Per curare la figlioletta malata tenta un'estorsione ad Alessandria

Per curare la figlioletta malata tenta un'estorsione ad Alessandria Per curare la figlioletta malata tenta un'estorsione ad Alessandria Si è presentato ad un industriale con una lettera - «Centomila lire o la morte» era scritto - E' stato subito arrestato (Dal nostro corrispondente) Alessandria. 8 maggio. Un tentativo di estorsione è stato compiuto stamane contro l'industriale alessandrino ing. Remo Sacco, di 43 anni, dirigente tra l'altro dell'Alessandria Unione Sportiva. Il responsabile, scoperto, è stato arrestato. Negli uffici della ditta Sacco, con sede a Spinetta Marengo, si presentava questa mattina un giovane sconosciuto sui 30 anni, che all'impiegata Vincenza Cipriani di 17 anni, porgeva una busta chiusa con la preghiera di consegnarla all'ing. Sacco. La giovane segretaria si portava nell'ufficio dell'industriale che, aperta la busta, scopriva che si trattava di una lettera minatoria. «Consegna 100 mila lire — era detto tra l'altro —, altrimenti non cedrai più la luce del sole ». Si aggiungeva che il latore dello scritto era stato costretto con minacce di morte a prestarsi all'estorsione; a lui dovevano essere consegnate le 100 mila lire. Malgrado l'invito a non parlare del contenuto della lettera, scritta a stampatello, l'ing. Remo Sacco telefonava alla stazione carabinieri e su¬ bito sul posto si portava il maresciallo mentre da Alessandria giungeva il cap. Bernardi. Il latore della busta, identificato nel sarto Angiolino Chiò, di 30 anni, un veneto da qualche tempo abitante a Spinetta, veniva accompagnato in caserma e interrogato. Il giovane spiegava di avere incontrato uno sconosciuto (del quale ha fornito anche i connotati) che minacciandolo di morte lo aveva convinto a portare la lettera all'industriale aggiungendo che avrebbe dovuto ritirare la « risposta » e quindi incontrarsi con lui ad Alessandria. Il racconto del sarto non convinceva i carabinieri che insistevano nell'interrogarlo e alla fine Angiolino Chiò, caduto in contraddizioni, finiva per ammettere di essere l'autore della lettera minatoria. «L'Ilo scritta nei giorni scorsi — ha ammesso — e ciò tre o quattro sriorni fa mi ero presentato alla ditta Sacco, ma non c'era nessuno e me ne sono andato via. Oggi ero disperato e malgrado volessi consegnare la lettera personalmente all'ing. Sacco, ho accettato di lasciarla all'impiegata Sono senza soldi: min figlia, di due anni, è ammalata, e avevo necessità assoluta di denaro per acquistare dei me dicinali. Non avevo altra scelta ». E' stato arrestato e con ogni probabilità sarà proces sato per direttissima tra po chi giorni. f. m.

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