Oggi tregua a Santo Domingo per dare sepoltura ai morti

Oggi tregua a Santo Domingo per dare sepoltura ai morti Oggi tregua a Santo Domingo per dare sepoltura ai morti Dall'alba al tramonto, ribelli e governativi sospenderanno il fuoco - Per le strade giacciono un centinaio di cadaveri: soldati, donne, bambini - Si teme un'epidemia - Alle 18, le due fazioni si daranno di nuovo battaglia (Dal nostro inviato speciale) Santo Domingo, 20 maggio. Per la prima volta domani, 26* giornata di lotta, il fuoco tra le opposte fazioni dominicane sarà sospeso dall'alba al tramonto per raccogliere i morti e portare soccorso ai feriti. L'annuncio della breve tregua, dato dal portavoce delle Nazioni Unite in una conferenzastampa indetta nella notte (ore quattro italiane), è giunto improvviso. L'iniziativa del rappresentante personale di Thant, signor Mayobre, appoggiata dal delegato della Croce Rossa internazionale, lo svizzero Pierre Jequier, dal nunzio apostolico mons. Clarizio, era stata subito accolta con favore da Caamano, ma aveva incontrato la netta ostilità dì Imbert chel Aancora a tarda sera rifiutava Ai a e 4, ; es if. ne n n bt b uo e di apporre la sua firma su qualsiasi protocollo accanto a quella del rivale. Si deve a Mayobre il suggerimento che ha permesso di sbloccare la situazione, quello di ricorrere a due distinti documenti, ciascuno fra l'Onu e una delle fazioni. Mentre trasmetto, le firme non sono state ancora materialmente apposte, i rappresentanti delle Nazioni Unite e della Croce Rossa internazionale e dominicana sono alla ricerca dei due capi: sorprese da queste parti sono sempre possibili anche se ormai improbabili. Domani quindi sarà possibile sostare in quella parte occidentale della fascia periferica a nord della città, che è stata conquistata negli ultimi cinque giorni di combattimenti dagli uomini di Imbert. Il poco che si è finora potuto vedere di questo campo di battaglia, o apprendere dai partecipanti allo scontro, permette di anticipare il quadro: un centinaio di morti (soldati, donne, bambini), altrettanti feriti gravi, molte case sfondate dai cannoni e dai ianks della giunta antirivoluzionaria. Se non si dà sepoltura ai cadaveri in putrefazione, si teme un'epidemia. Imbert ha già annunciato che alle 18 di domani, appena scaduta la tregua, riprenderà l'offensiva per conquistare anche la parte orientale, fino al fiume Ozama, della fascia periferica, ed ha precisato che conta di raggiungere questo obiettivo durante il week-end. E' possibile che ci riesca dato che in questa zona i ribelli, oltre a mancare di mezzi blindati, combattono con alle spalle il «corridoio» tenuto dai marines che li separa dal loro quartiere della Ciudad Nueva (e gli americani lasciano passare solo chi è disarmato). Il dramma potrebbe precipiare, con migliaia di vittime e ion con centinaia, se non ostan te il « corridoio » le due fa zioni riuscissero ad affron tarsi nella popolatissima Ciu dad Nueva. Imbert, al solito, ha proclamato che, americani o ho, egli attaccherà il quartiere ribelle nella prossima settimana; Caamano ha replicato con l'annuncio della lotta tino all'olocausto; il comando degli Stati Uniti, che nel « corridoio » ha schierato la 82" divisione aerotrasportata, continua a parlare soltanto di atteggiamento imparziale nei confronti dei due contendenti. Non certo la volontà ma la forza delle cose (gli americani circondano l'intera Ciudad Nue va) porta però a continue frizioni tra marines e ribèlli, che qualche volta assumono di mensioni drammatiche. Nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, attorno al palazzo nazionale (nella zona di Caamano), i ri belli (secondo gli americani) o gli americani (secondo i ri belli) hanno aperto il fuoco con armi di ogni tipo. Al ter mine del duello violentissimo anche se durato solo sei minuti, le forze Usa lamentano tre feriti, quelle di Caamano vari morti, tra cui due ministri del « governo costituzio naie », Fernandez Molina, ministro dell'Interno, e Fernandez Dominguez, ministro della Giù stizia. Stamane, nella Ciudad Nueva, ho assistito al funerale di Fernandez Dominguez, di 30 anni, figlio di un generale « suicidato » da Trujillo. Sono rimasto impressionato: la folla era immensa e soprattutto in preda ad un pauroso furore collettivo. Sui muri delle case sono comparse scritte contro gli yankees, e le quattro let tere di « Cuba ». Da parte di Imbert ci si mo stra sempre più aggressivi, da parte di Caamano montano le passioni: su Santo Domingo in combe la paura di una cata strofe superiore a quella degl ultimi ventisei giorni. g. g»- rindeFniznointfernicdeOunisgnecomLterdomamenBainsdule tusperconaUSrumiscsorrrinenIntrcatadeUnco1 stl'anivochdacahacoè sahataMtrmddI scfeNncgciacpstsamrSsdvi èvpdinRdntsanlntpdr«d

Luoghi citati: Cuba, Santo Domingo, Stati Uniti, Usa