Le prime intese con esponenti messicani raggiunte in campo economico e culturale di Nicola Caracciolo

Le prime intese con esponenti messicani raggiunte in campo economico e culturale Le prime intese con esponenti messicani raggiunte in campo economico e culturale Prevedono un organo di cooperazione, l'invio in Italia di esperti industriali per un periodo di addestramento, uno scambio di esperienze scolastiche (Dal nostro inviato speciale) Città di Messico, 18 maggio. La tersa giornata messicana del ministro degli Esteri Amintore Fanfani non ha avuto un programma politico molto intenso. Il ministro è andato a Messa Questa mattina alle 8,30 nella chiesa di Santa Maria di Guadalupe, uno dei più bei monumenti del barocco messicano. Era accompagnato dall'ambasciatore italiano Soro. Dopo la Messa, che è stata officiata dal delegato apostolico mons. Raimondi, è andato quindi a visitare la zona archeologica di San Juan di Teotihuacan, a quaranta chilometri dalla capitale. Lo accompagnava il seguito di funzionari italiani venuti da Roma e di diplomatici dell'ambasciata italiana a Città di Messico. C'era anche sua figlia Marina. Dopo la visita ai monumenti e al museo, visita che ha avuto come guida il presidente della Sovrintendenza messicana alle belle arti, Fanfani ha pronunciato un breve discorso in cui ha parlato più da professore di storia dell'economia che da politico. Ha detto infatti: « E' sempre stato mio grande desiderio visitare questi luoghi. E' il desiderio che scaturisce dal problema vivo per gli studiosi dì ' come in situazioni di spazio e di tempo diverse gli uomini possono realizzare analoghe condizioni di vita ». Fanfani ha paragonato certi aspetti dell'antico mondo precolombiano del Messico alla civiltà di Roma e dell'Egitto precristiano. Tornato da Teotihuacan, Fanfani è andato al Centro sportivo italiano di Città di Messico, dove c'era una riunione di nostri connazionali La giornata più politica del viaggio è stata quella di ieri, nella quale il nostro ministro degli Esteri ha potuto incontrare dapprima il ministro degli Esteri del Messico, CarniIo Flores, e poi il presidente della Repubblica Diaz Ordaz, a cui ha consegnato il Gran cordone al merito della Repubblica, una copia della Divina Commedia illustrata da Botticelli e un invito a visitare l'Italia, invito che è stato accettato. Il significato delle conversazioni politiche di ieri va comunque al di là. delle parole dei discorsi e dei comunicati finali ai quali si sta lavorando in questo momento. La realtà è che, dato il momento in cui è caduta questa visita, essa ha finito con l'assumere un'importanza che nnn era stata prevista in anticipo. In origine il ministro degli Esteri italiano era stato invitato allo scopo di dare maggiore solennità alle cerimonie nel Messico per il settimo centc nario della nascita di Dante, e approfittando dell'occasione per esaminare i rapporti culturali fra l'Italia e il Messico e i rapporti economici che stanno attraversando una fase di rapida espansione. A questi punti se n'è aggiunto un altro in seguito alle conversazioni del mese scorso a Washington tra Fanfani e Moro da una parte e il presidente Johnson dall'altra.. In quella occasione i leaders americani avevano insistito molto perché l'Italia si associasse in qualche maniera al programma dell'Alleanza per il progresso, programma che attra verso una serie di aiuti eco nomici e tecnici da parte degli Stati Uniti all'America Latina si propone di aiutare quest'ultima a raggiungere quello stadio di sviluppo (che gli economisti chiamano del decollo) in cui il mondo sottosviluppato riesce a strapparsi al circolo vizioso della stagnazione economica. L'Alleanza per il progresso finora presenta un bilancio misto. Insieme con cèrti innegabili successi — per esempio nel Venezuela e nel Messico stesso — ci sono situazioni in cui gli aiuti americani sono stati peggio che inutili e sono serviti solamente ad aggravare lo squilibrio sociale di tante Repubbliche sudamericane. Ora gli americani sperano, associando altri Paesi al lavoro dell'Alleanza per il progresso, che sia possibile darle una maggiore efficacia: a sud del Rio Grande gli americani vengono spesso guardati con sospetto. Un'azione economica italiana, per Quanto limitata essa possa essere, avrà la capacità di smussare le diffidenze antiche. A questo argomento bisogna aggiungerne un altro. L'ala progressista e non comunista del mondo politico sudamericano guarda alla democrazia come a un ideale ancora nella più parte dei casi non raggiunto. Tranne poche eccezioni — e il Messico è una di queste — le società latino-americane sono sempre esposte ai pericoli della rivoluzione e della controrivoluzione. In questo quadro per molti giovani intellettuali sudamericani l'Italia sarà magari una democraia infinitamente meno efficace di quella nordamericana, o in genere di quelle anglosassoni, ma le sue forme politiche sono assai meno estranee alla tradizione e alla cultura di queste parti. Il fatto che nel mondo politico latino-americano i partiti democristiani, che si ispirano alla tradizione progressista cristiano-sociale, diventano sempre più influenti, è un sintomo importante di questa tendenza. Ovviamente in questo quadro finora non c'è nulla di preciso. Gli incontri di Washington del mese scorso e quelli di oggi nel Messico hanno avuto soltanto lo scopo di permettere l'inizio dell'esame del problema. Domani Fanfani incontra i nostri ambasciatori presso le Repubbliche del centro e sud America. E' confermato che il 2!t maggio si recherà a Washington per un colloquio con Rusk. Per intanto, accanto all'accordo per l'istituzione di un organo permanente di cooperazionc economica, le intese di massima raggiunte nelle ultime ore rispecchiano in realtà un vivo interesse reciproco in campo culturale. Esse prevedono concreti provvedimenti fra cui l'addestramento di tecnici industriali messicani in Italia; un viaggio in Italia del direttore dell'istruzione audiovisiva Alvaro Galvez y Fuentes per lo studio dei corsi di insegnamento televisivo pra ticati su vasta scala nel nostro Paese; lo scambio di professori per l'incremento dello studio, nei rispettivi Paesi, dello spagnolo e dell'italiano, e l'espansione del programma di borse di studio. Nicola Caracciolo CONTI-IOIGQ