I nerazzurri possono superare l'ostacolo

I nerazzurri possono superare l'ostacolo I nerazzurri possono superare l'ostacolo (Dal nostro inviato speciale) Milano, 11 maggio. L'attesa per questo incontro di ritorno fra l'Internazionale ed il Liverpool è semplicemente enorme. Essa supera tutto quello che abbiamo visto succedere finora in una città che è un po' una specialista per « montare » gli avvenimenti Questa volta, poi, la partita non ha avuto bisogno di essere montata da nessuno. SI è montata da sé. L'ha portata in alto, molto in alto nell'Interesse del pubblico il risultato della gara di andata della settimana scorsa, a Liverpool, conclusasi col punteggio di 3 a 1 a favore degli inglesi. Abbiamo trovato qui un po' dello spirito che avevamo riscontrato contro il Torino nell'incontro di ritorno della Coppa delle Coppe a Monaco di Baviera. Tutto un settore dei sostenitori dell'Internazionale, arciflducioso, come è giusto che sia, del valore della propria squadra, più che stupito si è mostrato quasi offeso de! fatto che qualcuno abbia osato battere per due reti di scarto i neroazzurri. E' una cosa che non doveva succedere, pare che essi dicano. Come se il vincere o il perdere non fosse una cosa naturale nel mondo della palla rotonda. E un'aspra vendetta sta alla base di tutte le aspirazioni di tanta gente In un ambiente simile noi vorremmo vedere, e quindi consigliare, un po' di calma e di serenità. Già troppe volte il calcio ha seminato odio nel mondo, invece di pace ed accordo. A Liverpool, nessuno di noi italiani è stato trattato in modo violento o scorretto, una settimana fa. I giocatori Inglesi si sono portati in modo esemplare, ed il pubblico si è limitato ad incitare la prò pria squadra ad altissima voce e con cori più o meno spiritosi. Siamo noi che dobbiamo dare esempio di civismo, specialmente in questo caso. Noi ci limitiamo a dire scherzando che se qualcuno del nostro pubblico ha dei risentimenti da esprimere, potrebbe attendere la visita di una squadra bavarese in Italia! Per quanto, anche allora, una tacita lezione di educazione sarebbe :a miglior risposta a certe manifestazioni più che altro politiche. Noi speriamo che quelle che sono semplici esortazioni ad evitare esagerazioni abbiano un seguito fra il pubblico, e perciò non possiamo tacere le nostre meraviglie per quanto leggiamo stasera su un giornale milanese. A Cernobbio sa rebbero successi dei fatti molto gravi attorno alla squadra del Liverpool. Ora, prima di venire a Milano, noi siamo sta ti a Cernobbio stessa, sul Lago di Como, a visitare gli in glesi. Abbiamo trovato la co mitiva dei giocatori e dei di rigenti calma, tranquilla, quasi fredda. Erano come dei tu risti che apprezzassero il cibo sano ed ammirassero il panorama ed il tempo splendido Nessun assedio de! tifosi, nessuna misura della polizia. Assenza totale di incidenti e nessuna presenza di facinorosi < Se perdiamo, saremo noi a perdere — ha anzi detto qualcuno fra gli inglesi — noi, non la nostra nazione >. Nessuna tragedia, quindi, ma un incontro che non sia improntato ad altro che allo spirito sportivo è quello che ci attendiamo. Rientrata l'ala sinistra Thompson dall'inutile gita fatta a Belgrado con la squadra nazionale dell'Inghilterra, e constatato il suo ritorno ad uno stato dì salute normale, l'undici inglese si dovrebbe presentare a San Siro nell'identica formazione nell? quale si era allineato la settimana scorsa a Liverpool. Il direttore tecnico Shankley non ha che qualche piccolo dubbio al riguardo. Shankley lo avevamo conosciuto parecchi anni or sono come mediano della squadra nazionale della Scozia. Non era un giocatore dalle qualità eccezionali. E' tanto accorto e misurato nel modo in cui si esprime, che pare trovarsi meglio nei panni del direttore che in quello del giocatore. E' sereno, e spera che ogni cosa si svolga domani Bera in una atmosfera priva di ogni e qualsiasi esagerazione. Intanto, l'altro protagonista dell'avvenimento, l'Internazionale, trascorre la vigilia a Varese, lontano dal fracasso e dall'orgasmo della grande città. In vista del difficile confronto che l'attende ha bisogno anch'esso di serenità ediversamente dagli inglesi chquest'ultima la posseggono come dote naturale, cercano dacquistarsela, di conferirsela in un ambiente adatto. La partita che i neroazzurri hanno giocato sabato scorso contspcpgcscsaindccèmscnatgsnLhtuecssqtcss tro la Fiorentina a S. Siro è stata come uno sfogo. La compagine si è convinta dì una cosa, che in sè era ed è un po' superflua: cioè sa ancora giocare. Ed essa ha, così facendo, ridato fiducia ai suoi sostenitori, ridiffuso una specie di atmosfera di fede e di speranza attorno a sé, negli ambienti milanesi e italiani in genere. Quella dell'Internazionale è una squadra salda, provata, esperta. Certi suoi atteggiamenti tecnici e tattici possono essere condivisi o no — il calcio è sempre stato e sarà sempre materia opinabile —, ma noi siamo fermamente convinti che a nessun'altra squadra che non sia quella neroazzurra avrebbe potuto al momento attuale essere affidata con maggiori speranze di buona riuscita la difesa dei colori del nostro Paese. La squadra, a Liverpool, otto giorni or sono, ha rivelato una sola veramente grande debolezza, quella di uno dei suoi mediani laterali, ed ha curato questo suo male con una sostituzione. E sabato scorso, attaccando quasi costantemente con quattro o cinque avanti contro la Fiorentina, ha fatto un esperimento che ci meraviglierebbe assai se non venisse ripetuto nella serata di domani. Forte del suo passato e della sua esperienza in materia, l'Internazionale saprà ritrovarsi e ergersi all'altezza della situazione. Facciamo sì che il confronto — che nei riguardi tecnici può essere grande — rimanga tale, non uscendo dai suoi limiti e fornendo uno spettacolo che esalti il più popolare del nostri sport Godiamocelo questo spettacolo, non guastiamocelo. Vittorio Pozzo i ll't centravanti del Liverpool, St. John (a sin.) a duello con Picchi nell'andata

Persone citate: Bera, Thompson, Vittorio Pozzo