pattuito 11 prezzo di mezzo milione di lire. L'inchiesta prese l'avvio quando 11 nomando del Gruppo carabinieri di Torino ebbe 11 sospetto che nella città o nei dintorni vi fosse qualcuno che vendeva mitra e pistole. Le indagini furono affidate al Nucleo investigativo. Frequentando gli ambienti della malavita, facendosi passare per rapinatori ai quali mancavano le armi per completare l'equipaggiamento dei complici con i quali Intendevano fare «colpi» grossi, due sottufficiali riuscirono a trovare un individuo che fece al cabo loro: il manovale Vincenzo Ardore, 31 anni, da Siderno (Reggio Cai.), domiciliato a Torino in via Carrera 159. L'Ardore rivelò infatti 11 nome di colui che aveva già fornito armi a lui, il Glrot. Non solo, li mise addirittura in contatto con il giovane, il quale offri in vendita i mitra ad 80 mila lire l'uno e le pistole a 25 mila. Le trattative per arrivare alla conclusione dell'affare e alla consegna della «merce» non sono state prive di momenti critici, che hanno fatto temere il fallimento dell'operazione. L'ultimo è accaduto proprio questa notte al campo sportivo di Forno Canavese. Il Girot doveva presentarsi all'appuntamento con le armi e le munizioni. I falsi banditi avevano pronta una mazzetta in cui tra banconote vere e finte vi era il mezzo milione pattuito. Altri militi erano appostati tutt'intorno pronti a balzare fuori quando i colleghi impegnati nella difficile « compra - vendita » avrebbero rivelato la loro vera Identità. Ma 11 Girot è arrivato a mani vuote. « C'è qualcosa nell'aria che non mi piace » ha detto a coloro che lo aspettavano. A quelle parole i due sottufficiali hanno avuto il timore che egli avesse dei sospetti sul loro conto. Ma il giovane non aveva alcun dubbio nei loro confronti, tanto che per evitare di esporli a pericoli li ha condotti a casa e qui ha effettuato la consegna. Un istante dopo si è trovato sotto la minaccia di due pistole ed ha avuto l'amara sorpresa di scoprire di aver venduto le armi ai carabinieri. Nello stesso momento altri militi, del Reparto radiomobile, hanno fatto irruzione in casa dell'Ardore e lo hanno arrestato. La perquisizione nel¬ lpttdappg«ddpcdndglcGcld l'alloggio del manovale in rapporto con il giovane trafficante non ha portato alla scoperta di armi. Ha però permesso di recuperare 12 blocchetti di assegni rubati, oltre 400 chiavi per alloggio nascoste sotto una piastrella del pavimento, lunghi coltelli a serramanico, un «. pugno di ferro » e un porto d'armi rubato. Tanto il Girot quanto l'Ardore rifiutano di rivelare la provenienza dei materiali di cui erano in possesso. Le indagini continuano. I carabinieri intendono scoprire le fila del traffico di armi. Inoltre vogliono accertare se non fu l'Ardore a fornire la pistola con la quale lo zio materno Giuseppe Comisso uccise un compaesano, nel giugno dell'anno scorso, alla Savonera di Torino. ^. V. Carabinieri in borghese con le armi e le munizioni sequestrate a Forno Oanavese Giulio Girot, a sinistra, e Vincenzo Ardore, i due giovani arrestati dai carabinieri per il traffico di armi dit bbl'lli dl i

Persone citate: Beretta, Forno Oanavese Giulio Girot, Giulio Glrot, Giuseppe Comisso, Vincenzo Ardore

Luoghi citati: Forno Canavese, Reggio Cai, Siderno, Torino