Rischia di morire perché i barellieri affermano che non è un caso urgente

Rischia di morire perché i barellieri affermano che non è un caso urgente MBotoroso episodio durante io sciopero deità Croce Rossa Rischia di morire perché i barellieri affermano che non è un caso urgente Dramma di una donna in attesa di un bimbo - Abbandonata con il pericolo di un'emorragia - Un esposto alla Procura - Altri infermieri della Croce Rossa hanno invece dimostrato un alto senso di responsabilità e a . o Il personale della Croce Rossa è in sciopero (dalla mezzanotte di ieri lino alle 24 di domani) per ottenere miglioramenti sul piano economico ed organico. Ma, trattandosi di un servizio di grande importanza sociale, è stato deciso che durante l'agitazione due delle dieci ambulanze restino disponibili per i casi urgenti. I barellieri Ieri hanno dimostrato quasi sempre un alto senso di responsabilità. Ma si è verificato anche un grave episodio che per poco non è costato la vita di una donna e che potrebbe avere conseguenze giudiziarie. La donna si chiama Anna Lilla e ha 35 anni. Abita con 11 marito Nicola, bigliettario di tram, e le Agile Maria di 14 anni e Antonia di 11 In via Giulia di Barolo 50. Da quattro mesi aspetta un bimbo, lunedi ha lamentato gravi disturbi e ha chiamato un ginecologo, il dott. Dal Forno. Il medico le ha detto: «Se si aggrava, qualunque cosa le accadesse nelle prosai me ore, si faccia portare Immediatamente al Sant'Anna » VI era 11 rischio della perdita del bimbo e di un'emorragia che avrebbe potuto essere fatale. Ieri mattina verso le 7 la Lilla si aggrava. Con lei c'è la suocera che telefona al medico. « Non perdete un minuto — dice il dott. Dal Forno — chiamate un'ambulanza ». La suocera — donna semplice e in quel momento sconvolta — non sa come fare ed è lo stesso medico che telefona a « Torino Urgente » segnalando la gravità del caso. Poco dopo giunge un'ambulanza della Croce Rossa, salgono 1 barellieri e sono accolti come salvatori dalla suocera. La Lilla sta sempre peggio. I barellieri la guardano e dico no: « Non è un caso urgente e non ci riguarda. Siamo in sciopero ». Questo è quanto affermerà poi la suocera. La quale ora supplica, riesce a trattene re i barellieri e intanto richiama il medico. « Mi faccia parlare con gli infermieri — risponde il medico. — Dirò loro che è un trasporto urgente, che può essere questione di minuti». Ma — affermerà poi la donna — 1 barellieri rifiutano di andare al telefono, se ne vanno. Il dott. Dal Forno telefona alla Croce Verde che — oberata di lavoro per lo sciopero della Croce Rossa — arriva soltanto alle 8,35: un'ora di angoscia Interminabile, la suocera che ripeteva alla nuora : « Coraggio, adesso arrivano » e ogni momento correva alla finestra per guardare in strada, e la Lilla che gemeva sempre più debol mente: «Mamma, ma perché non vengono. Io muoio ». Poi, il trasporto al Sant'Anna a sirena spiegata, si arriva appena in tempo. Il bimbo non può essere salvato, comunque si evita il rischio dell'emorragia. Intanto, la suocera ha telefonato all'Azienda tranviaria e la direzione cerca di raggiungere il fattorino Lilla. Lo trova su una vettura del « 21 » in corso Casale e gli dà il cambio. Il bigliettario corre al Sant'Anna e può abbracciare la moglie, appena operata, nel reparto del prof. Robecchi. Quando esce dalla clinica, vede arrivare una ambulanza della Croce Rossa che trasporta una partoriente, «Perché lei si e mia moglie no?». Oggi il sig. Lilla presenterà un esposto alla Procura della Re pubblica; un altro esposto sarà presentato dal dott. Dal Forno alla direzione della Croce Rossa Il direttore della Croce Rossa ci ha espresso il suo dolore per questo grave episodio. « Prima dell'inizio dello sciopero — ha detto — ho convocato i quaranta dipendenti, ho spiegato loro che il servizio di pronto soccorso è una cosa molto delicata e li ho messi di fronte alle loro responsabilità, in quanto soltanto un medico è in grado di stabilire se un caso è urgente o no ». Il caso della signora Lilla era stato definito « urgente » da un medico. Ma 1 due barellieri — che pure erano accorsi sollecitamente — hanno giudicato diversamente e se ne sono andati con la loro ambulanza vuota. e e a a prese di 4 milioni e 666 mila lire. Il maroso. Milanese teneva 1 rapporti coi fornitori del reggimento, i quali, lamentando un ritardo sistematico nel pagamento delle fatture, si recarono al comando della Divisione, che, già avvertito da una lettera anonima, dispose una ispezione amministrativa. Non fu difficile,' nel corso dell'inchiesta, scoprire gli ammanchi di cassa e le omesse registrazioni nei libri contabili. Il maresciallo Milanese si giustificò dicendo che mensilmente gli erano richieste dal col. Semerato 150 mila lire, oltre gli utili, con la scusa di distribuire premi e sussidi alla truppa. Inoltre il comandante, tramite l'attendente e l'autista, prelevava generi diversi (sigarette, caffè, zucchero) o acquistava apparecchi vari (televisione, macchina da cucire, lavabiancheria, ecc.) dalle ditte fornitrici, che poi li addebitavano allo spaccio. All'ufficiale veniva anche contestata l'appropriazione di una radiolina del valore di 40 mila lire e di altri fondi per 1.567.120 lire. Il col. Semerato ha respinto come false e cervellotiche le ac cuse del sottufficiale, definito un individuo confusionario, che do veva essere rimosso dall'inca rico per le Bue stranezze ed irregolarità. L'ufficiale è difeso dall'avv Dal Fiume e dal prof. Gallo; il mar. Milanese è assistito dal l'avv. Verzillo. Muore in un bar — Il pensionato Roberto Pelagatti, 66 anni, via Bava 8, è stato colto da malore, ieri alle 18, mentre sedeva ad un tavolo del bar di corso San Maurizio 46; è morto per infarto mentre veniva portato al San Giovanni con un'ambulanza. o > 111111 t : i. 11 i i e i r 111 ! 1111 ] 1111 i ! I ) 11 j 111 i 11 r 11 [ 111 La signora Anna Lilla con il marito Nicola, tranviere

Luoghi citati: Lilla, Torino