Incasso primato a S. Siro: oltre 162 milioni di Paolo Bertoldi

Incasso primato a S. Siro: oltre 162 milioni li precedente record (159 milioni) stabilito nel '64 con Inter - Borussla Incasso primato a S. Siro: oltre 162 milioni Megafoni, raganelle e clacson per sostenere i giocatori - Duemila spettatori dall'Inghilterra - Nessun incidente fra i tifosi (Dal nostro inviato speciale) Milano, 12 maggio. Per Inter-Liverpool è stato battuto questa sera a San Siro il primato assoluto d'incasso: 162 milioni e mezzo versati dai 76 mila paganti. I presenti sono stati almeno 90 mila. Nella partita contro il Borussia, nell'aprile del '64, l'incasso era arrivato a quota 159 milioni. Oggi sono da aggiungere i 13 milioni che si dice la televisione abbia sborsato per avere la telecronaca tanto attesa. Cifre d'eccezione per una gara fuori dell'ordinario. Anche il record del fracasso è stato senz'altro superato largamente, come del resto si prevedeva Durante la partita avanspettacolo, Roberto Poli del Pejo Lorenteggìo, un ragazzino dl quattordici anni che fa la terza media, per poco non sveniva a sentire il frastuono con cui è stato salutato il suo goal segnato ai ragazzi dell'Inter. Eppure questo boato era poco più dl un brusio al confronto di quello che è suc¬ cesso quando alle 20,30 1 calciatori del Liverpool In borghese sono entrati nello stadio per controllare le condizioni del terreno e dell'illuminazione. Mortaretti, clacson, raganelle, megafoni, fischietti, fuochi artificiali a non finire. Shankly, l'allenatore del Liverpool, l'ha presa con filosofia «E' un frastuono artificiale — ha osservato — viene preorganizzato da gruppetti qua e là. Da noi l'urlo di Liverpool è naturale e più compatto >. Il centravanti St. John, meno tran- quillo, ha sorriso amaro dicendo: «Meno male che non hanno fucili >. Il serafico Lawrence leggeva Intanto li telegramma di augurio che la moglie, con rara tempestività, gli ha fatto pervenire proprio mentre si trovava al centro del campo, dove un inserviente gli ha portato il messaggio. La folla, un'ora prima della partita, era letteralmente paurosa. Ogni angolo dello stadio stipato. In cima a San Siro, illuminato dai riflettori, campeggiavano scritte reclamistiche. La macchina del sindaco di Liverpool, Louis' Caplan, è riuscita ad avanzare con fatica nel groviglio d'auto che si dirigevano.verso lo stadio. Nella tribuna ha preso posto intanto tutto il mondo sportivo italiano. Erano presenti il presidente della Lega, Franchi, il commissario tecnico degli azzurri Fabbri, con i presidenti della Juventus e del Torino, il dott. Giovanni Agnelli, Fuhrmann, Giordanetti, il trainer della Juventus Heriberto Herrera. Notati inoltre Piola, Ferrari, ex campioni del mondo, Mari, i giocatori del Milan e di altre squadre. Un fuoco d'artificio con dosi evidentemente sbagliate si trasforma in bomba nebbiogeni Accorrono i vigili del fuoco per disperdere la grossa nube. Ma siamo davvero nell'Italia del Nord dove la gente è famosa per la sua compostezza? Centocinquanta giornalisti stranieri, di cui almeno la metà inglesi, telefonano affannosamente o prendono appunti. Il tifo preorganizzato non deve certo apparire molto sportivo. Prima dell'inizio della gara, tuttavia, vi è da segnalare con soddisfazione che nessun incidente scoppia tra i tifosi milanesi ed i 2 mila circa < Bupporters > del Liverpool, che ostentano coccarde bianche e rosse grandi come pizze napoletane. Una ventina di questi hanno fatto trenta ore di treno per scoprire di non avere il biglietto d'ingresso. Fortunatamente si sono arrangiati all'italiana con i bagarini. L'ingresso ufficiale delle squadre ha superato ogni previsione per il fracasso. L'urlo disumano della folla impedisce letteralmente di udire quanto il proprio vicino di tribuna vuol dirci a gran voce. L'incrociarsi dei fuochi artificiali colorati in rosso o in azzurro ricorda le feste di Piedigrotta o un film di guerra americano. La partita, come è detto a parte, non è stata tecnicamente bella. Più che d'un fatto sportivo è però il caso di parlare d'una manifestazione di folla. Il tifo « preparato > e gli incitamenti meccanizzati hanno avuto gran parte nello svolgimento dell'incontro. Pochi pensavano che l'Inter riuscisse a rimontare lo svantaggio di due reti e invece c'è riuscita. Ed ora che cosa capiterà il 27 maggio quando i nerazzurri, sullo stesso campo di San Siro, affronteranno il Benfica nella finale europea della Coppa dei Campioni? Paolo Bertoldi

Persone citate: Caplan, Fabbri, Fuhrmann, Giordanetti, Giovanni Agnelli, Heriberto Herrera, Piola, Roberto Poli

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Liverpool, Milano