Nel Vercellese anche se manca l'acqua gli agricoltori continuano a seminare riso

Nel Vercellese anche se manca l'acqua gli agricoltori continuano a seminare riso Netta speranza, ehe piava entra poehi giarni Nel Vercellese anche se manca l'acqua gli agricoltori continuano a seminare riso Se dovessero cambiare coltura subirebbero, in caso di una siccità ancora lunga, maggiori danni - Come avviene la semina «a secco» - Chiesto alle imprese idroelettriche di lasciar defluire le acque provenienti dal disgelo (Dal nostro corrispondente) Vercelli, 11 maggio. La situazione nelle risaie, data la persistente siccità, si fa ogni giorno più drammatica. Le associazioni irrigue sono di continuo bersagliate da richieste dei risicoltori. Ogni momento viene chiesto all'Associazione d'irrigazione Ovest Sesia lo stato delle acque del Po e della Dora da cui derivano le acque del canale Cavour. Sulla situazione delle acque si è fatto il punto stamane presso il Provveditorato regionale delle opere pubbliche per il Piemonte, presente l'amministratore generale del canale Cavour, i rappresentanti delle associazioni irrigue, dell'Enel, dell'Azienda elettrica di Torino e dei produttori risicoli. Dal Po e dalla Dora in magra il caliate Cavour riceve attualmente 35 metri cubi al secondo, sui 110 di sua coni petenza nei tempi normali. Nessun aiuto potrebbe essere dato dallo svaso dei serbatoi della energia elettrica. Infatti i bacini dell'Enel in Piemonte benché abbiano una capacità di 280 milioni di metri cubi, dispongono attualmente di soli tredici milioni. I bacini dell'Azienda elettrica di Torino sono invece pressoché esauriti. Poche speranze vanno riposte nel disgelo primaverile. Scarse sono le nevi a basse quote. Per le nevi da ghiacciaio, si dovrà attendere l'estate. Questo è il parere dei tecnici, riuniti stamane a Torino, i quali hanno proposto al ministero dei Lavori Pubblici di limitare le acque alle utenze irrigue non risicole e di disporre affinché le imprese idroelettriche lascino defluire, mentre perdura la siccità, tutte le acque provenienti dal disgelo alle utenze irrigue grisicole La situazione esaspera i coltivatori. Sono di fronte ad un dilemma: o si fa il riso, in qualche modo, o si coltiva un'altra pianta, ad esempio il granoturco. Risponde la Stazione sperimentale di risicoltura: « Per una settimana sembra lecito puntare ancora sul riso. Con le altre colture le cnvplqdhtsperdite sono certe, invece con j dil riso per ora esse sono in j pgran parte soltanto probabili».!lQuesta affermazione è suf- rfragata da lunghe esperienze e da una analoga situazione avutasi nel 1938. Il 16 viaggiai di quell'anno iniziarono piogge abbondanti, tanto che si potè procedere alle semine die durarono fin verso la fine di maggio. E la pioggia è l'ulti- iama speranza degli agricoltori, i quali in gran parte hanno imumpmdvpreparato il terreno a risaia e non ad altre colture. I danni si presentano senza dubbio ingenti, sia qualitativamente cIìl Contando i nenrfquantitativamente owonBoi msulla poca disponibilità di ac-\mqua esistente, se entro otto, dieci giorni non muteranno le ucondizioni atmosferiche i dan- cni toccheranno sicuramente il p50-60 per cento. | Come vengono distribuite le] poche acque a disposizione!^ Su questo argomento — og- .getto di qualche polemica -ì"abbiamo sentito il parere deli direttore dell'Associazione di irrigazione Ovest Sesia, cava- dZiere del lavoro ing. .Moliti. Is« Le associazioni irrigue — ci|rha detto — distribuiscono in rigorose proporzioni delle disponibilità, a tutte le utenze. I quantitativi erogati corrispondono al 35-40% del fabbisogno. Alcune zone, usufruendo di acque sorgive proprie, presentano una situazione leg- rtsmvitc germente più favorevole. In contrapposto però, esistono zone terminali del comprensorio vercellese, che venivano in passato alimentate in prevalenza con acque di colature, le quali sono appena all'inizio della sommersione. « Con le acque disponibili — ha aggiunto ancora l'ing. Monti — si sta procedendo alla semina per bagnatura in luogo della sommersione costante. In parole povere, si semina ail'asciutto, si sommerge il ter reno per gualche giorno finché a] ciluiuantanllla ettari. Ovvia il seme "attacca"; successivamente l'acqua viene tolta ed utilizzata per altri appezzamenti. Con questo sistema si è potuto finora alimentare la semina di poco più di un terzo della superfìcie investita a riso, valutata nel Vercellese intorno niente, ciò comporta una seria ed oculata successiva operazione di diserbo per difendere il riso dalle erbe infestanti». Negli ambienti agricoli si confida che di fronte ad una sì- mjle „róspettiva gli organi ministerlaij intervengalo con uillre gimeno cnrjci,j fiscali provvedimenti idonei ad adele aziende da Walter Nasi

Persone citate: Cavour, Walter Nasi

Luoghi citati: Piemonte, Torino, Vercelli